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9.GUARDIE E LADRI
Ares viene portato dal Dio Marino, la sirena nuota da un'altra parte lasciandoli soli.
"Sai combattere bene, giusto? Se sì mi serve che recuperi il mio tridente rubato."
"Perché dvrei? Avete tanti di quei soldati tra tritoni e sirene."commenta beffardo Ares.
"Ti darò l'immortalità. Tuo padre te l'aveva tolta. No?"aggiuge serio attirando l'attenzine del ragazzo.
"Dovete convincermi usando alte parole. Solo Zeus può dare o togliere l'immortalità."
"Non nel mare. Pure io posso. Cosa rispondi?" spiega spazientito dal tanto parlare.
"D'accordo. Ma anche alla Dea Dell'Amore. Chiedo solo questo."risponde serio.
"Va
bene. Tritone ti accompagnerà."spiega sollvato Poseidone mentre
suo figlio raggiunge Ares. Entrambi escono dal palazzo, in strada i
passanti non li notano nemmeno. Sono tutti occupati dalle loro coe.
"VENITE
A COMPRARE GLI STRUMENTI MUSICALI USATI DAGLI UMANI! SONO IN
OFFERTA!"esclama annoiato il venditore, ma nessuno si ferma alla sua
bancarella.
Tritone
si avvicina al venditore e prende un flauto per osservarlo meglio.
È fatto di bambù verde, sottile e vene verdi. Anche Ares
li guarda.
"Prendo questo."dice pensieroso Tritone pagando l'uomo, lui gli porge il flauto.
"Grazie,
mio signore."dice grato l'essere ed Ares fissa Tritone incredulo. Come
può sprecare i soldi in oggetti inutili?! Non lo capisce.
"Non sei Apollo. A cosa ti serve uno strumento musicae? Sai suonarlo, almeno?"
"Devo essere il Dio Dell'Arte per sunare un flauto? E gli umani, allora?"
"D'accordo. Come ti pare."aggiunge stanco Ares prima di venire intrrotto da Afrodite.
"Dove andate di bello? Posso venire?"domanda euforico ansimando ai ragazzi.
"Ho
fatto un accordo con Poseidone. Se lo aiuto ci darà
l'immortalità."spiega ottimista Ares entre caminano tra le
strade di Atlantide.
Tritone, Afrodite ed Ares si fermano davanti ad un portone verde. È l'unico edificio ad essere abbandonato.
"Siamo arrivati."annuncia agitato l'essere dando ad Ares il flauto.
"Cosa dovrei farci? Non so suonare il flauto... tienilo te... è meglio..."
"Ti
servirà... ci vediamo in giro. Torna vivo... va bene?
Promettimelo."dice sconsolato Tritone prima di andarsene. Quella frase
non dà un buon segno. Entrambi si guardano preoccupati. Restano
immobili in mezzo alla strada infastidendo i passanti. Li urtano.
"Spostatevi! Non avete gli occhi?! Siete in mezzo alla strada!"esclama un tritone trainando le redini del cavalluccio marino.
Afrodite bussa al portone e quello si apre. Entrati vedono un labirinto di scale: vanno in tutte le direzioni.
"E
ora? Cosa facciamo? È un labirinto... hai una qualche idea?
Spero di uscie viva..."domanda disorientata guardando le scale. Arriva
una sirena... due. Tre. Dieci. Li attaccano con i tridenti ed Ares
estrae la spada per ucciderle. Manca l'ultima che si arrende.
"Non
uccidermi. Mi arrendo."dice spaventata la sirena, ma lui non ha
pietà e taglia il corpin due. Rinfoderata l'arma guarda
Afrodite, però lei è scandalizzata dalla crudeltà
con cui l'aveva uccisa. Le fa impressione che lui sia a suo agio anche
con il sangue della airena addosso.
Afrodite
sconvolta sale la scala girata al contrario ed Ares segue l'amante
indifferente. Non capisce cosa le sia preso, sa che lui ama la violenza.
Afrodite
piutosto che parlare con l'amante preferisce salire le scale
faticosamente. Dopo acuni minuti giungono in una sala circoare con due
sirene che lottano, quella bionda spinge l'altra sul bordo e preme un
tsto sul muro. I sassi crollano dal soffitto bloccando il passaggio a
gli intrusi.
Afrodite
contrariata si aggrappa al ragazzo poi lui afferrata la corda dondola
avanti – indietro, poi salta sul masso e l'amante scend dalla sua
schina. Corrono ad aiutare la sirena che sta per cadere.
L'altra
sirena lotta con Ares, intanto Afrodite insieme alla sirena cercano un
modo per aiutare il ragazzo; non trovandolo preferiscono sare lontano
dalla lotta. Ares disarmato l'essere infila la spada nella sa pancia
facendo schizzare sangue ovunque... è morta.
La
sirena per ringraziare regala ad Ares il suo tridente ed una spada a
forma di chiave. Poi se ne va. Sono soli un'altra volta... sospirano.
Zeus
sta riuscendo nel suo piano contorto, infatti Afrodite inizia a vedere
Ares per quello che è. Violento e spietato senza motivo. Athena
aveva ragione.
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