Tramonto

di Miravel0024
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Ricordo una vecchia leggenda che mi raccontava mia nonna, era di origini Giapponesi e conosceva moltissime storie della sua terra, ma questa è quella che mi è rimasta più impressa.
Raccontava di due giovani amanti, amici fin dalla più tenera età, ormai prossimi al matrimonio. Tutto sembrava andare per il meglio, i due si amavano, le famiglie approvavano e i preparativi andavano benissimo, ma il giorno prima delle nozze ci fu una terribile alluvione che spazzò via parte della loro cittadina e con essa uno dei giovani amanti. Le ricerche proseguirono per giorni, finché il corpo non fu ritrovato riverso in una pozza e tutte le speranze crollarono, le famiglie erano distrutte dal dolore e l’amante rimasto in vita non riusciva a darsi pace, si recava ogni giorno sulla tomba e rimaneva a piangere per delle ore. Questo andò avanti per due mesi, quando qualcosa accadde. Quando la luce del sole calò, nell’istante preciso in cui il giorno e la notte diventano una cosa sola, dell’acqua comparve dal nulla inzuppando il terreno e le vesti, ed una figura argentata comparve gradualmente davanti ai suoi occhi. Dapprima una figura indistinta, effimera e senza forma, che lentamente prese forma rivelando il suo amore perduto. Tutta quella profonda tristezza e disperazione avevano attirato l’attenzione e il dispiacere di qualche divinità misericordiosa che concesse alla giovane coppia, un’ora al giorno da passare insieme. Si sarebbero potuti incontrare al tramonto, momento della giornata in cui il confine tra i due mondi era più sottile. Così i due poterono riabbracciarsi e continuarono ad incontrarsi in quel modo finché non poterono incontrarsi dall’altra parte.
 
Da piccolo amavo questa storia, al trovavo sia estremamente romantica che estremamente triste. Ora che sono cresciuto è ancora una delle mie storie preferite, ma la vedo con occhi diversi. Dove prima vedevo il vero amore e la dedizione, ora vedo una persona disperata pronta a dare tutta sé stessa ad un essere che è solo un riflesso di ciò che era invita. Qualcuno distrutto e senza speranza, incapace di andare avanti, eternamente bloccato nel passato, legato al fantasma di ciò che fu e che avrebbe potuto essere.
Al giorno d’oggi questa storia mi porta solo estrema tristezza.
 




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