Questa breve flashfic è stato il primo esperimento in cui mi
sono cimentata nella gare delle #fantastiche10, ovvero scrivere in un
mezzo pomeriggio un raccontino con 10 parole prestabilite. All'epoca non
sapevo bene come funzionasse la cosa, ma il risultato non è stato
malaccio. Scritta poco più di un anno fa, non l'ho
più toccata da allora.
Buona lettura!
Il giorno dopo
(parole: 306)
Vedersi allo
specchio quella mattina era come buttare del sale su una ferita
aperta e, benché l'episodio fosse fumoso
nella sua memoria, l'immagine che aveva davanti ai suoi occhi le
ricordava la cazzata compiuta la sera prima; quando, già un
po'
brilla, aveva accettato la proposta.
Non era
bastata la bella
strigliata di spugna e sapone che si era data, né passare in
abbondanza lo struccante, consumando dischetti su dischetti. Quei segni
di pennarello
sul suo viso
erano ancora lì, indelebili, anche se un poco attenuati, ma
con
l'aggiunta di aloni rossastri a ingigantirne l'effetto.
Sbuffò,
piegandosi
di nuovo sul lavandino e strofinandosi con vigore con acqua e sapone.
Il viso le faceva male, iniziava a bruciare.
Nelle orecchie
aveva ancora il sommesso rumore dello sciabordare del Soave
nel suo bicchiere ogni volta che Gianni glielo riempiva,
incoraggiandola poi a buttarlo giù, tutto d'un fiato,
neanche
fosse stato uno shortino di vodka.
E come andava
giù! Dopo il terzo, non ci aveva fatto più caso.
«Mai
fidarsi di certi “amici”»,
borbottò, posando la punta delle dita sulle guance a
nascondere
quegli orribili baffi. «Altro che “bellissima pantera”»,
sbuffò ancora. Ora si sentiva un gattaccio di strada.
Quella sera,
l'apprezzamento – anche se accompagnato da qualche mano un
po'
troppo lunga – l'aveva gradito; si era persino sentita
lusingata
e a suo agio. Strano per lei, che da tempo immemore non
passava una bella serata in compagnia e, soprattutto, non si divertiva
tanto.
Quando era
stata l'ultima
volta che aveva partecipato a una festa in maschera? Non ne aveva idea,
ma l'album delle fotografie giù in cantina aveva almeno due
dita
di polvere.
Con la matita
per gli occhi
rinfrescò quei tratti neri, si passò sulle labbra
il
rossetto di bel colore passione e, preso il telefono cellulare,
scattò un selfie.
Una cosa del
genere andava immortalata!
Le parole assegnate:
SALE - PENNARELLO - TELEFONO - SCIABORDARE - SOAVE - PANTERA - POLVERE
- FUMOSO - AMICI - IMMEMORE
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