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di la_pazza_di_fantasy
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La donna dormiva tranquillamente mentre la televisione mandava le immagini della partita che si stava svolgendo in quello stesso momento a Los Angeles. La bambina di tre anni in braccio alla donna guardava la partita con gli occhi ambrati sgranati e attenti, come se volessero imprimere nella sua piccola mente tutti i movimenti dei giocatori.
Era una partita di baseball che non era stata messa intenzionalmente. Infatti la donna aveva messo un cartone per far addormentare la piccola anche se era crollata prima lei per via della stanchezza.
Quando anche la bambina stava per addormentarsi involontariamente nel sonno la donna aveva cambiato canale e le urla avevano fatto ridestare la bambina che aveva guardato attentamente le piccole persone che si muovevano nel campo a forma di diamante. Ne era rimasta incantata. Aveva preso in simpatia la squadra con le divise completamente bianche con le strisce, e non sapeva il perché. Quelli con la divisa celeste le stavano antipatici.
Ogni volta che la squadra bianca segnava un punto o impediva all’altra squadra di segnare un punto batteva le manine tutta felice. Quello sport le piaceva tantissimo. Era completamente presa dalla tv che si accorse del padre solo quando questi le baciò i capelli castani.
-cosa stai guardando?- le chiese l’uomo mettendo un plaid sopra la donna ancora addormentata e prendendo la figlia in braccio. Lei gli sorrise.
-partita- disse indicando lo schermo dove i vari giocatori stavano correndo per cambiare postazione.
-l’ha messa Adel?-
-no! È apparsa da sola!- disse felice la bambina con un sorriso a trentadue denti.
-ti piace?- le chiese l’uomo lasciandole un altro bacio sui capelli. La bambina annuì.
-tifi per l’America o per il Giappone?-
-non lo so, io tifo per il colore!- l’uomo la guardò e poi scoppiò a ridere felice.
-e quindi per chi tifi?-
-quelli bianchi!- disse la bambina saltando sul divano per poi buttarsi tra le braccia del padre che preoccupato aveva seguito ogni movimento della bambina.
-quelli bianchi sono i Giapponesi. Tifi veramente per il Giappone? Traditrice!- disse l’uomo iniziando a farle il solletico. La piccola rise di gusto e cercò di scappare dalla presa del padre senza successo.
-cosa state combinando?- chiese con voce assonata Adel stropicciandosi gli occhi e guardando padre e figlia confusa.
-Nagi ha scoperto il Baseball- rise l’uomo indicando con la testa il televisore. La donna posò lo sguardo sull’apparecchio e guardò la battuta, un fuoricampo, del ricevitore del Giappone e sorrise.
-arrenditi Erik era destino che scoprisse il Baseball-
-colpa tua Adel!- disse l’uomo alzandosi dal divano andando in cucina per poi ritornare con un pacco di patatine che mise in braccio alla figlia che si trovava fra lui e Adel.
-EVVAI!- gridò la bambina quando un altro battitore del Giappone fece un altro fuoricampo. Nel mentre Adel puntava i suoi occhi in quelli di Erik che distolse subito lo sguardo.
-è ritornato nel Giappone-
-ho visto, ma sta ancora messo male-
-Erik…-
-non dire niente-
-okay-
-papà! Voglio giocare a baseball!- gridò la bambina interrompendo la conversazione dei due.
-okay tesoro. In quale ruolo?-
-non lo so! Forse quello del tizio che sta al centro. Sembra importante e poi mi piace il numero che ha sulla schiena- l’uomo guardò la bambina con il sorriso sulle labbra prima di scoppiare a ridere e stringere la piccola a se.




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