Questo piccolo grande amore

di loverrrr
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Buongiorno,
per chi avesse letto la prima versione di questa storia, la seguente è stata modificata aggiungendo delle parti e correggendo alcuni errori ortografici.


Pov Bella


Seduta sulla tazza del wc con un test di gravidanza in mano mi domando cosa ne sarà della mia vita adesso. Dovrei essere felice e da una parte lo sono. Vorrei poter gridare al mondo intero che dentro la mia pancia sta crescendo un frugoletto, il frutto del nostro amore, ma se poi penso al padre del bambino mi sembra tutto sbagliato. La scritta incinta mi sta fissando da venti minuti e più il tempo passa, più io mi sento sola come non lo sono mai stata in 30 anni, sola e con un frugoletto che cresce dentro la mia pancia senza un padre vicino.
Dovrei dirglielo? Un’altra al mio posto avrebbe fatto il test insieme e ora starebbe gioendo con lui, ma purtroppo quella donna non sono e non sarò mai io.
So che se lo chiamassi e gli raccontassi tutto verrebbe qui all’istante, così come sono certa del suo grande amore per me: Edward mi ama, mi ha sempre amato e nonostante tutto, non mi sono mai sentita poco importante o messa da parte. 
Vorrei che ora fosse qui a stringermi la mano dandomi la sicurezza e l’amore di cui ho bisogno, invece sta con quell’altra… sua moglie. 
Ripeto, so che mi ama e sono sicura che se lo chiamassi verrebbe subito, ma come posso portarlo via a sua moglie? 
Come posso dirgli che stiamo aspettando un figlio?
Mi sto facendo del male pensando a queste cose, lo so, ma è più forte di me. 
Vorrei essere io sua moglie vorrei essere con lui ora a gioire per il nostro bambino e invece sono sola mentre lui è con quell’altra.
Ma se ci amiamo così tanto, perché il destino è stato così crudele con noi?
L’improvviso e inaspettato suono del campanello interrompe i miei pensieri. Mi auguro che non sia Mike Newton, il vicino di casa.
Sospiro. Il campanello non ci voleva proprio. Lascio il test sopra la vasca, infilo l’accappatoio di flanella con le ciabatte e vado ad aprire. 
Il borsone gli cade a terra.
Edward.
E lui cosa ci fa qui? Con un borsone poi?
«L’h-o lasc-i-a-ta» balbetta guardandomi fisso negli occhi.
 




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