Personaggi:
Atsumu Miya, Hinata Shouyou
Coppie:
Atsu/Hina
Raiting:
arancione
Avvertimenti:
contesto generale leggermente SPOILER
Note:
le dodici (più o meno) drabble sono collegate fra
di loro, e sono sistemate in ordine cronologico.
Questa
è per Carol! ♥
Grazie
per tutto l'entusiasmo e le risate e il buon umore e per spronarmi
sempre, sei tipo il mix fra Hinata e Bokuto che tutti vorrebbero avere
nella vita e fai proprio bene all'anima!
All
the things we've said
Things you said when
we first met
L'anima gli trema, mentre il sangue pulsa furioso contro la punta delle
orecchie e delle dita.
«Shouyou-kun!»
Il suo è un sussurro stizzito che scivola via veloce, si
arrotola bollente sulla lingua, in maniera quasi dolorosa. Atsumu sente
il bisogno di marchiare quel momento, quel ragazzo, come
un animale fa con il proprio territorio.
«Ti alzerò la palla, uno di questi
giorni!»
Più che a una promessa, quella di Atsumu assomiglia a una
minaccia.
Lascia che l'altro lo fissi perplesso per qualche istante, con i
bagliori dell'adrenalina ancora luccicanti nelle iridi. Infine Atsumu
si volta, il sapore amaro della sconfitta in gola, e giura a se stesso
che si sarebbe preso la rivincita.
E non solo quella.
Things you said after you fell in love
«Sono fottuto.»
Sono trascorsi cinque anni dall'ultima volta che l'ha visto. Credeva
che la propria cotta a senso unico per Hinata Shouyou non fosse altro
che una scintilla destinata a svanire con il tempo, e con un bel po' di
fortuna. Quando però se lo ritrova in palestra con un
sorriso raggiante stampato sul viso, la pelle abbronzata color
caramello, e le lentiggini spruzzate persino sulle labbra, Atsumu
capisce di essere spacciato. Dapprima sente la propria fermezza mentale
venir meno, e infine la osserva impotente crollare come un castello di
carte sospinto dal vento, non appena l'altro lo guarda estasiato - respira, dannazione, respira!
- e gli corre incontro esclamando 'Atsumu-san, Atsumu-san!'.
«Sono fottuto» ripete, esalando un guaito
frustrato.
«Come?» domanda Shouyou inclinando la nuca,
poiché non ha afferrato.
«Sono... sono contento di vederti.»
Shouyou sorride sincero, poi arrossisce e Atsumu si scioglie.
Things you said when you were drunk
L'aria gelida gli penetra impietosa nelle ossa, non appena escono dal
locale dove hanno passato la serata. Atsumu è un po' brillo
e barcolla, ma casa sua si trova a soli pochi minuti di distanza.
Shouyou saltella ancor più eccitato del solito - è così
maledettamente bello! - poi farfuglia qualcosa a Meian e
con un balzo improvviso gli si para davanti.
«Atsumu-san!» esclama alzando le braccia, con le
guance arrossate e gli occhi che brillano. «Mi piaci! Ma tipo
tantissimo, tipo un casino!»
Atsumu avvampa, e Meian gli getta uno sguardo perplesso, mentre Barnes
ridacchia.
«Oh, uhm, anche tu Shouyou» risponde, tentando di
mantenere un tono placido, neutro. Il cuore pulsa forte contro le
costole, e l'aria inizia a mancare.
«Shouyou!» la voce euforica di Bokuto lo distrae, e
per una volta gliene è riconoscente. «Ti piaccio
anche io, vero?»
«Certo, Bokuto-san! Ma Atsumu-san mi piace in maniera diversa.»
Atsumu sgrana gli occhi dalla sorpresa e si alza rapido la sciarpa fin
sotto al naso, tentando di celare il ghigno euforico che gli si
è appena stampato in faccia.
Things you said when
we were on top of the world
Shouyou si libra in aria e vola,
prima di schiacciare la palla nel campo avversario. È
diventato ancor più agile e veloce, e ha riportato dal
Brasile un arsenale colmo di mosse imprevedibili, che avrebbero di
certo spiazzato chiunque.
«Com'era, Shouyou-kun?» domanda Atsumu,
asciugandosi con il braccio il rivolo di sudore che gli cola lungo il
mento.
Shouyou fissa perplesso il palmo della propria mano, la nuca
leggermente inclinata, poi scopre i denti in un sorriso
euforico, avido,
e si volta a guardarlo.
«Era un'alzata perfetta, Atsumu-san. Davvero
perfetta.»
Atsumu si lecca le labbra, affamato come non mai.
Shouyou si è appena trasformato in un burattino che si muove
solo per
lui.
Things you said when no one else was around
Shouyou lo brucia, ma ad Atsumu quel dolore piace. In maniera
distorta, forse quasi malsana, lo trova divertente.
Shouyou non ha bisogno di toccarlo per fargli accapponare la pelle, a
lui basta semplicemente osservarlo, con tutto quel desiderio racchiuso
nelle iridi.
Shouyou è maledettamente ostinato, si è piantato
nel suo cuore e ha messo le radici. Per quanto Atsumu provi a
strapparselo via dai pensieri, lui puntualmente rispunta, come le
gramigne che infestavano il giardino di sua nonna.
Shouyou delle volte gli fa paura, perché nonostante sorrida
docilmente, Atsumu ha la sensazione che al contempo gli stia premendo
la lama seghettata di un coltello sulla gola.
Ma lui li ha sempre trovati affascinanti, i giochi pericolosi.
«Vediamo chi vincerà, Shouyou-kun»
sussurra al soffitto, sdraiato sul proprio letto, la voce roca che
riecheggia nella stanza buia.
Vediamo chi, alla fine, andrà in mille pezzi.
Things you said before
you kissed me
«È buono?» gli chiede Shouyou, fissando
bramoso il melonpan
che Atsumu sta mangiando.
«Molto. Vuoi provare?» Atsumu gli porge il
dolcetto, per fargli fare un morso. Shouyou annuisce entusiasta, ma poi
gli cinge il viso fra le mani. Atsumu aggrotta le sopracciglia,
sorpreso da quel gesto inaspettato, e rimane pietrificato mentre
l'altro si fa sempre più vicino. Sente il suo respiro dentro
alle narici, e poi Shouyou gli regala un bacio a fior di
labbra. Indugia qualche istante, e Atsumu si ritrova a sperare che il
tempo rallenti, che il tempo si fermi - per favore, per favore, ancora
un altro po'.
Riesce ad assaggiare la dolcezza della pelle, finché l'altro
non si allontana con i denti scoperti in un sorriso, e una punta di
malizia che gli luccica irrisoria negli occhi.
«Avevi ragione, è davvero
buono!» esclama, poi ruba svelto il vero melonpan che
Atsumu imbambolato stringe ancora fra le dita, e lo addenta vorace,
riempendosi le guance come uno scoiattolo.
Sarebbe un bugiardo se dicesse di non aver mai fantasticato sul loro
primo bacio: l'ha sognato ogni notte, mentre si rigirava inquieto fra
le lenzuola.
Come c'era da aspettarsi, però, Shouyou riesce sempre, sempre a
sorprenderlo.
Things you were afraid
to say
«Ci pensi mai?»
«A cosa?»
«A quello che succederà quando non giocheremo
più.»
Atsumu ci pensa spesso, in realtà, ma poi costringe la
propria mente a intraprendere un'altra direzione. È che non
riesce, non vuole,
neanche immaginarsela la propria vita senza il campo, senza il rumore
delle scarpette che scivolano sul pavimento, senza l'odore dello spray
al ghiaccio.
«Sinceramente no» risponde quindi, addentando uno
degli onigiri che ha preparato per pranzo. Non sono ancora buoni come
quelli di Osamu, ma è migliorato parecchio.
«Non ci pensi perché ti fa paura?»
farfuglia Shouyou, con la bocca sporca di riso. Atsumu afferra un
tovagliolo e si allunga da sopra il tavolo.
«Sì, mi fa paura» conferma,
strofinandogli via i chicchi dalle labbra mentre l'altro gli sorride,
grato. «Ma credo che ci sia anche altro per cui valga la
pena... beh, fare tutto il resto.»
«Tipo?»
Tipo te,
pensa, senza però azzardarsi a dirlo ad alta voce. Si limita
a lasciargli fugace un bacio sulla punta del naso, in silenzio.
È che delle volte, il sentimento che prova nei suoi
confronti diventa così intenso da soffocarlo, e questo lo
spaventa molto, molto
di più del futuro.
Things you said when you were scared
«Perché parli sempre di Tobio?»
Shouyou si volta a guardarlo, gli occhi sgranati in un'espressione
sorpresa, ferita.
Persino Bokuto rimane senza fiato, e nello sguardo perennemente
impassibile di Sakusa lampeggia un'ombra di preoccupazione.
Ma ad Atsumu non interessa, non gliene frega un cazzo di niente e di
nessuno in quel momento.
«Ti ho fatto una domanda» ringhia, stringendo i
pugni tremanti. «Se ti piace così tanto,
perché non ci torni insieme e mi lasci perdere?»
«E dai, Tsum-Tsum, stavamo solo vedendo le
classifiche...» Bokuto prova a poggiargli conciliante una
mano sulla spalla, ma Atsumu la allontana da sé,
schiaffeggiandola.
«Ehi, vacci piano!»
No. Non
vuole andarci piano, vuole capire cosa diamine stia succedendo e
perchè nelle ultime settimane quel nome spunti fuori ovunque. Ha bisogno
di sapere, di sentirsi
dire, che lui è più importante, che
lui è migliore. Lo fa infuriare, il fatto che Tobio sia
sempre stato il primo,
anche per Shouyou. E ha provato a placarla, quella gelosia che divampa,
che gli secca l'anima, ma adesso fa troppo male e desidera soltanto
lasciarla bruciare. Atsumu sa che dovrebbe starsene zitto e chiedere
scusa con il capo chinato, in ginocchio, invece stringe i denti
frustrato e grida, strozzando il senso di colpa e permettendo alla
furia cieca che gli monta dentro di prendere il sopravvento.
È solo che ha così tanta, ma così tanta
paura di perderlo.
Things you said when
you were crying
«Shouyou.»
Atsumu trema mentre lo stringe a sé, si morde a sangue le
labbra e gli schiaccia il viso contro la nuca. «Mi
dispiace» sussurra - ma
com'è che si respira? - «Mi
dispiace, non le penso davvero le cose che t'ho detto.»
Shouyou non risponde, troppo occupato a soffocare i singhiozzi e a
infradiciargli la felpa di lacrime e moccio. Atsumu vorrebbe prendersi
a sberle per aver perso le staffe in quel modo.
«Mi perdoni?»
Silenzio.
«Shouyou.»
Improvvisamente, una voragine si spalanca sotto i suoi piedi, e Atsumu
si sente morire. Si è abituato troppo al tepore del suo
corpo per sentirlo così freddo e distante fra le proprie
braccia.
«Shouyou, per
favore.»
Shouyou si aggrappa alla sua maglia, poi alza il viso e lo guarda.
«Prometti che non lo rifarai mai più?»
sussurra, gli occhi gonfi, che sembrano ancora più grandi.
«E che chiederai scusa a Bokuto-san e a Sakusa-san?»
Atsumu giura e spergiura su se stesso, sulla pallavolo, su suo
fratello, mentre si lascia sfuggire un singhiozzo frustrato - non deve piangere, non deve
piangere! - e lo riempie di baci, leccandogli via il sale dalle guance.
«Atsumu-san?» sussurra l'altro, rincuorato.
«Guarda che io non me ne vado mica, sai?»
Atsumu annuisce, tirando forte su con il naso. «Sono stato un
coglione.»
«Beh, è vero. Ma capita anche ai
migliori!»
«...Preparo il katsudon, per cena? Invito anche Bokuto e
Omi-kun.»
Shouyou allora sorride, e Atsumu torna a respirare.
Things you said when you thought I was asleep
Shouyou ha le palpebre chiuse, la luce fioca della abat-jour gli illumina
il viso liscio, placido, e le ciocche scompigliate che gli ricadono
sulla fronte.
«Shouyou-kun?» bisbiglia Atsumu, fissandogli le
ciglia color carota. Vorrebbe sfiorarle, vorrebbe letteralmente
infilarcisi in mezzo, scomparirci dentro.
«Shouyou-kun?»
L'altro non risponde, probabilmente dorme, e allora si concede di
osservarlo ancora un altro po', mentre la pioggia picchietta leggera
contro la finestra.
«Credo di essermi innamorato di te.»
Quella frase gli sfugge via dalle labbra come una gazza ladra, e allora
Shouyou soffia una risata e spalanca gli occhi raggianti. Dannata piccola peste!
«Meno male, Atsumu-san!» esclama, e gli si getta
addosso prima che possa aprire bocca. «Perché
anche io credo di essermi innamorato di te. Anzi, ne sono sicuro.»
Atsumu lo avvolge tra le braccia - quell'idiota
lo ucciderà di certo, prima o poi! - e si
domanda se quella che stringe non sia proprio la felicità.
Things you didn't say
at all
Il collo di Shouyou è sottile e invitante. Atsumu lo morde,
facendo scivolare le dita lungo i suoi polsi, per poi afferrarglieli
stretti. Shouyou mugola senza ritegno e gli avvolge più
forte le cosce intorno al bacino. Atsumu si spinge dentro e fuori di
lui con foga, con rabbia.
Ancora
e ancora
e ancora.
Desidera che l'altro si sciolga sotto il proprio tocco, vuole che si
senta annebbiato e infiammato, esattamente come lui. Si getta quindi
sulle sue labbra e gli ficca la lingua in gola senza alcun riguardo,
lasciandosi sfuggire un ringhio basso.
Atsumu ha bisogno di saturarlo, di
riempirlo, di possederlo impetuoso, di arrivare in fondo,
più in fondo.
Di più,
ancora di più.
Shouyou non protesta contro tutta quella furia, ma anzi geme estasiato,
senza pudore, godendo e tremando come una foglia.
Atsumu gli lecca una guancia che sa di saliva e sudore, mentre
l'altro gli infila le unghie nella schiena e gli pianta i denti in una
spalla. Probabilmente rimarrà il segno, ma a lui non
interessa. Gli piace sentirsi marchiato sulla pelle, a vita, e forse -
magari - per sempre.
I loro occhi si cercano, si trovano. In mezzo al fuoco, alla
passione, alla fame,
Atsumu scorge qualcos'altro, custodito con premura fra le pagliuzze
dorate di Shouyou. È qualcosa di più dolce, che
profuma di morbido, di tiepido, ed è un sentimento
così sincero da fargli venire voglia di piangere. Atsumu gli
bacia piano la fronte, e mentre gli viene dentro si domanda se quello
non sia proprio amore.
Things you said as we danced in our socks
«Balliamo, Atsumu-san!»
Shouyou gli afferra le mani prima che riesca a protestare,
costringendolo a posare i mestoli e le scodelle con cui stava
preparando il ramen. Con indosso degli orripilanti calzini antiscivolo
color giallo senape - ma
da dove diamine li avrà ricacciati? -, Shouyou
lo obbliga a girare per tutta la stanza, volteggiando intorno al divano
e sperimentando casquè improvvisati vicino alle sedie. Il
disco che Atsumu gli ha regalato per il compleanno risuona limpido
fra le pareti, dando vita a un ritmo allegro e coinvolgente. Nel tentativo
di stargli dietro, Atsumu perde l'equilibrio e inciampa all'improvviso.
Shouyou dapprima scoppia a ridere, ma poi con un balzo gli si aggrappa
addosso come un koala. Mentre la sua voce gli squilla nel cuore, e
l'odore di shampoo per bambini gli riempie le narici, due
occhi grandi, vivaci, lo osservano come se fosse la cosa più
importante e più preziosa dell'intero universo. Allora Atsumu si
risponde che sì,
quello dev'essere senz'altro amore.
E non fa più paura.
Note d'autrice
Ahaha, che cosa trash. Comunque, ARGH, mi sarebbe davvero piaciuto
partecipare alla AtsuHina week ma non sono in grado di scrivere storie
brevi con quelle splendide AU, avrei dovuto prepararmele prima!
Però volevo davvero tanto offrire il mio contributo per
questa bellissima ship, dunque beccatevi queste cagatelle di piccione
che non hanno il benché minimo senso. Atsumu per me cucina
benissimo, e si fa dare dritte da Osamu per preparare a Shouyou sempre
piatti buonissimi. Poi, la gelosia: Atsumu me lo immagino come un tipo abbastanza
calmo e pacato nelle relationship e difatti dopo la scenata si rimette subito in riga, ma
ce lo vedo anche fare qualche scenata di gelosia, soprattutto nei confronti di Tobio visto che è un po' invidioso del fatto che quest'ultimo lo superi nel ranking. E poi, l'amore fa
uscire di testa anche le persone più equiilibrate di questo
mondo, quindi non ho inserito l'avvertimento OOC perchè non
credo che lo sia (ma ovviamente fatemi sapere, nel caso).
Sì, devo anche cambiare il titolo, ma è l'una e
sono fusa come non so che cosa. :(
Che dire, grazie per essere arrivati sin qui e per aver letto!
♥ Ah, l'idea delle cose da dire nasce da una challenge che
potrete trovare sul forum di efp (mi sembrava giusto specificarlo). Un
abbraccio forte! ♥
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