Prince of Persia - Le sabbie del tempo

di The Bride of Habaek
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Farah iniziava a credere alla mia storia, magari un giorno gliel'avrei illustrata nel dettaglio passeggiando insieme presso il Cortile della Luna.

"Fu allora che vissi l’effetto luna piena. L’avevo chiamato così. Mi sentivo come una grande luna che continua a crescere piano piano, notte dopo notte, per arrivare allo stadio completo, luminosissimo, in cui niente manca, niente è di troppo… Nella vita di tutte noi c’è una luna piena. Se soltanto sapessimo riconoscerla per godercela almeno un po’, per sentirci diafane e realizzate."
- Marcela Serrano -

Il nostro viaggio proseguì, mancava poco e le avrei mostrato il luogo dove sono cresciuto. La Principessa era una donna curiosa, non particolarmente solare... se avessi dovuto descrivere la sua personalità l'avrei paragonata alle fasi lunari. Osservandola da vicino lei sapeva irradiarti con i suoi raggi, farti sentire a casa nel suo mondo fatto di fantasia e bellezza. Farah era solita andare oltre la superficie, attraversava ogni cosa che incrociava sul suo cammino e se necessario combatteva per ciò in cui credeva. In lontananza vidi ergersi in tutta la sua magnificenza il Palazzo dello Scià. In quel preciso istante mi tornarono in mente molti ricordi legati alla mia infanzia e adolescenza, lì ero stato forgiato come una spada dalla lama incandescente. Mi sarebbe bastato schioccare le dita e avrei visto realizzarsi ogni mio desiderio. Ero una sorta di Aladdin Persiano, che possedeva un Pugnale del Tempo anziché una Lampada Magica.
"Dastan, questo posto è... Meraviglioso!"
Esclamò Farah una volta oltrepassato l'arco d'ingresso, destandomi dai miei pensieri. Esso designava la fine del deserto e l'inizio di un Regno Immenso e Glorioso.
"Sono felice che sia di tuo gradimento. Sono certo che il Palazzo dei Re ti lascerà senza fiato!"
Procedetti al trotto, mostrandole le zone periferiche, la piazza del mercato, il campo di addestramento, i monumenti principali e molto altro.
Era tutto ciò che io e la Persia avevamo da offrirle come biglietto di benvenuto.
"Resterei qui in eterno."
Affermò come se stesse parlando fra sé e sé.
"Puoi stare qui tutto il Tempo che desideri, Principessa. Sei mia ospite."
Le riferii senza troppi fronzoli.
"Te ne sono infinitamente grata!"
Esclamò entusiasta.
Una volta giunti al Palazzo dello Scià, nonché la Residenza per eccellenza di Principi e Re Persiani, non ottenni una vera e propria accoglienza.
Mio padre, il Grande Re Shahraman, mi convocò e dovetti chiedere a Farah di aspettarmi nel Giardino del Tempo. Immaginavo già per quale ragione ero stato chiamato, non era la prima volta e sicuramente non sarebbe stata l'ultima. Ero il Principe ribelle, spesso disubbidivo per inseguire i miei istinti ma d'altronde non avevo altra scelta. Chi mai avrebbe usurpato un Popolo sapendo che non era la cosa più giusta da fare? Avrei di gran lunga preferito l'esilio, piuttosto che tradire il mio cuore e la coscienza.


 




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