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Cupid
Il problema era che tutti erano convinti che lui fosse stupido.
Certo, Scott non pensava certo di essere quello intelligentissimo, c'era Stiles per quello, ma nemmeno così tanto idiota.
Magari
qualche volta era un po' più lento degli altri a capire certe
cose, ma se c'era una cosa in cui era bravo era capire l'amore.
In
fondo, ma nemmeno poi così tanto, era un'inguaribile romantico,
e quindi non poteva davvero non accigliarsi quando vedeva ad esempio
Stiles con Lydia, perché quei due avrebbero potuto essere tutto,
tranne una coppia d'innamorati.
Lei guardava Parrish come Derek guardava Stiles, occhi a cuoricino compresi e cuore in gola.
Insomma
era il loro Alfa, conosceva il suo branco, ed era certo che presto si
sarebbero saltati addosso, anche se non sapeva se prima sarebbe stata
Lydia o Derek.
E
magari così avrebbe evitato il mal di testa che gli
veniva solo ad odorare tutta quella frustrazione sessuale ogni volta
che erano tutti insieme.
Ammetteva che con Derek e Stiles ci aveva messo un po', prima di collegare tutti i puntini, e Parrish e Lydia era davvero ovvi.
Invece
tutto l'opposto era stato per Theo e Liam. Era stato questione di un
secondo, il momento dopo li aveva visti fare scintille insieme.
Il
suo beta era la cosa più simile ad un figlio che avesse, e
quindi come ipotetico padre non poteva definirsi contento,
perchè dai, si parlava di Theo Raeken.
Non è certo il genero che tutti sognano.
Aveva
un passato criminale, nemmeno tanto lontano anzi piuttosto recente
anche, era un sociopatico psicopatico, eppure Scott l'aveva vista la
scintilla.
Erano piccole cose, che però messe tutte insieme rendevano Theo innamorato pazzo di Liam, ai suoi occhi.
Ad
esempio, la chimera non guardava mai nessuno di loro davvero. Non aveva
la minima empatia, neppure un piccolo interesse, gli occhi persi in
chissà quali pensieri, quali ricordi, le mani in tasca, la bocca
chiusa, isolato dal resto del mondo.
Ma poi ecco che avveniva la magia.
Liam
entrava nella stanza e i suoi occhi lo vedevano. Non lo perdeva di
vista un momento, era interessato a ciò che diceva, quello che
faceva. Le sue mani gesticolavano, parlava, anche se solo per fare
dell'ironia, e le sue labbra si stiracchiavano in una pallida
imitazione di quello che doveva essere il suo vero sorriso.
Era come se Theo fosse vivo solo quando era con Liam.
E Scott sapeva come ci si sentiva.
Al suo beta era permesso toccarlo, prenderlo a pugni, insultarlo anche, senza conseguenze.
Liam
poteva scompigliargli i capelli, rubare le sue patatine, bere dal suo
bicchiere, e riusciva a sorridergli dal profondo del suo cuore.
E lui lo vedeva, lo sentiva.
Theo si perdeva in Liam, era triste e morto ma non quando era con lui.
Da
una parte Scott avrebbe voluto ignorare il tutto, ma dall'altra sapeva
che non era giusto, perchè lui voleva bene a Liam, e voleva
vederlo felice, perchè Theo non era giusto per nessuno, ma lo
era per lui.
Quindi
decise di smetterla di farsi gli affari propri, in passato non aveva
funzionato ( vedi Derek e Stiles), e questa volta avrebbe dato lui
stesso una mano al destino!
Parola di Scott McCall!
- Dovremo andare al cinema stasera- esordì Scott, cambiando discorso da un momento all'altro.
Stiles lo osservò inarcando le sopracciglia.
-
Al cinema? A fare che?- chiese Liam, e sì era una domanda molto
stupida, pensò Scott, ma era okay perché era stanco morto
per via degli allenamenti di lacrosse, e sapeva che dopo tutte quelle
ore passate insieme al Coach Finnstone chiunque avrebbe desiderato solo
sprofondare nel proprio letto.
- Al cinema? Sul serio, Scotty?- e sì, sapeva che Stiles non ci sarebbe mai davvero cascato al suo trucchetto.
- Che c'è? Non vi piace guardare film, per caso?-.
- Non è che io abbia molta voglia di uscire-.
- Oh andiamo Liam! Sei troppo giovane per essere stanco!-.
Stiles scoppiò a ridere.
- Ben detto! Vorrei avere io la tua età!-.
- Ma se siete solo un anno più grandi di me?!-.
- Quindi stasera andiamo al cinema-.
- Esatto. Il grande Alfa ha parlato, mio giovane Jedi-.
Liam
sbuffò, e Scott pregò che non gli dicesse davvero di no.
Non poteva il suo piano andare in fumo ancora prima di cominciare!
Quindi decise di giocare sleale. C'era solo una cosa al mondo a cui
nessuno di loro riusciva a dire di no, e cioè i suoi occhi da
cucciolo indifeso che ha solo bisogno di qualcuno che gli voglia bene e
che lo renda felice.
Li fece, e vide il beta sgranare gli occhi e poi alzarli al cielo.
- E va bene, va bene! Ma smettila di guardarmi in quel modo, sembri un cucciolo a cui ho dato un calcio!-.
Dicendo ciò Liam si afrettò ad andare via, e Scott schioccò la lingua, entusiasta.
- Ripeto: Il cinema, Scotty, davvero?-.
- Perché? E' così assurdo che io voglia andarci?-.
- A te non piace il cinema, ci andavi solo per pomiciare con Allison-.
Il suo cuore perse un battito, ma poi sorrise di nuovo.
Scott aveva chiamato Liam quando
quello aveva già raggiunto il cinema e comprato il biglietto.
Aveva usato la scusa di un'emergenza alla clinica veterinaria, e
insomma Scott non poteva certo essere così egoista da lasciare
un povero animale indifeso nelle sole mani di un vero veterinario, no?
Sentì Liam maledirlo mentalmente.
Stiles
aveva capito subito che stava architettando qualcosa, e quando gli
aveva spiegato il piano, aveva spruzzato la sua bibita ovunque,
ripetendogli che era una pessima idea, che se ne sarebbe pentito, e che
davvero voleva che un ragazzaccio gli portasse via il suo piccolo e
innocente bambino?
Poi
aveva cominciato a ragionare, e aveva proclamato che il suo piano era
troppo banale, e che probabilmente non avrebbe mai funzionato, e che
non doveva mai cercare di fare quelle cose da solo.
Quindi
sì, adesso erano entrambi a distanza di sicurezza dall'olfatto
del beta, a spiarlo, e Scott ebbe quasi un'infarto nel vederlo
sbuffare, tornare fuori dal cinema e stracciare il biglietto.
Poteva sentire Stiles comunicargli mentalmente un : ' te l'avevo detto io!'.
Liam
si mise le mani nelle tasche del giubbotto, facendo per tornarsene a
casa, a piedi tra l'altro, cosa che odiava fare, quando davanti al suo
naso si ritrovò la figura di Theo Raeken che lo fissava sorpreso.
E
sì, Scott aveva fatto bene i calcoli, perché dopo averlo
spiato abilmente un decina di volta, in cui nove Theo si era accorto
che lui era lì, ma l'aveva ignorato bellamente, aveva fatto
avvenire l'incontro.
I suoi piani era giunti solo fino a lì, però.
- Theo?-.
- In carne e ossa. Cosa fai qui da solo?-.
- Dovevo vedermi con Scott e Stiles, ma credo che mi abbiano dato buca, con una scusa davvero orribile, tra l'altro-.
Scott grugnì. Avrebbe voluto vedere lui cosa avrebbe organizzato di tanto meglio! Che figlio ingrato.
Sentì Theo ridacchiare, e per poco Stiles non cadde dall'albero su cui si erano mimetizzati.
- Stiles sta' fermo, altrimenti ci scoprono!-.
- Ha riso, ti rendi conto? Ho sentito le mie gambe diventare gelatina, è stato terribile!-.
- Chiudi il becco, altrimenti non sento-.
- Si ma lui ha riso, l'ho sentito perfino io!-.
Il lupo lo ignorò riprendendo ad ascoltare la conversazione.
- Non ti sei perso poi molto. Il film di stasera non è un granchè-.
- Già, lo immaginavo. A dire il vero non avevo nemmeno voglia di venire, ma Scott ha fatto quella faccia, lo sai, no?-.
- A dire il vero no. Mi stupisce ancora come riesca ad essere un Alfa un tipo come quello-.
E
okay, Theo era il peggior genero del mondo, e in questo momento avrebbe
solo voluto andare lì, dargli un calcio nel sedere, e dirgli di
stare alla larga dal suo prezioso cucciolo.
- Ehi, attento a quello che dici!-.
Liam,
piccolo tesoro, il tuo Alfa ti comprerà la torta più
grande del mondo per il tuo compleanno, pensò soddisfatto.
- Calmati tigre, scherzavo. E quindi...-.
Scott vide Theo molleggiarsi sui talloni, osservando lo spazio attorno a se'.
- Si, bè, credo che sia meglio che io vada-.
- Di già? Non guardi il film?-.
Liam fece una smorfia.
- Hai appena detto che non è niente di che, e poi poco fa ho strappato il mio biglietto-.
Ammise
Liam, come un certo imbarazzo. Vide Theo osservarlo quasi con
tenerezza, e poi fare una smorfia, forse un sorriso, chi poteva dirlo.
-
Capisco. Non ti dico che ti comprerò il biglietto o verrò
al cinema con te per tenerti compagnia - e va bene! D'accordo! Ora
andava lì e lo prendeva sul serio a calci in culo! Come poteva
essere così insensibile, o dire quelle sciocchezze mentre lo
guardava come se volesse farlo invece?! - so' che mi prenderesti a
pugni se lo facessi-.
Lo
sguardò del più piccolo si accese di divertimento, e non
potè trattenere un lieve risolino. Theo si incantò per un
breve istante, riprendendo subito dopo la sua postura seria, e il
minimo spazio personale, cioè solo a tre centimetri dall'altro.
- Infatti-.
-
Ma...guardacaso ho questo film in DVD, a casa. Sai, è solo una
replica di un vecchio Colossal. Se magari ti va di vederlo, una volta
di queste, hai il mio numero-.
Liam arrossì fino alla punta dei capelli, e Theo soddisfatto gli scompigliò i capelli.
- Smettila, dai Theo, smettila! Mi metti in disordine, e poi la gente finisce per guardarmi come se fossi un alieno-.
Theo fermò la mano, non lasciando ancora andare i capelli di Liam, però.
- Si, bè la gente è stupida. Mi piacciono i tuoi capelli disordinati-.
- Stai per caso flirtando con me?!-.
E
Scott avrebbe preso la testa del suo beta, e l'avrebbe sbattuta sul
primo muro che capitava, perché ' Liam, non puoi davvero
domandare questo genere di cosa! Flirta anche tu, dannazione!'.
- Lo faccio da sempre in pratica. Sta funzionando?-.
E
Dio avrebbe benedetto quel ragazzo, anche se lui non credeva in Dio,
insomma la cosa era un po' complicata ma si meritava una benedizione!
Che tenacia, che sicurezza! Era proprio quello che ci voleva!
- No- Liam scoppiò a ridere, ma lo vide imbarazzato, e notevolmente più vicino al corpo dell'altro.
Aveva
le orecchie rosse, e quando cominciò a ridere, Theo si
rilassò di nuovo, con un gesto lento, naturale, e leggero
sistemò alla bene e meglio un ciuffo ribelle a cui aveva dato
vita lui stesso un momento prima.
Le
sue dita indugiarono più del dovuto, e Liam aveva smesso di
ridere, e lo fissava come in attesa. Di cosa, si chiese Scott, non lo
sapeva visto che le scintille erano ovunque!
- Cavolo, avevi proprio ragione Scott. Guarda quanta tensione sessuale, scommetto che tra poco limonano davanti a tutti!-.
-
Grazie mille Stiles, ma l'ultima cosa che voglio è immaginarmi
la scena, Liam è un po' troppo piccolo per questo genere di
cose!-.
- Troppo piccolo? E poi gli hai praticamente organizzato un appuntamento al buio!-.
- Sì, perché insomma, un conto è farli innamorare, un'altro farli giocare a sette minuti in paradiso!-.
Stiles
lo guardò, e Scott la vide. Vide l'idea nascere attraverso i
suoi occhi, la vide prendere forma, e già stabilità, e
sapeva che era solo colpa sua.
- Sette minuti in paradiso, ma è perfetto. C'è troppa tensione, cosa meglio di quel vecchio gioco per aiutarli?-.
-
Per l'amor del cielo, Stiles! Stiamo parlando di Liam, e comunque se
fossi in te mi preoccuperei di più della mia tensione sessuale,
che per quella degli altri-.
- Prego?-.
- La tensione sessuale tra te e Derek intendo-.
Fu
questione di un attimo. Stiles perse la presa dal ramo, e con la
delicatezza di elefante cadde giù. Il tonfo fu assordante, le
imprecazioni anche, una vecchietta li guardava come se fossero dei
servi di Satana che stavano cercando delle anime pure da circuire, e
Stiles puzzava di agitazione e frenesia.
- Amico, ma che diavolo ti passa per la testa?!-.
Scott lo raggiunse in un secondo, aiutandolo ad alzarsi e ignorando la domanda.
Aveva
bisogno che anche Stiles si concentrasse sul suo problema, o su Derek
nello specifico, e sapeva che niente meglio di piccoli tarli, o frasi
lasciate qua e là funzionavano su di lui. Probabilmente avrebbe
passato tutta la notte a pensarci.
Vide Liam avvicinarsi, con Theo alle calcagna, e poi osservarli basito.
- Scott? Cosa fate voi due qui?-.
-
Ehiiii Liam, amico mio. Noi siamo...ci siamo liberati in questo
momento, quindi sai, siamo venuti a vedere se tu fossi ancora qui, e
guarda un po', ti abbiamo trovato, e in compagnia del demonio anche!-.
E
Stiles l'indomani avrebbe avuto doppia dose di pungenti battutine su
lui e Derek, Scott lo giurava. Lo guardò male per un momento,
poi sorrise a Liam, dando ragione all'amico d'infanzia.
- Eh già, proprio così-.
- Bè io stavo per andarmene a dire il vero-.
-
D-di già? Non vuoi vedere il film con noi? Può unirsi
anche Theo, se vuole!- e quest'ultima frase gli uscì come un
mormorio incredulo.
Incredulo come lo sguardo di Liam, e quello stralunato di Stiles, e quello completamente indifferente di Theo.
- Grazie per l'offerta, ma devo rifiutare, ho altro da fare io-.
Theo lo odiava davvero tanto, molto più di lui che avrebbe avuto tutte le ragione del mondo per farlo.
Liam si girò a guardare la chimera.
- Altro da fare? Alle sette di sera?-.
- Sì-.
- E cosa?-.
- Non credo che siano affari tuoi, ragazzino. Vai al cinema con mamma e papà, io vi saluto-.
E
davvero Theo non odorava di niente, ma il fastidio era così
palese che non ce n'era nemmeno bisogno. C'era da dire che il ragazzo
era un po' lunatico, insomma prima trattava Liam con i guanti, si fa
per dire, quando uno nasce stronzo, stronzo rimane, e il momento dopo
ritornava se stesso, il che era peggio dell'essere stronzo a conti
fatti.
Come
volevasi dimostrare, Liam perse il controllo. Sferrò un pugno
sul naso di Theo con estrema forza, e sì, Scott era così
orgoglioso di lui in quel momento.
- Non parlarmi di nuovo, deficente-.
Insomma
Theo sapeva del problema di Liam, tutti lo sapevano, quindi quando lo
provocava lo faceva a sua unica colpa, e poi se l'era meritato, e anche
lui voleva che non rivolgesse mai più la parola al suo indifeso
cucciolo, ma poi si ricordò del piano, e ringhiò contro
Theo, mentre vedeva Liam andare via, seguito dall'odore inconfondibile
di rabbia.
- Bel lavoro, idiota-.
- Il mio? E voi cosa facevate nascosti sull'albero?-.
Scott trasalì.
- Tu ci hai visti? Sapevi che eravamo lì?-.
Theo non li guardò e si voltò pronto ad andarsene, poi Stiles ebbe l'illuminazione.
- No. Non ci ha nemmeno avvertiti, ecco perché è così arrabbiato. Hai fatto cilecca, eh?-.
Scott sentì Theo sbuffare annoiato.
- Non dire sciocchezze. Quando la tua bocca si apre escono un sacco di str...-.
- Eeeh okay. Basta, smettila Stiles, lascialo perdere-.
- Ma Scott, mi stava per insultare!-.
- Si ma...-.
- Si fossi in te Stilinski penserei più al mio ragazzo, che a quello degli altri-.
- Come?!.-
Theo
li abbandò lì, preda degli sguardi leggermente confusi
della gente, non si voltò nemmeno una volta. Lasciò
però Stiles in stato quasi vegetativo, certi momenti si
risvegliava però, urlava che lo voleva morto, cercava le armi
del padre per poterlo uccidere, e poi tornava a sprofondare nella
depressione più assoluta.
Scott si rese conto di essere circondato da persone completamente incapati in amore.
Poi si ricordò.
' Se fossi in te, Stilinski,penserei più al mio ragazzo che a quello degli altri'.
Avrebbe pagato oro per vedere la faccia di Liam a quelle parole.
Scott
non capiva come fosse successo, ma nel giro di un paio d'ore tutti
erano venuti a conoscenza della sua idea di mettere insieme Liam e
Theo, e tutti si erano offerti di aiutarlo. Solo che adesso era peggio
di prima. Lydia bocciava tutte le sue idee, Stiles era in castigo in
silenzio, perché sembravano avercela con lui per aver interrotto
il primo tentativo di Scott, quindi per punizione l'avevo messo in
silenzio, solo ad ascoltare, e sì forse erano stati un po' duri.
Poi Lydia ebbe la stessa idea di Stiles, dei sette minuti in paradiso, e Scott non aveva più potuto trattenere l'amico.
- Ecco l'avevo detto io!-.
La settimana dopo aver discusso con Theo, Liam si era ritrovato a casa di Lydia a giocare a dei giochi di società.
Scott
sapeva che per il suo beta era difficile, anche perché non
sapeva come, ma Lydia aveva convinto Theo a partecipare a quella che
lei aveva detto essere una festa, rifilando la scusa che aveva dovuto
annullare tutto, ma ormai che c'erano...
Il
fatto era che Scott sapeva che Liam e Theo non si parlavano da quella
sera. E lo sapeva non perché avesse poteri magici, ma
perché il suo beta era ritto sulla schiena, e ignorava
bellamente la chimera, che invece era in silenzio, ad osservare, e a
rendersi conto che Liam era davvero bravo nel portare rancore, e nel
mantenere la promessa di non rivolgere mai più la parola a
qualcuno.
Scott
apprezzava che nonostante tutto però, Theo aveva effettivamente
provato ad avere un approccio con Liam, l'aveva saluto appena arrivato,
solo a lui tra l'altro, il maleducato, e gli si era seduto vicino, prima
che il lupo però decidesse che no, non lo voleva vicino, e si
alzasse per andarsi a sedere vicino a Malia.
E
Stiles era seduto vicino a lui, e lo sguardo di Lydia lo inchiodava
come a dire: ' Stai zitto, hai già rovinato il primo
appuntamento. Fallo adesso e ti uccido', quindi okay era insolitamente
silenzioso. Derek era seduto alla destra del suo migliore amico, e
davvero, i posti erano stati scelti casualmente, infatti lui aveva solo
suggerito a tutti dove sedersi, anche se Liam poi aveva voluto
disubbidire, rovinado la sua tavola fatta a regola d'arte.
Era un'adolescente, cosa poteva farci lui. Tutti i genitori avevano problemi simili con i propri figli.
Il
momento prima Theo aveva appena vinto al monopoli, riuscendo a vincere
tutte le proprietà di Liam, a cui era seguito un commento
velenoso di quest'ultimo sull'essere senza cuore persino nei giochi.
Il
momento dopo erano tutti a fissarsi, mentre sentivano il sudore
scendere lentamente, aspettando che Lydia scegliesse la prima vittima
sacrificale del suo : ' Obbligo o verità?'.
Scotti
si era aspettato che cominciasse con la sua idea subito, invece
sembrava volerci arrivare con calma, come se tutto fosse casuale, e non
malignamente architettato per fare in modo di combinare una reazione a
catena.
- Scott, obbligo o verità?-.
Bè Scott non se l'aspettava di essere il primo.
- Ehm...direi, verità?-.
Lydia
gli scoccò un'occhiata sicura, mentre sorrideva. Lui
sospirò di sollievo, perché a quanto pare aveva fatto
ciò che lei sperava.
- Bene. Dimmi, con chi vorresti vedere un giorno Derek?-.
Lydia non scherzava in campo di stronzaggine, c'era da dire.
Derek
si era appena soffocato con la sua stessa saliva, e Stiles era
sprofondato sul fondo della sedia, desiderando di scomparire
probabilmente.
Certo,
anche lui voleva che quei due si dassero una mossa, ma credeva che non
fosse quello il modo giusto, sarebbe stato anche francamente
imbarazzante essere quello che spifferava tutto, era meglio
organizzarlo all'oscuro di loro, ecco.
- Ehm...-.
Stile
gli strinse il braccio, guardandolo come se volesse bruciarlo vivo. Non
poteva, non davvero, non solo perché aveva paura delle
conseguenza, ma anche perché credeva che non fosse giusto.
- Ehm...-.
- Entro oggi Scott!-.
- Un membro di mia fiducia del branco!- esclamò ad alta voce, e poi si rese conto.
La
sua risposta era stata geniale. Lydia lo fulminò e
s'imbronciò, e Scott sperava di essere in grado di tornare con
le sue gambe a casa, quella sera.
Derek sembrava sollevato, anche perché aveva smesso di morire quasi soffocato.
- Ora è il mio turno!- disse, prendendo la palla al balzo.
- Stiles...obbligo o verità?-.
- Non mi freghi amico, obbligo-.
Scott vide nei suoi occhi passare la consapevolezza di essere caduto in una trappola.
- Bene, ti obbligo a sette minuti in paradiso con qualcuno di mia scelta-.
Stiles annaspò. E Scott provò quasi pena per lui.
- No. No, no,no,no. Ci ho ripensato, verità, preferisco la verità!-.
-
Non puoi ripensarci! Hai detto obbligo, e quello devi fare- disse Theo
per la prima volta, scoccando un'occhiata in tralice a Liam, che
assottigliò lo sguardo.
- Bè forse non ha voglia di fare quello stupido gioco- rispose quest'ultimo, rudemente.
- Ha detto che l'avrebbe fatto, non può prima dire una cosa e poi cambiare idea-.
-
Benvenuto nel mondo reale, Raeken! E' quello che le persone fanno, un
momento prima dicono o fanno certe cose e il momento dopo sono
qualcun'altro, quindi cos'è, va bene solo quando sei tu a
farlo?-.
Scott
e tutti gli altri si trattennero dal fischiare a quell'osservazione.
Liam sembrava aver colto la palla al balzo, e tutti osservavano i due
fissarsi quasi con astio, mentre venivano completamente esclusi dalla
discussione.
Theo ghignò.
- Oh certo. Come quando prima si dice di non voler mai più parlare con una persona, e poi farlo invece, dico bene?-.
- Credo che la frase giusta sia stata: ' Non parlarmi mai più", non il contrario-.
-
Ovviamente. Hai sempre piccole scappatoie su tutto quello che non
riesci a controllare, dico bene? E' per questo che sei un ragazzino-.
-
Ti ho detto di piantarla- Liam si era alzato da tavola strisciando la
sedia il più rumorosamente possibile - Io sarò anche un
ragazzino ai tuoi occhi, ma almeno non sono bipolare!-.
- No, certo che no. Hai detto che non volevi più parlarmi Liam, solo per una frase. Sei lunatico, e infantile-.
- Non l'ho detto per la frase, ma per come l'hai detta. Sei stato...-.
- Dillo forza-.
- Sei stato uno stronzo, contento adesso?-.
-
Bè, finalmente hai aperto i tuoi bei occhioni al mondo, ragazzino!
E' quello che sono, e indovina, io non ho paura di quello che sono-.
- E come potresti? Tu tieni sempre tutto sotto controllo, non è vero? Tu sei sempre perfetto, in tutto quello che fai-.
- Non è certo colpa mia se ti senti in competizione con me-.
-
E tu sei davvero convinto che io sia così? Non me ne frega
niente che tu sia perfetto. Ma m'infastidisce il fatto che ti comporti
come se fossi mestruato, e cambi idea in continuazione, e non mi piace
quando qualcuno mi parla come se io fossi un'idiota che non capisce
niente!-.
- Non è colpa mia se tu non capisci cose ovvie!-.
- Smettila di dire che non è colpa tua, lo è invece. E' tutta colpa tua-.
Scott
si era perso, di cosa stavano parlando? Aveva perso il filo ad un certo
punto, perché avevano cominciato a parlare di Stiles, poi
avevano continuato con il loro litigio della settimana prima, e adesso
si era un po' leggermente perso.
Mentre
tentava di ragionare, vide Liam dirigersi verso la porta, e sbattersela
dietro, facendo tremare le cornici appese al muro.
- Ecco, lo vedi? Vai via, come sempre!-.
Il
secondo dopo, la sedia di Theo era stata malamente gettata a terra, e
quest'ultimo era andato via arrabbiato come Scott non l'aveva mai
visto. Per la prima volta potè percepire il suo odore, un
miscuglio di tristezza e irritazione, e un denso senso di abbandono.
- Ehi, dove state andando? Tornate indietro!- urlò, ma era certo che nessuno di loro l'avrebbe fatto.
Stiles
si seppellì la testa tra le braccia, certo che avrebbero
incolpato lui anche questa volta, e Scott vide Derek guardarlo, e
sorridere lievemente.
-
Credo che sia ora di andare tutti a casa, e la prossima volta, per
favore, evitate d'invintarmi se avete deciso di giocare a Cupido-.
Stiles
rise brevemente uscendo la sua guscio, e Scott avvertì il
sollievo del suo amico concentrarsi attorno alla sua figura.
Derek
era andato via, seguito a ruota da tutti gli altri, ma prima di
andarsene diede uno scapellotto a Stile dicendo: ' Sono sicuro che
questa è stata una tua idea!', ' Ehi, io non centro niente,
potrei solo averla suggerita un paio di volte'.
-
Datemi retta- e Derek sembrava maledettamente serio mentre lo diceva -
lasciateli stare. Risolveranno i loro problemi da soli, da quello che
ho potuto vedere, avete solo peggiorato le cose-.
- Ma ascolta Sourwolf, loro hanno davvero bisogno di una mano!-.
- Quando saranno pronti faranno loro il primo passo-.
- Lasciateli in pace-.
- Tu non vedi l'amore, non è vero?-.
E
Derek l'aveva guardato in modo che Scott aveva trovato tremendamente
imbarazzante, e persino Stiles si era vergognato, ricambiando
però l'occhiata.
- Devo andare, ora-.
- Sì. Ci vediamo grande lupo-.
- Ci vediamo-.
Derek
aveva comunque dimenticato di salutare anche loro, ma nessuno
sembrò prenderla sul personale. Scott diede una leggera gomitata
all'amico.
- Ah l'amore!-.
- Scott! Smettila con questa storia!-.
La
terza fu anche l'ultima volta. Scott aveva deciso di rinunciare. Aveva
organizzato un'incontro d'emergenza, o almeno così aveva scritto
nel messaggio che aveva inviato a Theo e Liam, e poi non si era
presentato, o almeno non si era reso visibile, mentre tentava di fare
incontrare quei due testoni e farli scontrare fino a farli decidere di
darsi una mossa.
Solo
che Liam si era presentato, ma Theo no. Quindi dopo aver aspettato
quasi mezz'ora, Liam aveva provato a chiamarlo, lui aveva ignorato la
chiamata ovviamente, e questo l'aveva fatto imbestialiere ancora di
più.
Se n'era andato, poi si era fermato e con orrore Scott lo vide fissarlo.
- Scott- disse, ed era quasi un ringhio.
Scott decise di smetterla di nascondersi, anche perché ormai non aveva più senso.
- Liam, aspetta, c'è una spiegazione!-.
- Ah si? E quale? E' la seconda volta che mi lasci come uno stupido ad aspettare, quindi sì, vorrei una spiegazione!-.
- Io l'ho fatto per te-.
-
Cos'è? Credi che questo mi aiuti con la rabbia? Indovina, farmi
aspettare, o darmi sempre buca, o invintarmi ad una serata dove
c'è Theo, non mi aiuta a gestirla meglio-.
- Invece è proprio questo il punto-.
- Cosa vuoi dire?-.
-
Io lo sto facendo per te! Senti, sarò sincero, io non è
che ne sia molto contento, insomma non è certo quello che tutti
i padri sperano!-.
- Tutti i padri? Scott, tu non sei mio padre-.
- Non interrompermi per favore-.
- Ma tu non sei mio padre, Scott!-.
-
E' come se lo fossi. Sei il mio beta, il legame che ho con te è
forse la cosa più importante della mia vita, e io voglio che tu
sia felice-.
Liam impallidì, e Scott potè sentirlo emanare paura.
- Scott, cosa stai dicendo? Mi stai facendo paura, questa sembra quasi una...-.
- L'amore! E' l'amore la risposta ai tuoi problemi!-.
Liam per poco non cominciò ad andare in apnea.
- Scott, i-io son-no molto...onorato? Ma...mi dispiace ma devo rifiutarti!-.
Scott sbattè le palpebre un paio di volte, prima di assimilare il tutto.
- Come? Liam io...-.
-
No, ascoltami tu, okay? Io ti voglio bene, giuro, sei come il fratello
che non ho mai avuto, e morirei per te, e sai che puoi chiedermi tutto
quello che vuoi, ma io ti vedo come un fratello, capisci? Non potrei
mai guardarti in quel senso, voglio dire, sarebbe strano e anche brutto
per me, e sono sicuro che reagirai nel migliore dei modi, e che
troverai qualcuno di davvero adatto per te, okay?-.
- NO! No, Liam, no! Io non...non mi sto dichiarando a te!-.
- Ah...no?-.
- No, certo che no!-.
- Ah meno male, non sai che sollievo!-.
- Ehi! Anzi, no aspetta, non approfondiamo l'argomento. Io parlavo di Theo!-.
Liam cambiò una decina di coloriti rossastri, prima di evitare lo sguardo dell'altro.
- Theo? Tra me e quello stupido non c'è niente-.
- Liam, smettila-.
-
Dico davvero, Scott. Non è come pensi...lui...non è come
sembra. Gioca con me, un po', ma non è come pensi-.
- Questo non cambia quello che tu provi-.
-
Sì, invece. Non starò dietro a qualcuno che non prova
quello che provo io. Non mi umilierò, e francamente vorrei che
tu la smettessi di provare a fare quello che stai facendo-.
Scott mise su un'espressione triste, ma Liam sembrava determinato.
- Okay, te lo prometto, non lo farò più-.
- E comunque sul serio, non credo che tu sia portato a fare Cupido, per quel che vale-.
- A dire il vero questo non mi aiuta-.
Liam
gli mise una mano sulla spalla, e gli sorrise. Scott ricambiò,
anche se si sentiva immensamente triste per lui. Theo lo ricambiava,
lui ne era certo, ma sentiva anche che il suo beta non voleva parlarne
in quel momento, e forse Derek aveva ragione a dire di lasciare le cose
come stavano, con i loro tempi.
E magari il destino di Scott era vivere in agonia aspettando che il suo branco aprisse gli occhi.
Liam
se ne andò, un po' più sereno, un po' amareggiato, e
Scott aspettò lì, sul ciglio della strada, cercando di
accettare quella situazione, che probabilmente gli avrebbe fatto
diventare i capelli bianchi e l'avrebbe portato alla pazzia prima del
tempo.
- Sembra che alla fine i tuoi piani siano falliti, eh? Sei proprio un pessimo Alfa, lasciatelo dire-.
Theo gli si avvicinò, le mani in tasca, e un sorriso irritante sulle labbra.
Scott si prese la testa fra le mani, e si sedette sui talloni, esasperato.
Non sarebbe sopravvissuto a tutto quello.
- L'ultima cosa che voglio è vederti. Vai via, Theo!-.
- Ed io l'ultima cosa che volevo era assistere ai tuoi terribili piani per me e Liam-.
- Ah, sapevi anche questo?-.
- Era piuttosto palese a dire il vero. Molto imbarazzante, o almeno io l' avrei provato se fossi stato in te-.
- Troppo gentile-.
-
Non c'è di che. Solo che non riesco a capire il perché.
Cosa ti ha spinto a farlo? Voglio dire, non sono certo un partito
così ambito-.
- No, ti posso assicurare che tu sei l'ultimo che avrei voluto. Ma sei giusto per Liam, Theo. Io...-.
-
Ah no! Niente cose sentimentali, o cose del genere. Io...ho sentito
tutto prima, quello che hai detto a Liam...e quello che lui ha detto a
te-.
Scott lo vide sorridere sovvrapensiero, mentre si voltava e cominciava ad andare via.
- Dove stai andando adesso?-.
- Penso che andrò a giocare un po' con Liam. Magari a farlo arrabbiare un po'-.
- E' solo questo che hai intenzione di fare?-.
-
Non proprio, ma non andrò oltre con i dettagli, non credo ti
piacerebbe conoscere ciò che davvero voglio fare al tuo
cucciolo-.
- Ehi! Guarda che lui è ancora piccolo!-.
- Giusto. Bè, suppongo che per te sia meglio far finta di niente-.
- Ti odio Theo Raeken, sei l'ultimo al mondo che avrei scelto per lui!-.
-
Oh, non sai nemmeno quanto i tuoi tentavi siano stati inutili, non
avevo certo bisogno di una spinta per fare il primo passo, ma devo
ammettere che alla fine sei stato utile, non credo che Liam direbbe a
me ciò che ha detto a te. Cavolo, certe volte è proprio
stupido, non capisce nemmeno le cose ovvie!-.
Scott scoppiò a ridere, mentre lo sentiva allontanarsi nella direzione che il suo beta aveva preso poco prima.
-
E comunque, se vuoi proprio saperlo, ho sentito la puzza di Stiles
mentre passavo vicino al loft di Derek, quindi suppongo che tu possa
essere contento oggi. Due piccioni con una fava. A differenza di quello
che ha detto Liam, forse non sei così pessimo come Cupido-.
E
Scott sapeva che era l'unico complimento che probabilmente avrebbe mai
ricevuto da quella chimera psicopatica ed emotivamente stitica.
Poi
sorrise, come un'ebete, mentre fischiando andò in gelateria,
aveva voglia di mangiare un gelato minimo cinque gusti, e la vita era
certo non poteva andare meglio, questo prima di vedere chi l'aveva
messaggiato, facendogli vibrare la tasca posteriore dei jeans.
Si sbagliava, perché la sua giornata era migliorata molto, Isaac gli aveva appena mandato un messaggio.
' Ehi, Scotty, mi manchi. Pensi che sarebbe un buon periodo per una lunga visita?'.
Sperava solo che nessuno provasse a giocare a Cupido con lui, però!
Salveeeeeeeeee
cavolo quanto ho scritto! Tecnicamente dovrei studiare, invece eccomi
qua, a pubblicare una storiaa dal punto di vista di Scotty, che dai
povero, è un po' tonto, ma un tonto buono, e si sacrifica per
amor del suo bambino! Ti capisco Scotty, anche io adoro il mio bimbo,
Liam amore di mamma, quindi ti appoggio a cercare di fare Cupido!
Eh
niente, tutto qua, non so' proprio cos'altro dire anche perché
credo che la mia follia sia ormai cosa nota, e quindi basta.
Fatevi
sapere se vi è piaciuta, se Scott è sembrato troppo OOC,
o se magari è no-sense, e dice bleah che schifo questa
storia!11!! LOL
Un bacio grande grande,
anche se mai grande quanto a quelli di Theo verso Liam!!
Hilary
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