La figlia di Georgie

di Francyzago77
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Finalmente arrivò il giorno delle elezioni, tutti dalle campagne si diressero a Sydney per eleggere i membri della Camera. Georgie, Maria e i bambini erano davanti al Municipio e aspettavano Abel ed Arthur che erano entrati per apporre il proprio voto.
Maria ormai si era completamente ristabilita, era tornata a casa e aveva ripreso il suo lavoro di insegnante. La fattoria stava rinascendo grazie all’impegno di tutti anche se lentamente e con alcune difficoltà. La vittoria di Gerald poteva rappresentare una grande svolta per gli agricoltori e quel giorno in tanti si erano recati in città per il voto.
Quando Abel ad Arthur uscirono dal Municipio c’era Fritz con loro, i bambini corsero subito a salutarlo.
-Venite – disse il conte allegro – andiamo nel cortile dietro il palazzo, c’è un bel verde ed oggi è proprio una buona giornata di sole.
-Allora papà – esordì Georgie – hai buone notizie?
-I risultati non si sapranno prima di domani ma sono molto ottimista – rispose Gerald sorridendo.
Il cortile era circondato da un muro e al di là di esso si vedeva il mare, i bambini corsero subito a sedersi lì, contenti e felici.
-Bene – comunicò Fritz – tra poco andremo a pranzo tutti insieme, siete invitati da me.
Allora Sophie seduta sul muretto accanto a Eric disse guardando Georgie:
-Mamma, ma tu e zia Maria non andate a votare per il nonno?
-Non possiamo – rispose Georgie - siamo donne e le donne non votano.
La bimba era incredula e chiese il perché di questo divieto.
-È la legge – le spiegò Maria – le donne non hanno diritto di voto, soltanto gli uomini possono eleggere e farsi eleggere.
Sophie, un po’ delusa, disse:
-Quindi quando saremo grandi Eric potrà votare e io no?
Eric iniziò a prenderla in giro e Fritz avvicinandosi cominciò a dirle:
-Vedi Sophie, prima soltanto i nobili potevano esprimere le proprie opinioni, scegliere i loro rappresentanti, decidere le leggi, poi si è esteso questo diritto a tutti gli uomini di qualunque estrazione sociale, senza distinzione. Il mondo sta cambiando, ognuno di noi deve avere stessi diritti e stessi doveri ed io sono sicuro che un giorno, quando tu sarai grande, anche le donne potranno votare per migliorare il futuro di questo paese. E potranno anche essere elette per governare insieme agli uomini. Ci vorrà tempo ma sarà realtà.
-Quando sarò grande? – domandò Sophie.
-Certo, voi siete il futuro di questo Paese! – disse forte Fritz.
-Io da grande sarò un ingegnere navale – disse Abel Junior sicuro.
-E io un agricoltore come papà – affermò Eric fiero.
-E io – disse Sophie – sarò eletta come il nonno e governerò bene il mio Paese.
Tutti risero e Georgie aggiunse:
-Hai sogni ambiziosi, piccola mia!
-Sono una Buttman mamma – rispose lei – non te lo scordare.
E certamente lo era.
    
 
Fine
 
E siamo così giunti al finale, all’epilogo di questa mia seconda storia su Georgie.
Volevo innanzitutto ringraziare chi mi ha seguito, chi ha letto tutti i capitoli, chi ne ha letto solo qualcuno, chi si è soffermato anche solo per poco tempo, siete stati veramente tanti.
Ringrazio chi ha recensito sempre o alcune volte, Sissi1978, Vento di Luce, Tetide, Rebecca_lily, CarSav, Alarnis, Galadriel78, Kika777, Basileia90, le vostre parole sono state preziose e mi hanno stimolato a migliorare, mi piacciono i confronti costruttivi e propositivi, è da poco che scrivo e tutto mi è utile per progredire.
Non so se questo era l’epilogo che vi aspettavate, spero sia stato di vostro gradimento…questi personaggi mi sono entrati un po’ nel cuore, come degli amici inaspettati con cui ti trovi bene fin dal primo istante. Vorrei continuare a scrivere di loro, dei bambini divenuti adolescenti con i sogni e gli amori tipici di quell’età, ho delle idee che mi piacerebbe sviluppare e vorrei buttare giù un altro racconto, se ci riesco vorrei condividerlo con voi…scrivere mi fa stare bene, tra gli impegni di lavoro e le incombenze della vita quotidiana è una dolce e tranquilla evasione.
Francesca
 




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