Per sempre insieme

di Elena Des
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Il pomeriggio nel cortile della nuova villa del conte sembrò trascorrere piacevolmente e arrivò presto la sera. Abel si era riunito in una cerchia di amici e ormai era difficile stargli dietro. Georgie ed Arthur si erano divertiti molto. Gli invitati furono soddisfatti per tutto e si complimentarono della festa. Ma non era ancora finita.

Verso le 9:30 in cielo si sentirono degli spari e delle luci. Tutti si girarono meravigliati a guardare i fuochi d'artificio. Georgie ed Arthur non ne sapevano niente. Doveva essere stata un'idea del conte Gerald.

Finiti gli spari il conte annunciò il fidanzamento e tutti brindarono. Si ballò ancora e presto arrivò la fine della giornata. Abel si era addormentato tra le braccia di Georgie che aveva chiesto ad Arthur di tenerlo perché iniziava a pesarle. Lui non se l'era fatto ripetere un secondo. Non avrebbe mai permesso che l'amata si stancasse.

Gli invitati ringraziarono della festa e uscirono pian piano tutti quanti con le rispettive carrozze. Gli ultimi invitati erano i loro amici. Si salutarono con Lowell, Elise e Maria e poi i fidanzati salutarono il conte Gerald

 

-Grazie per tutto, papà- lo ringraziò Georgie

 

-Figurati, figlia mia. Feste come queste potremmo farle anche ogni giorno

 

Poi anche Arthur salutò il conte Gerald, il quale si fidava del ragazzo.

 

Arrivati a casa cercarono di non svegliare Abel e lo misero nel letto della camera di Georgie. Poi andarono nella loro camera e si cambiarono. Georgie chiese aiuto ad Arthur per il busto. Arthur lo slegò lentamente ma appena finito si allontanò. Era premuroso nei suoi confronti e non pensava ancora che lei fosse pronta. Invece Georgie sentiva che lo voleva. Infilò una semplice vestaglia sopra il corpo nudo, mentre Arthur come sempre rimase a torso nudo per il caldo. Quando lei si mise sotto le lenzuola lo abbracciò e lui si irrigidì un attimo a sentire il corpo di lei a contatto diretto col suo. Cercava di mantenere il controllo. Non voleva di certo saltarle addosso. Invece Georgie sembrava averlo fatto di proposito e lo chiamò sussurrando:- Arthur...

 

Lui rispose:- dimmi

 

Georgie si avvicinò alle sue labbra e lo baciò. Arthur ricambiò e si trovarono in un attimo l'uno sopra e l'altra sotto. Il bacio diventò più intenso e Arthur scese a baciarle il collo mentre le accarezzava il fianco. Pensò che se Georgie aveva fatto il primo passo allora voleva dire che poteva anche non fermarsi. Questo lo rese felice e Georgie lo era perché aveva ottenuto l'effetto desiderato.

Arthur mentre la baciava le tolse piano la vestaglia. Entrambi non smettevano di cercarsi e di accarezzarsi a vicenda. Arthur sembrava aver aspettato quel momento da tutta la vita e come sempre non gli pareva vero. Ad un certo punto si fermò abbracciandola

 

-Ho paura che tutto questo sia un sogno- confessò col fiato corto

 

Georgie sorrise e accarezzandogli i riccioli ribelli lo rassicurò:- non è un sogno Arthur. Ci sono e ci sarò sempre

 

-Georgie ti amo troppo e non ti farei mai del male

 

-Lo so Arthur. È per questo che mi fido di te. Io so che non mi faresti mai del male ed è questo il motivo per cui non devi fermarti, perché non mi stai facendo del male

 

Arthur a quelle parole dette da lei sembrò rinascere. Sorrise e riprese a baciarla prima sulle labbra e poi scese fino ai seni.

 

Anche Georgie lo accarezzò tutto e sentì il suo fisico marmoreo dovuto soprattutto al lavoro. Con quei capelli abbastanza ricci, il fisico perfetto, gli occhi azzurri e il sorriso più bello sembrava una scultura greca.

 

Arthur, dal canto suo, paragonava Georgie ad una dea con quei suoi bellissimi capelli biondi, occhi di un bell'azzurro e un fisico perfetto. Pensò che suo fratello Abel l'aveva già guardata e toccata dapprima ma questo non lo fece disgustata nè smettere. Non gli importava più ciò che Abel avesse fatto perché ora Abel non c'era più, Georgie aveva chiesto a lui di continuare e di volerlo amare in tutti i sensi. E promise davvero che avrebbe cresciuto il bambino che giaceva nella stanza vicina come se fosse stato davvero suo figlio.

Georgie quella sera conservò Abel in una parte del suo cuore per aprire l'altra al ragazzo che aveva di fronte.

Ben presto i corpi si unirono. Ad Arthur sembrò di essere al settimo cielo e Georgie era felice di provare quelle sensazioni con lui.

Entrambi fecero promesse d'amore ed entrambi si sentirono amati come non lo erano mai stati.

Quando dopo Arthur si stese al suo fianco sentì che ormai nessuno poteva fermarlo. Si sentì pieno a tutti gli effetti, la persona più felice nella faccia della Terra. Aveva davvero Georgie accanto a sè che gli accarezzava i capelli e che lo amava. L'ombra del fratello non gli pesò più.

Niente poteva distruggerlo ora, si sentiva invincibile, capace anche di sollevare il mondo.

Si addormentarono in piena notte abbracciati e con le mani intrecciate

 





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