Frantumarsi

di nozomi08
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Graffiare la carne viva
fino a lacerarla in tanti pezzi
come della carta da parati
di una casa
maledetta dal vuoto.
Fuggire via, via
altrove;
Frantumarsi in mille schegge
smembrarsi e cadere
come pezzi di carne
dal becco dei corvi,
dissolversi nella terra e scomparire
come se si fosse nell’acido del loro stomaco.
Trasformarsi in qualcos’altro,
qualcosa che non sia imprigionato
nelle geometrie soffocanti di questo corpo;
Qualcosa che mi faccia fuggire
dalle mani che emergono
tra le tante porte della mia mente,
caleidoscopio aberrante di pensieri.
Le loro dita mi afferrano
strisciano in gola
mi fanno venire la nausea;
Il vomito si appiccica
sulle piante dei miei piedi:
il suo tanfo nauseabondo
sembra avvilupparsi intorno a me
come fumo denso,
il sapore acido dell’odio
a intorpidirmi la lingua.
Perché non plasmarmi
in un dente di leone
sparpagliarmi altrove,
vivere e morire nello stesso istante;
Frantumarmi nell’abbraccio del cielo
e tornare alla terra come pioggia.




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