E siamo più allegrati tutti quanti
che se non ridiamo adesso
lo faranno sotterra
in eternità
quelle capocchie esilarate ed esalate dei nostri teschi!
Perché noi poeti
quando scriviamo poesie
siamo sempre tanto tristi? Perché
sempre ci lamentiamo
dell'amore odioso, della vecchiezza sempre giovane
e del governo ladro che ci piove? Perché
quella marmaglia di poetastri n-centeschi, con 2 ≤ n ≤ 9 ∧ n ∈ N
(per non parlare poi dei duemileschi!),
perché, dunque, sono sempre tristi? Da tempo immemore
non bazzicavo qui sopra su EFP fanfic
a causa dei miei impegni personali e universitari
(per fortuna che mi sono pigliata la laurea e ho mandato a fambroccolo tutti quei professoracci!!!)
ed essendo tornata
ho trovato la sezione poesia più colma di malumore che mai!
- mi viene da pensare ad esempio al sensibile alessandroago
in preda a crudelissime tempeste amorose sotto zero
distruggenti il corpo e tormentati lo spirito
oppure ancora al delicato signor Pasta
che nei momenti plumbei della sera
tenzona con antiche rimembranze irrisolte.
Certamente, si dovrà democraticamente accondiscendere
nei sacrosanti principi della tolleranzologia voltairiana
acché ognuno possa spennelluzzare
con i pastelli belli delle rimucce e dei versetti suoi propri
ciò che più personalmente ed intimamente
vada pur esperendo. Epperò, epperò
vorrei eziandio controargomentare
come questi nostri pennellucci e pastelluzzi
sempre tinteggeranno colorature nerastre e disperate
se non faremo prendere un po' d'aria, di calore, di luce e di amore
a quel sacrosanto strumento di Madre Natura che è il nostro cervelletto!
Vediamo poi come anche dalla Storia
(magistra di tantissime belle cosette)
dei lagnosissimi e tristissimi patrii poeti
si possa imparare ad ammirare, esterrefatti
il gianico rovescio della medaglia! Che infatti
non fece una gran bella vacanzona al Nord Italia
- tra Bologna, Padova, Verona, Ravenna...
tutte città bellissimissime, stracacchio! -
Dante Alighieri in esilio
lontano da certa gente di Firenze che lo voleva trucidare?
E non aveva dato una nuova scossa alla sua vita
in preda della più virile e fascistoide avventura
quel giovane nasone di Ungaretti
(che, davvero, somiglia in modo impressionante a Paul di Langfocus!)
andando al fronte nella Grande Guerra
e divertendosi a contare i compagni che saltavano a pezzi in trincea?
E perdipiù, non ebbe per un bel po' di tempo forse Leopardi (#mainagioia)
la bella Silvia allegra e canticchiante
che gli gironzolava tutti i giorni per casa
perfino in camera sua
- AGGRATISE !!! -
coi suoi capelli giocosi, il suo bel davanzale e il bel didietro
prima che crepasse male di [please insert stereotypical pre-contemporary era disease here]?
Vedete, allora, amici poeti miei del giorno d'oggi
la vita è solo una questione di points of sight!
C'è chi vede il bicchiere mezzo vuoto
che lo guarda e lo riguarda come uno stoccafisso salmonato
schifandolo tutto e non osando bere
e c'è chi lo vede mezzo pieno
se lo scola soddisfatto tutto d'un fiato con la manica alzata
rutta
e dice: "Ah, che gran bella bevuta di monossido di diidrogeno!"
E allora, dopo codesta gran bella paternale
mi concederete di cantare ancora e ancora
(finché non mi sarò sgolata e la vicina di casa mi avrà presa a scopate):
E siamo più allegrati tutti quanti
che se non ridiamo adesso
lo faranno sotterra
in eternità
quelle capocchie esilarate ed esalate dei nostri teschi! |