Allora, questa fiction sancisce
il mio ritorno sulla scena. Sono sincero, non so se verrà
apprezzata, in fondo non ho molta esperienza, ma ho comunque cercato di
fare qualcosa di originale.
Vorrei poi fare un paio di puntualizzazioni: per prima cosa voglio dire che,
pur avendo visto l’intera saga di Dragon Ball, dalla prima
puntata della prima serie all’ultima del Gt, almeno tre
volte, e pur avendo visto gli speciali tv e buona parte dei film, io
non ho mai letto neanche una pagina del manga, perciò
scusatemi se per i nomi dei personaggi e delle tecniche farò
un pauroso miscuglio. Per i nomi che conosco grazie alla serie tv non
avrò problemi, per gli altri dovrò ricorrere a
quelli del manga.
Per
quanto riguarda le età dei personaggi, questa storia si
svolge circa sei anni dopo la fine di Dragon Ball Z, perciò
i personaggi sono all’incirca come appaiono
all’inizio del GT ( Goku è adulto, e Vegeta non ha
i baffi).
In
breve quindi ( in alcuni punti le età potrebbero non
corrispondere a quelle del cartone, perché le ho calcolate
io):
Goku:
46 anni
Chichi:
52 anni
Gohan:
34 anni
Goten:
23 anni
Videl:
33 anni
Pan:
10 anni
Vegeta:
58 anni
Trunks:
24 anni
Bulma:
56 anni
Bra:
14 anni
Crilin:
53 anni
Yamcho:
57 anni
Tensing:
57 anni
Marron:
22 anni
DALL'INFERNO
Nessuno dei dannati che avevano subito la
condanna a risiedere in quella parte di Inferno avrebbe
esitato ad ammettere che quello, anche se forse non era il girone
più doloroso o terrificante, era certamente il
più squallido: nient'altro che nude rocce scure,
intervallate da laghi sulfurei. Stare lì non significava
dolore, ma significava non avere assolutamente nulla da fare.
E per chi aveva qualcosa su cui riflettere, il tempo era fin
troppo.
Proprio quello faceva da ormai fin troppi anni l'uomo che quel giorno
era seduto su una delle rocce più grandi. Era alto, barbuto
ed estremamente muscoloso, e dall'aspetto doveva aver avuto circa
cinquant'anni quando era morto. Indossava una corazza finemente
lavorata corredata da un lungo mantello. Al collo portava un
elaborato medaglione. Nonostante l'aria corrrucciata e pensierosa,
emanava un'indissolubile aura di autorità.
- Pensieroso, Maestà?
L'uomo si voltò: alle sue spalle erano apparsi due
individui. Quello che aveva parlato era grande quanto lui, con una
cascata di capelli lunghi fino alle ginocchia. L'altro era un uomo
gigantesco, con la testa pelata come una palla da biliardo. Entrambi
indossavano armature simili alla sua, anche se molto meno ricercate.
- Radish...non sono dell'umore giusto.-
borbottò l'altro.
Radish sorrise:- Sono quasi trent'anni ormai che sono finito
quì, re Vegeta, e ancora non l'ho mai trovata dell'umore
giusto.
Anche Vegeta sorrise, ma il suo era un sorriso mesto:-
Radish...e anche tu, Nappa...voi eravate soltanto guerrieri, il vostro
unico scopo era combattere, e quaggiù rimpiangete solo
l'inattività forzata. Ma io, che indossavo una corona...-
abbassò gli occhi verso il suolo scuro,- E' triste pensare
per più di mezzo secolo che il tuo popolo è
praticamente estinto, che la tua stirpe è finita...che il
nome dei Saiyan sta venendo ormai dimenticato dall'universo.
- La sua stirpe non è finita, Maestà...- disse
Nappa con tono neutro,- Lei sulla Terra ha ancora un figlio...e credo
anche un paio di nipoti.
Gli occhi del re lampeggiarono:- La mia stirpe è
FINITA! Mio figlio Vegeta è morto già da molti
anni, da quando ha smesso di pensare come un Saiyan. Da quando lui ha
smesso di comportarsi come uno della nostra razza, è come se
non esistesse più!
I due fecero un passo indietro, quasi spaventati dallo scoppio d'ira
del re.
Questo tornò ad abbassare la testa:- Avrebbe potuto essere
il più forte della nostra razza...avrebbe potuto riportarla
agli splendori di un tempo...rifondare il nostro impero...e invece si
è acconentato di vivere come un misero terrestre. Se Vegeta
si fosse comportato come un vero Saiyan, oggi io, anche da
quaggiù, potrei essere orgoglioso di lui. Invece mi vergogno
di aver generato un figlio come lui. Se solo fosse possibile tornare
indietro...
Alzò gli occhi per vedere la reazione dei suoi due vecchi
sudditi, e con sorpresa vide che Radish e Nappa sorridevano.
- Che diavolo avete da ridere?
Radish accennò un inchino:- Tornare
indietro non è possibile, maestà. Ma a
volte anche andando avanti è possibile fare qualcosa.
Il re inarcò un sopracciglio:- Che intendi dire, Radish?
- Se lei potesse fare qualcosa perché suo figlio torni
quello che era...se lei potesse dargli le armi perchè possa
diventare re...se lei potesse metterlo nelle condizioni di ricostruire
l'impero dei Saiyan...lo farebbe?
Il re scoppiò a ridere:- Radish, questa è una
idiozia! Certo che lo farei! Ma sappiamo entrambi che ormai questo non
è più possibile. Lui ormai sulla terra ha una
vita...una famiglia...non tornerà mai indietro.
Nappa si avvicinò al re, sempre con il sorriso sulle
labbra:- Venga con noi, Maestà. Abbiamo incontrato un tale
che ci ha raccontato un paio di storie interessanti. E' il momento che
lei ci parli. Forse esite ancora una speranza per il nostro popolo.
Il re, vedendo che i loro occhi sembravano sinceri, sentì
improvvisamente nascere dentro di se una pallida speranza. pur non
sapendo di cosa i suoi due guerrieri stessero parlando, era disposto a
tutto pur di trovare il modo di salvare la sua razza. E se davvero
fosse stato possibile salvare anche suo figlio...
Il re Vegeta si alzò e seguì Radish e Nappa
giù dalla roccia.
E così il primo capitolo è terminato.
Vorrei provare ad utilizzare un sistema che ho visto in alcune fiction:
poiché sono piuttosto veloce a scrivere, potrei concludere
piuttosto velocemente questa storia; però, visto che ad ogni
scrittore piace vedere la sua opera letta, posterò il
capitolo successivo solo quando il precedente avrà avuto
almeno sei commenti. La velocità di inserimento dei capitoli
dipenderà quindi da voi!
Forza, vediamo se può funzionare!
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