Scott continuava a guardare quelle lunghe ciocche castane che venivano
ripetutamente attorcigliate attorno le dita affusolate della fidanzata.
Era la prima volta che le vedeva fare qualcosa di simile. Era un tipo
molto preciso, quasi ossessivo, ma non gli capitava mai di vederla
veramente nervosa, nemmeno quando qualcosa scombinava i suoi piani... o
meglio, qualche volta si sfogava urlando... rompendo qualcosa...
l’ultima volta aveva dato fuoco al cestino con la carta
perché gli schemi di diritto non le venivano come avrebbe
voluto... Ok, forse sì, era una che si lasciava prendere dal
nervosismo... ma non lo faceva mai mostrando insicurezza e questa volta
era inequivocabile, nonostante l’espressione dura e decisa
doveva essere veramente preoccupata. Erano diversi secondi che era
seduta davanti a lui senza dire nulla nonostante l’avesse
chiamato dicendogli che dovevano parlare. Il ragazzo cercò
di sorridere in maniera rassicurante e cominciò a parlare.
-Tutto bene, Courtney?- l’espressione della ragazza si fece
ancora più aggrottata... qualcosa era andato storto.
-Si... va tutto benissimo...- disse a denti stretti. -Talmente bene che
tra poco mi strapperò tutti i capelli... Scott! Se le cose
andassero bene non starei certo in questo stato!- il ragazzo
sospirò... inizialmente apprezzava il caratterino della
ragazza, lo trovava anche piuttosto sexy, ma ultimamente credeva di
capire perché Duncan se ne fosse stancato e avesse
cominciato a sentirsi in trappola, nonostante non ne condividesse le
intenzioni.
-E prendertela con me invece ti aiuterà in qualche modo a
risolvere i tuoi problemi?- domandò con un tono leggermente
acido. La ragazza sembrò crollare, le sue mani tremarono per
un po’. Scott si sentì in colpa. -Mi dis...-
-Hai ragione, ho esagerato.- sospirò e si lasciò
sfuggire una mezza risata. -Non importa, continuerò
l’università comunque... mi laureerò
comunque... lavorerò... non posso permettere a un
contrattempo simile di sviarmi.- ghignò lasciando il
fidanzato disorientato. -Non mi importa di ciò che
potrà pensare la gente guardandomi!-
-O... Okey? Courtney… Ma di cosa stai parlando?!- la ragazza
evitò il contatto visivo in un primo momento poi
sembrò deglutire... aprì finalmente la bocca per
parlare e... si sedette sul pavimento a gambe incrociate mentre
sembrava fare degli esercizi di respirazione... o qualcosa del
genere…
-...C-Courtney?- il ragazzo si inginocchiò al suo livello.
-Che sta succedendo?- le chiese inquieto, in realtà non era
più così certo di volerlo sapere e, quando
sentì il suono del cellulare, credette quasi salvato da
quell’assurda conversazione e si alzò per
recuperarlo.
-No, fermo!- disse la ragazza trattenendolo, poi prese il cellulare che
ancora squillava e lo nascose dietro la schiena. -Sono incinta.- disse
concisa. Scott sembrò realizzare il significato di quelle
parole con un certo ritardo. Improvvisamente le sue gambe sembravano
essere fatte di ricotta e avere difficolta a reggerlo. -Non che ti
riguardi, non ti chiederò di prenderti le tue
responsabilità o cose del genere. Ce la farò
benissimo senza di te!- disse aspramente cercando di tenere le braccia
tremanti dietro la schiena. -M-m... ma...- sussurrò
sforzandosi… era come se la sua voce si stesse esaurendo, la
gola era diventata praticamente asciutta e la sua lingua schioccava
fastidiosamente... sperava che all’esterno non si sentisse,
ma cercò comunque di riuscire a terminare la frase.
-P-preferirei che non mi lasciassi da sola...- esserci riuscita era
già una vittoria e per quanto potesse continuare ad essere
in tensione ormai l’esito non dipendeva più da
lei…
-…Per chi mi hai scambiato?- domandò il ragazzo
con un sorriso parecchio forzato. -I miei saranno sollevati, sposarsi e
figliare tardi è un’abitudine di voi provinciali,
cominciavano ad essere piuttosto preoccupati per me.-
ridacchiò cercando di darsi un tono, la sue era decisamente
un'esagerazione, ma gli serviva per sdrammatizzare e far sentire la
meglio la ragazza. Courtney sorrise, sentiva che in qualche modo
nonostante anche lui fosse sconvolto la volontà di non
lasciarla sola c’era. Le sembrava di avere un calo di
zuccheri, credeva di essersi preparata al peggio, invece il primo
impatto non era stato così disastroso... Il ragazzo si
avvicinò e provò ad abbracciarla, lei
apprezzò l’appoggio, ma dopo poco…
-Ehy?! Ma che fai?!- La ragazza aveva indietreggiato di colpo e senza
preavviso si era data uno schiaffo.
-I-io non devo pi... devo...- poi era scoppiata a piangere.
-...Devi esserti presa un grosso spavento.- sospirò quasi
intenerito e cercò di convincerla a sedersi. -Sai, potrei
anche essere offeso... insomma sembra che tu non affatto preparata a
una mia risposta positiva.- rise nervoso mentre la ragazza continuava a
singhiozzare. -Ok, probabilmente questo non è il momento
più adatto per parlarne...- In realtà Scott aveva
non pochi dubbi sulla situazione, ma in quel momento pensò
che metterli da parte fosse la cosa migliore da fare e ne fu ancora
più convinto quando andarono a spiegare la situazione ai
genitori di Courtney…
Scott aveva proposto di dirglielo solo quando fosse stato veramente
necessario, non gli piaceva il modo in cui i genitori di Courtney lo
guardavano, aveva l’impressione che volessero tenersi alla
larga dai fidanzati della figlia, ma era più che evidente
che se avessero potuto lo avrebbero rispedito dalla sua famiglia
ridotto in concime, pronto per nutrire il terreno…
-Prima frequenti un avanzo di galera, ti fai addirittura un tatuaggio e
ringrazio il cielo che tu non sia mai tornata con i capelli mezzi
rasati, mezzi tinti e piena di pirsing... ora ti metti con un
contadinotto da due soldi e dici pure di essere incinta?!
Com’è potuto accadere? Non pensavo fossi tanto
irresponsabile!- Courtney si morse il labbro e arrossì
dall’imbarazzo, nemmeno lei si sarebbe mai aspettata niente
di simile... -Dopo tutti gli sforzi che ho fatto per trovare un lavoro
migliore di quello di mio padre, per dare alla mia famiglia una vita
dignitosa... mia figlia è condannata a vivere come una
casalinga senza speranze a causa di una gravidanza indesiderata...-
disse il padre mentre cominciava a riprendersi da un malore che dopo
l’apprendimento della lieta novella l’aveva
lasciato tramortito sul divano per una mezzora circa. -So che ti sto
chiedendo qualcosa di difficile...- disse serio l’uomo. -Ma
hai riflettuto sulla possibilità di abortire?-
-Papà, è troppo tardi...-
-Come? Com’è possibile che tu non ti sia accorta
di non avere il ciclo per così tanto tempo?!-
-Beh, non ho mai avuto un ciclo regolare...- il padre la
guardò severo. -Lo so… non è una
giustificazione…-
-E invece per quanto riguarda l’adozione?- Courtney non volle
rispondere. Pensava alla gravidanza e al parto con molta inquietudine
quindi dopo aver passato nove mesi infernali voleva almeno tenere il
bambino… si chiedeva se fosse un pensiero egoista,
probabilmente il bambino sarebbe stato meglio con una famiglia diversa,
ma del resto era convinta che la loro non sarebbe stata una situazione
così disperata…
-Oddio… La mia bambina farà da casalinga a un
contadinotto...- sospirò non tanto vagamente disperato,
ignorando completamente il contadinotto...
-Papà... non farò la casalinga...-
ripeté per l’ennesima volta Courtney.
-Si certo!- esclamò affogandosi inavvertitamente con la sua
stessa saliva. -Pensi sul serio che riuscirai anche solo a laurearti
con un bambino a carico?! Arrivata ai trent’anni capirai di
aver gettato al vento la tua vita! Avrai una crisi, scapperai di casa
con Ramon! Sola andata per Honolulu!-
-...Ramon?-
-Il tuo nuovo e temporaneo zio! Mia sorella ci è scappata di
casa e non abbiamo la minima idea di quando e se tornerà!-
-Perfetto, suppongo che quando faremo il viaggio di nozze in Germania
passeremo a trovarla...- scherzò Scott tentando di
intromettersi finalmente in quella conversazione. Il padre di Courtney
scattò in piedi con la vena pulsante sulla fronte che
sembrava sul punto di esplodere…
-Honolulu è alle Hawaii...- sospirò
Courtney…
-Beh, che importanza ha? Il punto è che non devi
preoccuparti papà!- In quel momento Courtney temette
seriamente che il padre sarebbe svenuto di nuovo… -Io e tua
figlia ci sposeremo e...-
-Che futuro pensi ti darà questo bifolco?- esplose
l’uomo interrompendo il ragazzo.
-Papà, ho detto che devi stare tranquillo!-
ripeté Scott… se avesse saputo che chiamare
l’uomo in quel modo gli avrebbe fatto avere reazioni tanto
divertenti avrebbe cominciato molto prima, tanto lo odiava comunque
quindi perché non divertirsi a irritarlo? Aveva smesso da un
po’ di provare a piacergli... -Lavorerò alla
fattoria di famiglia e rimarremo la per quanto tempo ci
servirà.- disse il ragazzo. All’uomo venne quasi
da ridergli in faccia.
-Sei proprio un sempliciotto! Ma come diavolo ti hanno cresciuto? E tu
sei davvero una stupida ad andargli dietro! E menomale che facevi
quella responsabile e perfetta e passavi il tempo a criticare le tue
compagne, non voglio sapere cosa sarebbe successo se eri al loro
livello.-
-Ehy! Ma come si per...- Scott venne tirato all’indietro da
Courtney...
-Forza, andiamo...- la ragazza sospirò esausta è
si trascinò col fidanzato fuori da li. Era strano... se
avesse avuto una discussione di quel genere con qualcun’altro
avrebbe dato in escandescenza e lui avrebbe dovuto trascinarla con la
forza... forse era diverso perché era suo padre? Lui non
aveva così tanta voglia di discuterci in effetti. Ogni volta
che succedeva l’uomo finiva per confonderlo con strani
paroloni inoltre quel giorno non sembrava così in forma e,
per quanto fosse odioso, l’ultima cosa che voleva in quel
momento era ammazzare il padre della fidanzata facendogli venire un
bell’infarto fulminante…
-Andiamocene prima che torni mia madre! Non ho alcuna voglia di
vedermela pure con lei!- disse agitata e con molta fretta di uscire da
quella casa.
-Ah! Visto che era una pessima idea parlargliene!-
-Prima o poi avrebbero dovuto saperlo comunque, no?- ribatté
dura e si diresse per conto suo fuori dal portone. Scott
notò che sembrava piuttosto abbattuta, la raggiunse e le
prese la mano, poi cercò di parlarle...
-Sai, inizialmente ero abbastanza agitato per la faccenda del bambino.-
Il ragazzo notò che per un istante le labbra della fidanzata
si erano contratte in una lieve smorfia... -Ma ora comincio ad
abituarmi all’idea e mi sento abbastanza felice.- disse
sperando di incoraggiarla… non era una bugia, o non del
tutto perlomeno… La ragazza si voltò a guardarlo
indagando la sua espressione come se cercasse di capire cosa sul serio
pensasse, come se tentasse di leggergli la mente, Scott si
sentì a disagio mentre veniva squadrato da quegli occhi
nerissimi. “Perché è così
complicata? Non potrebbe sentirsi meglio per quel che le ho detto e
basta?” Poi sorrise e lo baciò.
-Sono proprio contenta che tu sia un sempliciotto...- disse con
sollievo mettendo tra virgolette la parola sempliciotto. -E’
bello che per te l’idea di sposarti e avere un bambino
così giovane non sia un problema. Se mi fossi messa con un
damerino come avrebbe voluto mio padre e mi fossi ritrovata in questa
situazione non so se sarebbe rimasto con me...-
-Eh eh... già...- ridacchiò nervosamente.
-Comunque non devi essere triste per com’è andata
con tuo padre… sinceramente pensavo molto peggio!-
-Ah, si?- pronunciò dubbiosa. -E come sarebbe potuta andare
peggio?-
-Pensavo che ti avrebbe diseredata e cacciata via a suon di urla invece
sotto quel tono isterico era solo molto preoccupato per te. Sai, credo
di doverlo rivalutare!-
-...Che razza di mostro pensavi che fosse?- disse leggermente
accusatoria, poi sospirò. -I miei possono apparire molto
severi, ma ti assicuro che mi vogliono molto bene...-
-Già… ma per sicurezza avevo già
avvertito i miei che ci saremmo temporaneamente trasferiti da loro...-
la ragazza sbiancò. -Non scherzavo quando dicevo che avrei
lavorato nella loro fattoria per provvedere a noi.-
-Ed io che speravo ti stessi inventando delle scuse per tranquillizzare
mio padre...- disse rendendosi conto di ciò che
l’aspettava… ma in effetti se dovevano diventare
genitori era meglio che cominciassero a vivere insieme, no? -Beh, credo
che stare da te per un po’ vada bene...- diede uno sguardo a
casa sua… per il momento non aveva comunque alcuna
intenzione di metterci piede per il momento, non dopo aver avuto quella
discussione con il padre… da una parte si sentiva pure in
colpa per averlo fatto svenire, per un attimo aveva creduto di averlo
ammazzato per sbaglio. -Ed ora con l’università?
Come dovrei fare...-
-Immagino che tu possa comunque studiare da casa…
però… non credi che sia meglio fare una pausa per
almeno quest’anno?- Courtney sembrava davvero riluttante
all’idea e infastidita da Scott che gliel’aveva
proposta. -Dico sul serio… Sarai molto occupata col bambino
inizialmente e le gravidanze sono stressanti… credo...- in
realtà non aveva la minima idea di come funzionasse la cosa,
ma da quel che gli aveva raccontato suo padre doveva essere qualcosa di
veramente tremendo…
-Non se ne parla...- disse irremovibile la ragazza.
-Okey...- “Quando si accorgerà che ho ragione ci
rinuncerà da sola...”
Ai genitori di Scott, nonostante nemmeno loro fossero chissà
quanto contenti della situazione e non amassero particolarmente
Courtney, non sembrava un grosso problema, dovevano semplicemente
maritarsi e trovare un modo per sostenersi... si, certo... semplice...
la cosa sembrò farli molto ridere... perlomeno fino a quando
non capirono di doversene occupare loro, no, a quel punto non ebbero
più un bel niente da ridere…
Note:
Il carattere di Scott è più ispirato ad All
stars(dato che quello è lo Scott che è stato con
Courtney) ma è comunque piuttosto ooc
Non conoscendo a fondo il funzionamento
dell’università in Canada mi sono regolata su
quelle nostrane che non hanno tutte l’obbligo di frequenza.
Questa storia mi è venuta molto complicata da scrivere, a un
certo punto credevo di averla cancellata per sbaglio… ed
è stato piuttosto frustrante… poi avevo deciso di
cannarla, poi ho cercato di completarla. Ho deciso di dividere in due
la storia temendo che risultasse troppo lunga, pubblicherò
la seconda parte quando avrò sistemato qualcosa, sperando
che a qualcuno interessi. Grazie a chi ha letto fin qui, i pareri sono
sempre bene accetti in particolare in questo caso, dato che come storia
mi è venuta più strana del solito da scrivere a
maggior ragione sarei curiosa di un parere esterno...
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