Il cataclisma

di Cathy Earnshaw
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Prologo

  

Un refolo freddo scostò i lunghi capelli dal viso di Selene mentre questa avanzava a passo deciso verso la Cascata del Potere. Aveva deciso, per quel momento, di attraversare tutta la valle. Le sembrava che quel gesto banale potesse dare significato a tutto il resto. A quello che era stato, sin dalle origini delle Terra dei Tuoni, a quello che sarebbe stato da lì in avanti.
Ci aveva riflettuto a lungo, forse troppo, erano passati quasi dieci anni dalla battaglia della Piana di Thann, dal giorno che aveva posto fine alla sanguinosa guerra fratricida con aveva inzuppato di sangue le rovine della Città dei Morti. La sua bella Cyanor macchiata di cremisi, e con lei i ricordi della sua adolescenza, i ricordi di Nastomer. Ogni singolo giorno si era domandata se veramente non esistesse un modo di calare il sipario sulla propria esistenza, se la natura di stregone fosse una condanna eterna alla quale solo un potere esterno potesse porre fine. Dopotutto gli stregoni potevano morire, lei li aveva visti. Dopo la morte di Tom non aveva più desiderato vivere davvero, si era ritirata nel Tempio del Fato di Anànvola con l’intenzione di farsi dimenticare dal mondo. Aveva addirittura rimosso il ricordo di sé da tutti coloro che avevano avuto a che fare con lei. Il suo potere era troppo grande e troppo pericoloso per poterlo utilizzare con leggerezza. Ma nonostante i buoni propositi, quella di non prendere posizione nelle faccende della Terra dei Tuoni si era rivelata un’utopia, perché l’astensione stessa aveva finito per mostrarsi un’interferenza.
Era stato un periodo difficile, un periodo di meditazione e di sofferenze antiche, ma alla fine aveva capito: la Cascata le aveva donato quel potere, la Cascata avrebbe potuto toglierglielo, e con esso la vita. Era così semplice che le sembrava incredibile non averci pensato prima. Non doveva fare altro che distruggere l’origine di tutto quel dolore. Dopotutto, senza la Cascata nessuno avrebbe più potuto lasciarsi corrompere da quel potere tanto grande quanto pericoloso…
I suoi piedi si fermarono sul ciglio dello stagno limpido. Lasciò scivolare lo sguardo sulle pareti del Canyon rischiarate dalla luce della luna, sulle balze d’edera, sulle grotte naturali e sulla spada di Abigail, ancora a sorveglianza della Cascata. Infine, si posò sul nastro azzurro che precipitava nella polla sollevando una nuvola di goccioline sature di magia.
«Che cosa ti porta qui, Veggente?»
Strinse gli occhi azzurri sulla sirena, che ricambiò il suo sguardo da una roccia al centro dello stagno.
«La Cascata non può rendermi la mia mortalità, non è vero?» domandò.
La sirena si accigliò.
«No, temo di no.»
Selene abbassò lo sguardo e sorrise.
«Come pensavo» mormorò.
Le sue premonizioni non le avevano mai mostrato nulla che andasse oltre quel preciso momento.
Prese un respiro profondo e, mentre la sirena si gettava dal masso nelle acque magiche, sollevò il viso alla brezza fredda, le braccia aperte, i palmi rivolti verso la Cascata del Potere.
«Mi dispiace tanto, Tom» sussurrò liberando tutta la sua energia.






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NdA
Ciao a tutti, grazie per aver dato fiducia a questa mia nuova impresa. Era da parecchio non non pubblicavo nulla e non è stato semplice mettermi nell'ottica di ricominciare, ma alla fine eccoci qui! Sarete sempre i benvenuti nella Terra dei Tuoni. Prometto che pubblicherò con regolarità.
Baci,
Cat




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