Prima che potessi rivolgergli qualche domanda, si avvicinò a me e dopo avermi accarezzato il viso, mi baciò le labbra. Poi avvicinò la mia mano alla sua bocca e vi appoggiò delicatamente le labbra.
-Seguimi-sussurrò. Mi lasciai guidare da lui fino alla sua stanza, seguendolo con i passi incerti mentre mi teneva stretta la mano nella sua.
Quando chiuse la pesante porta della sua stanza dietro di noi, ricominciò a regalarmi dolci baci e carezze. Le sue parole pronunciate a mezza voce mi inebriavano e mi confondevano. Non capivo perché mi sentissi così e come mai questa situazione mi apparisse così nuova. Tante volte ci eravamo consolati durante le lunghe notti concedendoci l'uno all'altro, ma questa volta qualcosa era diverso. Stavolta lui vedeva me, voleva solo me. Mi sussurrava nell'orecchio che mi amava e io cominciai a crederci. Stretta a lui in un forte abbraccio, tutte le mie preoccupazioni volavano via e riuscivo a pensare solo che avrei voluto provare quella sensazione per sempre.
Che bello essere desiderati così tanto! Come mi toglievano il fiato i suoi baci! Alla fine mi arresi a lui e mi lasciai andare, come mi aveva supplicato di fare.
Fidati di me, fidati di me davvero
Ci gira la testa, ma ti giuro non cadremo
-Dove sei stato in queste settimane? Ho dovuto assumere le tue responsabilità e firmare anche un trattato di guerra-dissi, fingendo di mettere il broncio.
-Hai ragione scusami- disse baciandomi la fronte.-Quindi siamo di nuovo in guerra? Maledizione- aggiunse sospirando.
Non mi piaceva che stesse cambiando argomento per sviare le mie domande.
-Sei stato insieme a lei?-
Sembrò sorpreso da questa domanda ma non perse la sua calma. –No. Tra noi è finita per sempre. Quello che ti ho detto prima era vero: voglio iniziare una nuova vita con te… se lo vorrai. Ho trascorso le ultime settimane a riflettere da solo nella foresta perché dovevo mettere ordine dentro di me e dire addio per sempre a una parte del mio passato. Non posso dirti di più per ora, ma giuro che un giorno ti racconterò tutto.-
Prese la mia mano e la baciò.
Prima confusa dalle sue carezze avevo creduto a ogni parola e avevo accettato qualunque progetto avesse disegnato per noi due, ma ora che ero tornata lucida cominciavo a dubitare. I dubbi avvelenavano i nostri baci e il ricordo di quello che avevamo appena condiviso. Eppure volevo assolutamente credergli e volevo provare di nuovo la leggerezza e la felicità che avevo sentito prima tra le sue braccia. Come potevo essere certa che non fosse un trucco?
-Raccontami qualcosa di te che non sa nessuno ed io mi fiderò-
Lui sorrise imbarazzato come ero convinta di non averlo mai visto fare e rispose -Quando andavamo a scuola davo l'impressione di essere sicuro di me e arrogante, ma era sola una facciata. In realtà ero solo un bambino spaventato che sperava che nessuno notasse le sue paure e insicurezze. Mi avevano fatto crescere chiuso in un grende palazzo e a un certo punto mi hanno gettato nel mondo, aspettandosi che fossi quello che si aspettavano. Ogno volta che qualcuno credeva a quella farsa mi veniva ad ridere. A un certo èunto però ho cominciato ad apprezzare la paura e la referenza che mostravano nei mei confronti e ho continuato a recitare quella parte. Ma temo di essere ancora quel bambino spaventato che ha così paura di questo posto e di queste persone da non aver nemmeno il coraggio di fuggire.-
Possibile che lui avesse ragione? Possibile che fossimo davvero così simili? Anche lui come me era terribilmente spaventato? Pure lui si sentiva come un bambino che non riusciva a trovare il suo posto nel mondo?
Quella notte tutto fu finalmente chiaro e riuscii finalmente a capire da che parte stare. Decisi che sarei stata dalla parte di Pierre, qualunque cosa ci avesse riservato il destino. Capii che lo avrei seguito ovunque e che mi sarei stretta a lui perché così solo così mi sarei sentita completa. Solo in questo modo non avrei avuto più paura. Solo lui poteva darmi l'amore che meritavo.
E nei giorni successivi riuscii anche a liberarmi dalla paura che lui potesse pensare ancora a Chocola. Lui era molto gentile, appassionato e dolce nei miei confronti e mi ricopriva di quelle attenzioni che avevo sempre sognato avere. Inoltre, quando qualche settimana dopo venimmo a sapere che Chocola e Houx avevano perso il loro bambino, lui accolse la notizia con totale indifferenza. Non ebbe alcun sussulto, sul suo viso non ci fu alcuna reazione e lui non disse nulla. Continuò a sorseggiare il suo drink come se non fosse accaduto nulla e io mi sentii sollevata. Da parte mia io smisi di sognare un futuro accanto a Houx. Del resto lui non poteva capire il turbamento del mio animo, mentre Pierre aveva imparato a decifrare ogni mio sguardo e parola: lui mi guardava davvero. Mi desiderava davvero. Dalla passione era nato l'amore.
Oltre i sogni infranti
Di chi ha perso tanto
Troverai il tuo posto
Diverrai diamante
Note dell'autore
Ho fatto una follia. Ho deciso di completare questa storia dopo ben 5 anni dall'ultimo capitolo. Avevo sempre pensato con rammarico al fatto che non fossi riuscita a terminarla e qualche mese fa ho letto il messaggio di una ragazza che mi pregava di donare finalmente un finale per i nostri protagonisti. Ci proverò approfittando di questa quarantena e spero che questa volta ce la farò. Mi farebbe piacere che un giorno Simona possa leggerla.
In ogni caso passiamo alla storia: mi sono ritrovata a dover scrivere la parte di Vanilla e allora ho deciso di dare un po' di mordente alla sua storia con Pierre, sottolineando la sua somiglianza con lui. Spero che vi piaccia questo capitolo e di poter scrivere presto il prossimo in cui vedremo che effetti avranno la scoperta fatta da Chocola e la perdita del suo bambino sul loro matrimonio.