Goccia dopo goccia
Gocciola…
Pelle livida, occhi spenti e odore di morte.
Elyan si sente indifeso: stringe le coperte, sgrana gli occhi e prega che i cerchi di sale attuino la loro magia.
Il bambino druido è ancora lì e continua a gocciolare vendetta – la sua, quella del suo popolo.
«Non sei reale… ti prego… non sei reale…»
Un cavaliere che trema accucciato, il freddo che striscia sotto le lenzuola. La pozza d’acqua s’allarga e le gocce continuano a fare plop – suono agghiacciante, eco di un cuore terrorizzato, il suo.
Cavaliere, lo chiamano.
«No…»
Elyan si rannicchia, bambino anch’egli, e cerca consolazione nelle tenebre: solo la morte può liberarlo da quell’incubo.
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