Passero sofferente
Jack si portò il boccale
di rhum alle labbra e lo sorseggiò
lentamente, socchiuse gli occhi e guardò la superficie blu
scuro dell’acqua. Si
massaggiò il collo, espirò rumorosamente e
piegò di lato il capo. Sentiva la
gola bruciare, la bocca gli doleva, espirò rumorosamente
dalle narici.
“Il mare si è
preso tutto di noi. Hai sfidato la dea sbagliata,
io ho cercato l’immortalità prendendo le strade
peggiori.
Questa vita ci ha sbranato pian
piano, morti e resuscitati. Tu
hai perso la gamba, io la Perla, alla fine il mare ti ha
inghiottito”.
Finì di svuotare il
boccale di legno, ne vide il fondo umido
e scuro, si lasciò cadere pesantemente sulla sabbia e
guardò il cielo sopra di
lui.
“Tu andrai avanti, nei
ricordi di tua figlia. Forse, tra noi
due, sei tu quello che ha davvero trovato la strada per
l’immortalità” esalò.
Strinse gli occhi, un rivolo di sudore gli solcò il viso. La
sua bocca puzzava
di alcool.
Jack aprì la mano,
lasciando rotolare fino alla battigia il
suo boccale.
< Forse, se mi lasciassi
morire qui, ti raggiungerei.
Questo misero
‘passero’ non riesce ad andare avanti senza di
te, Hector >. Chiuse gli occhi e si addormentò.
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