Il sogno di Rukawa

di Ciaoni
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Ho strappato la pelle del pensiero

Con morsi e tagli profondi 

Ho squarciato con margini precisi

Fin dentro le tempie in cui giaci

Sei

L’ebrezza che si eleva sotto i miei piedi 

Quando mi sospendo fra te e l’infinito 

Nel nostro rapporto anarchico

Fatto di punti e tabelloni

Hai

Il succube potere delle mie membra

Quando ti appropri dei miei salti

Facendomi incendiare il respiro

Bevo 

dalla tua pelle color del tramonto

Di un arancione vivo che violenta i sensi 

Che deturpa il mio viso angelico

Facendomi vibrare fin dentro le ossa

Mi lasci 

Disperato alla ricerca del diametro perfetto

Fin l’ultima briciola del millimetro

In cui congiungi ogni mio spasimo

Appropriandoti con lussuria di ogni attenzione

Taccio 

Nell’ascolto di quell’istante preciso

In cui baci i miei palmi perforandoli di attesa

Percorrerò con lo sguardo , 

Bruciandoti,

Ogni singola linea tracciata del campo

Pestandola fino a farla sprofondare nella rincorsa forsennata di fugaci secondi

Mi annienti e mi riempi con movimenti scanditi

Fatti dei battiti di quattro tempi furenti

Facendo gocciolare copiose le mie volontà testamentarie

In un gioco che sposo fino alla morte

Fin l’ultima goccia di ogni sospiro

Siamo

Io e te in questo incontro di corpi

Dove non appare una fine precisa

E ricomincerò domani

Nella lussuriosa passione di questo tuo amante

Che ha consumato le dita

Tastandoti il diametro da ogni direzione

Impresso

Scolpito 

Come il punteggio che tieni sempre a mente

Mi sfidi,

Nell’arroganza di un incantesimo perverso 

Estirpandomi il piacere dal petto 

Quando stanco torno a sdraiarmi

Sul parquet lucido del tuo corpo

 

 

 





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