capitolo 1
¢αριтσℓσ 1 ~
Plic. Plic. Plic…
L’acqua gocciolava nei corridoi bui, piano, senza fretta, in un continuo ripetersi dello stesso identico suono.
Plic. Plic. Plic…
Camminavo senza una meta,
senza una ragione, solo per far qualcosa. Aro avrebbe certamente detto
“sempre così silenzioso, fratello! Dovresti animarti un
po’”, ma ora non era lì con me, e quindi potevo
starmene tranquillo. Avevo appena abbandonato il mio trono nella Sala
Maggiore, dove quel vampiro dalla mente perversa si era cimentato in un
discorso degno dei più grandi oratori della storia, parlando di
una spedizione nel sud d’Italia, più precisamente
nell’isola di Sicilia, dove era comparso un piccolo clan di
nomadi. Spedizioni, massacri, uccisioni…era da tre millenni che
non sentivo parlar d’altro, con Aro e Caius. La routine ormai era
diventata monotona, perfino per me, che non facevo caso quasi a nulla
di tutto ciò che mi accadeva attorno. Non avevo motivo di
preoccuparmi di vampiri spuntati di colpo nella mia patria, né
di impartire ordini come piaceva fare a Caius o recitare davanti al
corpo di guardia come era solito Aro. Stupido. Ogni singolo attimo tra
quelle mura –ogni più corto e massacrante giorno- mi
pareva stupido. Erano finiti i tempi felici, per me.
Quei tempi in cui tutto mi
sembrava almeno un po’ rilevante, in cui ogni impegno aveva
senso. Era tutto finito con la morte di Didyme.
Quel periodo, non mi era parso
chiaro. Ricordavo a malapena di aver trovato il falò con i suoi
resti ridotti in cenere e poi, una volta tornato a palazzo, la mia
intenzione di andarmene, era scemata d’improvviso. La notizia,
per quanto orrenda, non riuscì comunque a sconvolgere Aro. Resta
tutt’oggi, nella mia mente, un’immagine del suo sguardo
quando pronunciai le parole –L’ hanno uccisa. Hanno ucciso
la mia Didyme-. In apparenza, sarebbe potuto sembrare quello di un uomo
straziato dal dolore, ma scavando più a fondo, c’era il
freddo, quel distacco innaturale per una disgrazia così grande.
Non ebbi mai modo di indagare. Mai, data la presenza di Chelsea. Ero
certo infatti, che la morte della mia amata non fosse stata un caso.
Sotto, c’era dell’altro.
Sospirai e guardai solo di
sfuggita Jane ed Alec, che mi superarono solo dopo essersi inchinati ed
aver detto all’unisono, come in una cantilena che ripetevano da
secoli –Mio Signore…-, per poi scomparire
nell’ombra, verso il punto da cui ero arrivato.
Plic. Plic. Plic…
Salii le strette scale a
chiocciola che conducevano fuori dalle vie sotterranee, per ritrovarmi
nel largo corridoio illuminato grazie alle ampie finestre sbarrate. Mi
avvicinai rapido ad una di esse e osservai la piazza deserta, colpita
violentemente dalla pioggia, così come il vetro.
Plic. Plic. Plic…
L’acqua della fontana
smossa con forza crescente. Poggiai la fronte alla superficie coperta
di gocce, senza badare al freddo, data la mia temperatura corporea, e
rimasi così, immobile, a riflettere sempre sulla stessa cosa.
Didyme, la sua morte, i suoi uccisori. L’ossessione, mi ripetevo,
avrebbe finito col portarmi alla pazzia. Il rumore ripetuto e crescente
di voci e passi, mi avvertì dell’arrivo degli umani pronti
a diventare il pasto per me ed il resto della mia grande e noiosa
famiglia.
Angolino autrice
Allour...ecco il primo capitolino-ino-ino...xD
Chiariamo: non è che non ho voglia di scrivere, ma è che ho proprio deciso di fare una pagina per capitolo *.* non so come mai, ma mi piaceva l'idea ò.ò
Sono gioiosa, perchè già solo con il prologo ho ricevuto
un commento, ed una persona l'ha aggiunta ai preferiti ^^ quindi dedico
a loro e a chi letto questo primissimissimo capitolino-ino-ino.
La fiamma di Marcus sarà un personaggio sconosciuto. Bwahah, *me
maligna*. Già vi aspettavate chissà chi xD.
Baci, e grazie davvero.
Sammy Cullen
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