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Prompto era annoiato.
Il telefono gli si era scaricato due pesci fa e, nonostante
fosse in compagnia del suo miglior amico, Prompto stava iniziando a cedere. Il
ragazzo non riusciva proprio a capire come faceva Noctis ad amare così tanto
stare fermi, immobili e in silenzio nello stesso luogo per più di mezz’ora. Le
soddisfazioni nel pescare, dal punto di vista del biondo, erano molto poche.
L’unica cosa che gli vietata di lamentarsi era che Noct
era il suo miglior amico e che, suddetto migliore amico stava prendendo la
cena.
Il fotografo ce la stava mettendo tutta. Quando si rese
conto che stava contando le lentiggini della sua mano sinistra decise di apri
bocca.
“Di un po,” iniziò rompendo il
silenzio, “non è che per caso hai qualcosa che posso fare?” chiese.
Il principe girò leggermente la testa verso l’amico, senza
distogliere lo sguardo dall’acqua, e corrugò la fronte.
“Tipo?” chiese rilassato.
“Non lo so,” Prompto
si guardò in torno con la testa, tamburellando le dita sulle gambe incrociate,
“ti serve qualcuno che ti conti le esche? O i vermi?” continuò, “oppure che ne
so…”
“Non hai il telefono?” chiese girandosi verso il biondo,
“gioca, no?”
Prompto sbuffò un pochino, prima di rispondere. “Mi si è
scaricato… e mi annoio.”
Noctis sorrise prima di infilare la mano in tasca. Un attimo
dopo stava porgendo a Prompto un cellulare nero con il simbolo della sua
famiglia sul retro, gli occhi di nuovo posati sull’acqua davanti a lui.
Gli occhi del ragazzo si illuminarono mentre prendeva il
telefono dalla mano dell’amico.
Un attimo dopo che il telefono non era più tra le sue mani,
Noctis si rese conto dell’errore che aveva appena commesso. Voltò velocemente
la testa, pronto a fermare il ragazzo, ma si bloccò alla vista dell’amico che
guardava sorpreso lo schermo del telefono.
Là, chiara come il sole, il volto sorridente di Prompto
rispose allo sguardo sorpreso del ragazzo. Non si ricordava neanche quando
l’aveva scattata Era una della tante foto che inviava a Noctis quando si annoiava.
Il Foto-Prompto era seduta nella Regalia, si poteva vedere
parte del corpo di Gladio spuntare da dietro al sedile, sorridente come non mai
e con il sole che gli illuminava il volto. Noctis pensava fosse di una bellezza
disarmante. La foto ovviamente, non il soggetto ritratto.
Il vero Prompto aveva le guance arrossate.
Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante, Noctis si
schiarì la gola.
“È una bella foto,” disse il ragazzo. Prompto arrossì ancora
di più e mormorò un Grazie, “tutte le
foto che sono belle,” continuò, “specialmente i selfie,”
disse arrossendo fino alla punta dei capelli.
“EHI!” Un urlò interruppe la coppia che sobbalzò, e i due si
voltarono di scatto verso la figura di Gladio a una decina di metri di
distanza.
“IGNIS VUOLE COMINCIARE A CUCINARE,” continuò, “HAI PESCATO
QUALCOSA DI BUONO?”
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C’era una sottile tensione nell’aria, ma ne Gladio ne Ignis
commentarono al riguardo. Quando però i due giovani si alzarono per andare a
dormire, e Prompto prese la mano di Noctis nella sua, Ignis si permise un
sorriso.