«È
molto brutta?» chiede Dante, ancora intontito dopo aver
ripreso i sensi, ad un silenzioso Vergil intento a controllargli la
lesione che l'ultima Death Scythe gli ha procurato.
«Non è bella, di sicuro» ammette Vergil,
scostando piano i capelli del gemello incrostati di sangue, e pensando
a come Dante si è lanciato nel covo di quei demoni assassini
senza la benché minima precauzione, aggiunge: «Ma
non c'è pericolo che tu possa diventare più
stupido di quanto già sei.»