Stop pity yourself, or life become an endless nightmare di Sacchan_ (/viewuser.php?uid=82631)
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Headcanon!
Ossia una idea che si ha in testa riguardo una nostra coppia (che
può essere canon oppure no)
DAY 3: HEADCANON
Le
guance di Atsushi erano in fiamme. Come diavolo era venuto in mente al
signor Dazai di rivorgergli una domanda così sconveniente
proprio durante l'orario di lavoro e mentre si trovavano nell'ufficio
dell'Agenzia? Per di più alla presenza di tutti.
Che
il suo nuovo mentore fosse l'apice dell'eccentricità questo
lo sapeva benissimo fin dall'inizio, ma nulla gli dava il diritto di
metterlo in situazioni così scomode, come se lo divertisse
farlo. Non voleva certo essere un nuovo bersaglio delle sue malefatte,
anche se in parte lo era già.
Si
toccò nuovamente il viso scoprendolo più caldo
del solito, fortunatamente la fine del corridoio era vicina
così come l'ascensore dove rifugiarsi a portata di mano.
"Atsushi-kun!
Aspetta!"
Ma
il signor Dazai doveva avercelo proprio di natura il talento di
metterlo in imbarazzo.
"Signor
Dazai! Le ho già detto che..." Esclamò agitato il
ragazzo voltandosi verso l'uomo più grande; come aveva fatto
a raggiungerlo? Proprio non ne aveva idea, era sicuro di essersi
defilato via alla velocità della luce e invece...
"Oh,
andiamo..." Rispose lui divertito dalla situazione, ma con il fiato un
po' corto. "Era solo una domanda innocente, non c'è bisogno
di reagire così... e poi sono davvero curioso."
Infierì con tono borioso.
Atsushi
non seppe dire se la conclusione di quella risposta nascondeva in
realtà un doppio fine di cui il signor Dazai si stava
bellamente servendo usando quella sua lingua saccente; sta di fatto che
il solo ripensarci lo fece evaporare dalla punta dei piedi fino ai
capelli.
Stringendo
i pugni cercò di assumere una postura corretta, quantomeno
per nascondere l'evidente disagio che stava provando, per cui era
scappato e dal quale non c'era affatto riuscito.
"Ah!
Allora io mi permetto di dissentire..." Balbettò sempre
più esagitato, incapace di guardare il suo collega negli
occhi. Se l'avesse fatto si sarebbe scavato la fossa da solo.
"Perché, vede, ecco, io, fin dal primo momento, ho sempre
pensato che non potesse esistere un uomo più bello di lei!"
Finì il discorso quasi mordendosi la lingua, strizzando
talmente tanto gli occhi da farsi venire male alle tempie.
Per
usare le parole di Kunikida: quello era davvero lo scenario peggiore
che mai potesse capitargli!
"Eh?"
Quando
riaprì le palpebre finalmente si accorse di come il signor
Dazai lo guardava con un'espressione sbalordita; la tipica espressione
di chi si aspettava tutto tranne che una replica del genere.
Atsushi
balzò all'indietro, finendo con la schiena addossata contro
la parete dell'ascensore. Se era finito in una trappola, allora aveva
fatto tutto da solo.
"Ah...
no, cioè... quello che volevo dire io era che..." Il suo
sguardo felino saettò da una parte all'altra del corridoio;
l'ascensore dietro di lui era una via di fuga fin troppo prevedibile e
ritornare in ufficio era impossibile dato che Dazai gli sbarrava ancora
la strada, perciò non rimaneva che... "Mi dispiace! Io mi
sono appena ricordato che la signorina Yosano voleva che facessi una
commissione per lei!" Urlò come un pazzo mentre si
precipitò giù per la tromba delle scale. Poco
dopo era già in strada, deciso ad allontanarsi dalla sede
dell'Agenzia come una saetta.
Avrebbe
fatto ritorno solo una volta dimenticato quell'episodio e di sicuro non
sarebbe stato molto presto.
Dazai,
invece, rimase paralizzato da quanto successo, incapace di muovere un
muscolo fino a quando non avvertì il portone dell'uscio
principale dell'edificio sbattere, segno che Atsushi era uscito.
Lentamente
portò una mano alla fronte e la sfregò
leggermente mentre il suo cervello elaborò le ultime parole
del suo giovane allievo e il suo comportamento.
"Dannazione,
Atsushi-kun. La mia intenzione era quella di mettere in imbarazzo te,
non volevo che tu lo facessi con me."
Parole: 588
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