Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.1 La bestia e l'uomo di metallo
La luce del sole si rifletteva sulle vetrate della villa sopra la
sporgenza a strapiombo. L'acqua del mare si abbatteva contro la parete
rocciosa, facendo schizzare schiuma tutt'intorno. Una figura ingobbita
raggiunse l'abitazione, avvolto dentro un impermeabile. Sentiva il
sudore fargli pizzicare il collo.
Raggiunse la porta e bussò ripetutamente.
La porta si aprì, dei raggi azzurrini scansionarono la
figura e Tony avanzò in armatura, con l'elmo alzato.
“Notre Dame non è in questo stato, mi
dispiace” disse.
La figura si tolse il cappello a falde larghe che indossava e
alzò il capo, mostrando un viso ricoperto di peli blu come
la pelle.
"Mr. Stark suppongo fosse una battuta, le immaginavo più
divertenti" rispose. Sorrise e socchiuse gli occhi.
Tony inarcò un sopracciglio, indicò il salotto
con il braccio.
“Ehi, almeno non le ho dato del puffo” disse.
Avanzò nella casa, si sedette sul divano.
“E mi creda, l'ho fatto con cose meno blu”.
L'uomo entrò e raddrizzò le spalle, si tolse
l'impermeabile mostrando la pelliccia folta.
"E' più educato di Bestia. In ogni caso sono contento di
averla trovata. Come saprà sono un senatore"
spiegò.
Tony roteò gli occhi poggiando la schiena contro lo
schienale morbido, scrollò le spalle.
“Non seguo la politica” disse.
Accavallò le gambe, indicò a Bestia la poltrona.
“Ma mi dica”.
"Io sono Hank Mccoy. E sono qui perché c'è stata
una crisi che ha portato a un incrementarsi della tensione tra umani e
mutanti" spiegò. Si tolse le scarpe lasciando i piedi pelosi
e blu scoperti.
Tony si riempì un bicchiere, mandò giù
e scrollò le spalle.
“Condoglianze” disse.
Aggrottò la fronte.
“Aspetti, vuol dire che devo fare qualcosa?”.
Bestia inarcò un sopracciglio e saltò,
aggrappandosi al soffitto.
"E' successo perché la cura, nonostante all'inizio sembrasse
eliminare ogni mutazione, era a tempo. Perciò molti pensano
che lei creerà una cura funzionale"
spiegò.
Tony alzò il capo, ridacchiò e allungò
le gambe.
“Interessante. Prima o dopo aver distrutto
l'America?” chiese.
Sbuffò, roteò gli occhi.
“Ok. Se le facilita la vita, posso dichiarare che non serve
una cura per le mutazioni, ma dubito importerebbe a qualcuno”.
Bestia saltò, fece una capriola in volo e atterrò
davanti a Stark.
"Sarebbe molto gradito. Anche perché oggi probabilmente ci
saranno molte vittime nelle forze
dell'ordine non mutanti".
Tony si alzò.
“E lei è qui a usare termini politicamente
corretti?”.
Chiuse l'elmo dell'armatura, ticchettò sull'auricolare.
“J? Avvisa gli Avengers. Pericolo di aggressione a civili,
coinvolti degli inumani, livello 5. Facciamo 6”.
"Se dispiegate una grande quantità di forze, finirete solo
per far aumentare il suo attacco. La mia unica speranza è
che qualcuno riesca a rilassarlo" spiegò. Si
grattò la fronte, corrugandola.
Tony sbuffò, roteò gli occhi.
“Dì a Cap di tenersi a distanza, controllare la
situazione ed evitare i danni collaterali. Soggetto a
rischio” aggiunse.
Voltò il capo verso Bestia, sogghignò.
“Stia tranquillo. Siamo abituati a dover rilassare gente
pericolosa”.
Mccoy annuì e allargò le braccia.
"Ci ho provato con sua moglie quando erano ancora fidanzati, se ci
andassi io, penso che la prenderebbe peggio". Ammise.
Tony ridacchiò, roteò gli occhi.
“Io fermo la crisi mondiale. Per le crisi matrimoniali,
dovrà consultare un agenzia!”.
Si allontanò di qualche passo, strinse le labbra e si
voltò.
“Per curiosità. Perché io?”.
Mccoy abbassò le braccia. "Ti conviene andare o
sarà troppo tardi" ricordò.
Tony strinse le labbra.
“Top secret” borbottò.
Scrollò le spalle, corse verso l'esterno e spiccò
il volo.
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