Messa in scena
(parole: 448)
«Fate
chiamare mastro Terrin. Che trascriva la cronaca delle mie
gesta, affinché i posteri siano testimoni della consacrazione
che merito!» dichiarò solenne Sir Verlock,
impettito nella
sua armatura nera, appoggiando un piede sulla parte bassa della
merlatura delle mura che cingevano la cittadella. In mano reggeva
l'elmo sormontato da lunghe piume d'argento che si agitavano al vento.
Era un vento freddo, aggressivo, che schiaffeggiava il suo viso e
quello degli uomini rimasti ancora in piedi al suo fianco; che
manteneva tesa la bandiera del casato e portava ai loro nasi il puzzo
della morte.
Si
sporse un poco, a contemplare il campo di battaglia dove i suoi nemici
giacevano senza vita, immersi nel loro stesso sangue.
Sputò su di loro con disprezzo e crudeltà.
Poi, voltandosi verso i suoi uomini, alzò l'elmo e
lanciò al cielo un grido di vittoria.
I
suoi occhi erano animati di un macabro
bagliore, mentre aizzava gli animi.
«Stoooop!
Bene così!» gridò Frankie, alzandosi
dalla sedia da
regista. «Spegnete i ventilatori e fate scendere gli attori
da
lì!»
«Sam,
passi
che tu voglia usare il metodo Stanislavskij anche per una recita
scolastica, ma non credi che sputare sia stato eccessivo?»
disse,
guardando disgustato quel... quel... Trattenne un conato.
«Buddy,
porta lo scopettone e vedi di togliere in fretta questo sangue di
maiale, fa una puzza insopportabile», ordinò,
sbuffando e
tornando al suo posto. Poi, contravvenendo alle disposizioni del teatro
di posa, si accese una sigaretta. Era una trasgressione
alla sua etica, benché ci tenesse a rispettare le regole,
aveva
una necessità estrema, addirittura vitale, di fumarsi quella
dannata sigaretta per togliersi dal naso e dalla gola quel fetore.
Si
appuntò mentalmente di dirne quattro all'attrezzista di
scena: glielo aveva detto che bastava dell'acqua colorata!
Tirando
la sua
sospirata boccata, si soffermò a guardare il suo attore
protagonista, intento a farsi aiutare a togliere l'armatura.
«Linda,
portami un asciugamano! Questa ferraglia è un vero
forno!»
disse il giovane, rivolgendosi alla giovane, che aveva il ruolo di
truccatrice e costumista e che altri non era che la sua ragazza.
Quando
lei gli si
avvicinò, la prese per un braccio, la strattonò e
la
strinse a sé con un ghigno. Si guardarono negli occhi,
Samuel
aveva ancora la stessa strana luce di poco prima mentre interpretava il
ruolo del terribile Verlock e lei sembrava una damigella alla sua
mercé. Cedendo all'impulso
del momento la baciò di forza davanti ai menbri del club del
cinema.
«Smettila
di atteggiarti a stereotipo
del gran cattivone!» lo rimproverò lei, non
contenta della situazione. Con un gesto non proprio imprevedibile
gli diede un sonoro schiaffone, suscitando negli spettatori dei
risolini che soppiantarono i fischi e le ovazioni ottenuti con il bacio.
Le parole assegnate:
CRUDELTA' – CRONACA – CONSACRAZIONE –
SANGUE –
MACABRO – BAGLIORE – TRASGRESSIONE –
IMPULSO –
STEREOTIPO – IMPREVEDIBILE.
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