Il violino e la pistola

di Umile_Bardo
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< Ah Estrella mi hai quasi fatto venire un infarto! Sei proprio sicura di non volere delle guardie del corpo?? >

Sbuffo sorridendo.

< Non c'è n'è alcun bisogno Sean, te l'ho già detto. > dico sedendomi sulla poltrona e allungando le gambe.

 

Un giovane uomo alto, in giacca e cravatta mi squadra, scompigliandosi con una mano i lisci capelli neri.

< Mi permetto di ricordarti che questa volta sei ADDIRITTURA stata rapita!! E come tuo agente è mio compito fare in modo che durate le tue tourneè non ti accada nulla! >

< Bè non è che sia stata esattamente rapita.. > dico con un sorrisetto cercando di calmarlo, ma a quella mia frase mi fulmina con i suoi occhi azzurri.

Non appena io e Jigen ci siamo separati ho preso il primo treno disponibile e l'ho chiamato, conscia di avergli fatto venire un mezzo infarto, e si è subito precipitato a prendermi, portandomi nella lussuosa suite di un hotel.

 

< Ah no? E allora spiegami che fine hai fatto da ieri sera dopo il concerto a questo pomeriggio!! > mi trapana i timpani, stavolta veramente arrabbiato.

 

Io deglutisco, capendo di aver fatto un errore. Non posso raccontare in giro di aver incontrato Lupin! Nemmeno a Sean, anche se è un carissimo amico.

 

< S-scusami, scusami! > mi arrampico sugli specchi, cercando di cambiare argomento < Per dimostrarti la mia buona volontà accetto ad avere delle guardie del corpo, contento ? >

 

Sean mi fissa per un secondo, calmandosi. Poi sbuffa, incrociando le braccia.

< Sei davvero incredibile Estrella! Ma sono contenta tu abbia capito alla fine. Mi metto subito in contatto con un'agenzia che fornisce questo tipo di servizi. E non ti muoverai da questa stanza senza essere accompagnata! >

Con piglio deciso afferra il cellulare e prende la porta, digitando un numero e contemporaneamente facendomi segno di mettermi comoda e rilassarmi.

 

Sorrido quando si chiude la porta alle spalle. É davvero una brava persona e un manager molto professionale, sono sempre contenta di lavorare con lui.

 

< Caaavoli.. > con un gemito mi accascio sul letto matrimoniale in fondo alla stanza. Sono a pezzi. Con un calcio mi levo le scarpe, stropicciandomi i piedi.

La cosa che desidero di più al momento è una bella doccia e poi una sigaretta ma prima devo sistemare il violino.

Prendo la custodia torno sul letto, sedendomi a gambe incrociate.

 

Stendo un asciugamano sulle coperte e sistemo lì accanto un panno morbido, il lucido e le corde di ricambio. Poi tiro fuori il violino, adagiandolo sull'asciugamano di fronte a me.

Finalmente sto un po' da sola con lui, mi rilassa prendermi cura di questo strumento, mi dà un grande senso di soddisfazione.

 

Mi prendo tutto il tempo che voglio, lucidando e accordando il San Domenico. Senza rendermene conto la mia testa riflette su quella giornata. Non credo rivedrò più quei ragazzi....be quegli uomini, e un pochino mi dispiace. Mi sono sembrati di compagnia e divertenti....

 

Scuoto la testa con forza, cercando di impedire alla mia mente di mettere insieme i connotati di un certo viso...

Mi agito troppo e perdo la presa sulla boccetta di lucido che finisce sui miei pantaloni, macchiandoli in modo irreparabile.

< Ok. Direi che è il caso che vada a lavarmi! > sbotto scocciata, ritirando il violino.

 

 

Sono ancora chiusa in bagno quando sento qualcuno entrare nella stanza.

< Ehi Estrella, ci sei? >

< Si Sean, sono in bagno, mi sto cambiando. > rispondo io, infilandomi in fretta un paio di pantaloni un po' più comodi e un po' meno eleganti, in cotone grigio.

< Vai con calma. Fuori dalla stanza c'è la tua nuova scorta, non appena sei pronta te li presento! > mi dice con un tono molto più tranquillo di prima.

 

Accidenti....non si può mai stare un po' in pace!! Brontolo tra me e me mentre infilo delle scarpe sportive in tela e mi sistemo la maglia con scollo a barca.

Dò una veloce pettinata ai capelli ancora bagnati e inforco gli occhiali.

 

< Ah, ti sei messa comoda. > commenta Sean vedendomi uscire dal bagno < Pensi di cenare in hotel stasera e non uscire? >

Prima che possa rispondergli qualcuno bussa alla porta della stanza.

< Prego, prego entrate! >

 

La porta si apre e tre persone entrano nella stanza. Tre uomini.

Io sgrano gli occhi e non so grazie a quale santo riesco a restare quasi impassibile.

 

< Estrella questi signori saranno la tua scorta! Si chiamano...ehm...potreste ricordarmi i vostri nomi, per cortesia? >

 

Uno tra loro avanza verso di me, accennando un inchino e afferrandomi la mano per baciarla.

< Piacere di incontrarla , Miss.. > lui e i suoi colleghi mi fanno un sorriso furbo < Io mi chiamo Lupin e questi sono i miei compagni Jigen e Goemon! >





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