LO SPIRITO DEL SONNO

di Giucchan
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LO SPIRITO DEL SONNO

 

CAPITOLO PRIMO

 

Era un nuovo giorno a Tokio, il sole splendeva alto nel cielo ed era cominciato il solito tran tran cittadino.

Erano appena le dieci, ma Mikami stava comodamente sdraiata ancora nel letto, il viso nascosto sotto al cuscino.

DIT DIT DIT DIT

La sveglia digitale continuava incessante a suonare nel tentativo di svegliare l'acchiappafantasmi, ma la bella rossa non era affatto intenzionata ad alzarsi quel giorno.

In quel mentre, Okinu, la fantasmina dai capelli azzurri, era entrata nella camera della ragazza. Con la mano mise fine al fastidioso trillo e provò con dolcezza a svegliare la bella Mikami, scuotendola lievemente.

Mikami: No dai….ho sonno…

Okinu: Avanti Mikami, sono le dieci passate e sta per arrivare un cliente! Poco fa è arrivata la telefonata!

Mikami: Ancora un altro po’….

Okinu: Ok, ti chiamo quando la colazione è pronta!

Mikami: Sì….

TOC TOC

Un ragazzo comparve sulla soglia della porta, visibilmente imbarazzato.

Tadao: Ehm…E' permesso? ^\\^

Mikami si svegliò di scatto, coprendosi fino al collo: TADAO! ESCI DALLA MIA CAMERA!

Una lampada da comodino raggiunse l'assistente qualche secondo più tardi.

Tadao: Ahia! Io volevo solo darti il buongiorno, sei cattiva!

Okinu sorrise divertita dalla scenetta.

Mikami: Sempre il solito, ricordami di abbassarti la paga la prossima volta che ti azzardi a rimettere piede qui dentro!

Tadao: Ecco, giust'appunto ero venuto per quello, oggi è giorno di paga!

Mikami: NON M'INTERESSA CHE GIORNO E' OGGI! ESCI DI QUI!

Tadao scappò spaventato a gambe levate al piano inferiore e per poco non si ruppe l'osso del collo ruzzolando giù per le scale.

Intanto Okinu lo aveva seguito per andare in cucina a preparare la colazione.

Mikami si stiracchiò, si pettinò e cominciò a vestirsi, quando una strana sensazione la colpì. Non sapeva perché, ma sentiva che quel giorno sarebbe successa qualcosa.

Decise comunque di non pensarci per il momento, indossò le scarpe coi tacchi e scese giù nel salottino adiacente allo studio. Cominciò a controllare gli assegni ricevuti nell'ultima settimana quando Okinu le porse una tazza di caffè nero.

Mikami: Oh, ti ringrazio…Senti Okinu, quando hai detto che arriva quel cliente?

Okinu: Alle undici di questa mattina!

Mikami: Mmh…e ti ha anticipato qualcosa?

Okinu: No! Però mi è parso molto agitato…

Mikami: Normale quindi, se pensiamo che abbiamo a che fare con spettri…

Okinu: Già!

Tadao, l'assistente di Mikami, entrò nella stanza con una tazza di tè fumante tra le mani.

Tadao: Mikami, la mia paga, non la scordare!

Mikami: Sì sì, quanto sei noioso…-_-

Tadao: Noioso io eh? Io con quella misera somma mi ci devo mantenere! E non è facile sai?

Mikami: Non ricominciare Tadao, non ho nessuna intenzione di aumentarti lo stipendio, e tanto meno la voglia di discuterne adesso…

Tadao: Ecco, e così mi hai già liquidato! Uffi, ma che ti ho fatto di male io? Sigh! ;_;

Mikami: Uff…

Tadao: ;_; Diglielo tu Okinu, io sono un bravo ed onesto ragazzo, e lei se ne approfitta perché non mi ribello! Non è forse vero?

Okinu annuì col sorriso sulle labbra, riuscendo a calmare almeno per qualche minuto lo spirito lamentoso del ragazzo.

Il campanello improvvisamente suonò, richiamando l'attenzione dei tre.

Mikami: Possibile che sia già il cliente? Ma non doveva venire alle undici?

Okinu si strinse nelle spalle: Vado a vedere!

La porta fu spalancata e una figura sconosciuta fece la sua apparizione. Alla porta c'era un uomo alto e robusto, dalla carnagione molto chiara, quasi pallida e cadaverica.

Improvvisamente quella strana sensazione tornò ad impossessarsi di Mikami.

Continua…





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