L'alba del Paradiso

di harua_96
(/viewuser.php?uid=68819)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Odnoliub
odnoliub




Mia amata Ymir,

vorrei dirti che ho esaudito i tuoi desideri, che ho vissuto a testa alta, ma abbandonarmi è ciò che mi è riuscito meglio. Non potevo mostrarlo al mio Paese, ma fingere che la tua assenza e la solitudine della mia posizione non mi toccassero era impossibile. Mi sono ritirata per non mostrare il mio dolore, mi sono ritirata per aiutare gli orfani, perché la gioia dei bambini che non hanno mai ricevuto amore, bambini come te e come me, potesse riversarsi anche su di me. E ha funzionato, sai? Per un po’ di tempo lo ha fatto, ma è stato un pagliativo, e quando per salvarmi ho dovuto scendere a patti con l’unica alternativa che mi avrebbe dato un po’ di tempo, diventare madre, sono sfiorita. Ciò che a molte altre donne avrebbe donato felicità, a me ha restituito una voragine di solutudine, smarrimento e buio. Cercavo la luce nei tramonti di Paradis perché non la trovavo nel mio cuore, ma il vasto orizzonte mi mostrava quanto insignificante fosse la mia volontà e che ineluttabile era il mio destino e la mia stessa vita.
Sai qual è stata la cosa peggiore di quando è nata mia figlia? Non che sia venuta alla luce nel giorno di morte e speranza dell’umanità, nemmeno il pericolo che essere la regina di una Nazione decaduta comportava, ma che fosse una femmina. Non ho potuto darle il tuo nome, Ymir, non ho potuto perché non conosco il tuo vero nome. Sono stata una pessima madre, Ymir. Non saresti stata fiera di me. Poi, quella piccola creatura ha cominciato a crescere e a parlare e... oh, Ymir, sei tu. Non per davvero, ma ti ritrovo nel suo sguardo talvolta altezzoso, o accigliato, o arrogante, e quando sorride o ride sguaiatamente. Vive la tua anima nel suo temperamento e, da quando rivedo te, io non mi sento più sola.
Avevo un unico amore nella mia vita, che mi ha lasciata per sua volontà, ma oggi ho un nuovo amore.
Oggi io vivo per lei, per te e per me.
Oggi, Ymir, puoi essere fiera di me, perché io lo sono.

Historia






Note d'autore:
quando un’opera finisce ci si sente sempre un po’ spaesati e anche questo manga non ha fatto eccezioni, tuttavia questa volta allo smarrimento è sopraggiunta serenità. Per la prima vota ho visto i personaggi col cuore più leggero e un futuro che sembra davvero luminoso, un nuovo inizio, una nuova alba per Paradis e per tutti i personaggi. Quindi eccoci qui, questa è l’idea di questa piccola raccolta dove vi proporrò delle introspezioni dei nostri protagonisti. Non so ancora se tutti oppure quali, ma l’intento è esprimere i pensieri e le emozioni di quei personaggi che l’autore ha condensato in poche tavole, per vederli ancora una volta e dare un pensiero conclusivo a ciascuno.

Due parole per concludere questa flash. Perché Historia? Perché ho poco tempo in questi giorni e volevo portare subito qualcosa mentre l’uscita dell’ultimo capitolo è ancora calda. Abbiamo visto Historia molto triste, depressa, perdere una persona importante come Ymir dev'essere stata dura per lei e successivamente voler essere usata dal suo Paese come null'altro che un contenitore di prole e del potere dei giganti deve averla fatta sentire in balia degli eventi. Nell'ultimo capitolo però ho trovato un'Historia diversa: ha compiuto una forte evoluzione da quando l'abbiamo vista la prima volta e credo che ora abbia raggiunto la serenità. Questa è la lettera che non ha mai potuto scrivere a Ymir, per me questa è la nuova alba di Historia.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3972330