Walking in a dream

di _Crys_
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Era proprio da lui, vagare in quel parco sempreverde.
Metteva insieme passi lenti, uno dietro l’altro, accostandosi ad ogni albero che incontrava, e poggiandoci con delicatezza la pallida mano, quella mano forse fin troppo affusolata per un uomo.
Da quanto tempo stava camminando?
Non lo sapeva più. Gli sembrava un tempo eterno, eppure la stanchezza non aveva ancora preso posto all’interno del suo corpo.
E perché continuava a camminare?
Non sapeva nemmeno questo. Forse non lo aveva mai saputo… E continuava a vagare lentamente, aspettando, forse, un segno.
Quale? Quando sarebbe arrivato? L’avrebbe riconosciuto?
No… non sapeva neanche questo.
A dire il vero, non era nemmeno una risposta a queste domande il suo maggior cruccio.
Forse nemmeno lo aveva un cruccio…
La sua infinita passeggiata pareva essere il suo unico anelito vitale.
Non si era mai fermato, ma fu costretto… quando apparve lei.
Seduta sotto quell’albero, aggraziata come nessun altro al mondo. Una mano era poggiata sul morbido mare d’erba che l’accoglieva, con l’altra, teneva un libro aperto a metà.
Leggeva.
Da quanto tempo stava leggendo?
Non lo sapeva.
Quando avrebbe terminato quel libro?
Non sapeva nemmeno quello…
Lui si avvicinò a quella dolce figura, accomodata per terra come una dea in procinto di farsi dipingere su un’immaginaria tela.
Lei alzò lo sguardo dalla lettura e lo indirizzò nei suoi occhi.
Bastò quello sguardo per capire perché non si erano domandati mai nulla. Si stavano cercando… e finalmente si erano trovati. Senza essersi mai visti, senza aver mai parlato prima, si conoscevano da una vita, sapevano tutto l’uno dell’altra.
<< Sei arrivato… Dimitry. >> Sussurrò lei con dolcezza, una dolcezza infinita.
<< Mi scuso per averti fatto attendere così a lungo… Mary Magdaleine. >> La sua voce era meno di un sospiro.
Le porse la mano, e lei, dopo aver poggiato il suo libro sul prato, la accettò con delicatezza e si alzò. << Ti prego, chiamami Magda… o Mary, se preferisci. >> Si interruppe per sorridere. << Non importa quanto io abbia atteso… finalmente, possiamo camminare insieme. >>
Dimitry si limitò ad annuire, guardandola come solo qualcuno che ha atteso per tutta la vita sa guardare. Intrecciando le dita in quelle della sua Mary, si apprestò a compiere il primo passo. Lei lo seguì, sincronizzando i movimenti ed il respiro a quelli di Dimitry.
La loro passeggiata aveva finalmente inizio…

<< Mamma mamma! Guarda quei due!>> La piccola Lynn indicò con la sua piccola e paffuta mano di bambina un punto imprecisato tra gli alberi del parco. << Chi tesoro? >> Sua madre staccò gli occhi dai giochi della bambina che stava sistemando nella borsa e si voltò a guardare il punto indicatole dalla figlia. << Quel signore e quella signora che passeggiano! Sono buffi vero? Guarda che vestiti strani! E lui ha i capelli più lunghi di lei! >> La madre scosse la testa sospirando. << Devi smetterla di inventare queste storie Lynn, lo sai che solo le bambine cattive dicono le bugie! >>
<< Ma è vero mamma! >> Protestò la bambina.
Cercando di evitare una fuga e un pianto, la mamma decise di non portare avanti la conversazione. << Dobbiamo andare adesso Lynn. E’ quasi ora di cena, e credo che papà abbia preparato le frittelle… >> Porse la mano alla bambina, che barcollando, cercò di adeguarsi al passo della madre, dimenticando tutto al pensiero delle frittelle.

Poco distante, sotto un albero, un libro aperto a metà che qualcuno aveva dimenticato, giaceva accarezzato dal vento.



Angolo autrice:
Salve! ^^
Ho scritto questa storia in 20 minuti o meno, per partecipare ad un concorso sul server italiano di Dolce Flirt. Il tempo stava per scadere e questa storia è uscita fuori dalla mia anima così, senza ulteriori spiegazioni.
Eterea, esattamente come i suoi protagonisti.
Nonostante però l'apparente inconsisenza, spero sia di vostro gradimento.
Lasciate pure una recensione se volete, mi farebbe molto felice! ^^

P.S. Il concorso l'ho perso, ma scrivere questa storia è stata una bellissima emozione per me, in ogni caso.

- Crys.




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