Gilbert ha sfidato Vincent ad un gioco che dura una settimana.
“Le regole sono semplici, c’è né solo una: non mi puoi toccare. Nemmeno sfiorare. Vediamo quanto resisti”
Ridacchiò.
Vincent si era quasi sentito male al pensiero, ma accettò comunque la sfida.
Se avesse vinto magari avrebbe avuto un premio dal suo fratellone.
Aveva fatto del suo meglio per resistergli e non saltargli addosso ogni qual volta che ne avrebbe avuto l’occasione: quando Gilbert si spogliava, quando gli si avvicinava anche più del necessario, anche quando lo accarezzava in punti ben poco casti facendolo passare per un “incidente”.
Ogni dannata volta lo lasciava senza fiato, col viso completamente rosso e una voglia matta di baciarlo.
Doveva resistere…ma non ci riusciva.
Sapeva bene che suo fratello aveva lanciato quella sfida solo per prenderlo un po’ in giro, così decise di ripagarlo con la stessa moneta.
Quindi si è seduto di fronte a lui con un lecca-lecca in mano.
Catturando la sua attenzione, e fissandolo con occhi innocenti, fece cose peccaminose con la lingua, sbavando sulla caramella e facendo rumori sciatti mentre succhiava.
Tutta la frustrazione repressa di quella settimana era stata improvvisamente lasciata uscire.
Gilbert lo guardava a sua volta, gli occhi sbarrati e il respiro corto.
Deglutendo a fatica, non riuscì più ad ignorare quel calore che gli stava invadendo il basso ventre.
Scattando in piedi e precipitandosi verso Vincent, lo afferrò duramente per i capelli, tirandolo a se per piantare un bacio ruvido e affannoso sulle sue morbide labbra.
Sanno di dolce e lo fa impazzire
"Fanculo il gioco! Camera da letto! Adesso!"