Per
Futeki,
perché
per nessun altro motivo
io avrei potuto scrivere una Scorbus.
Sulla
punta delle dita
“Sento tutti i tuoi respiri,
li sfioro con le dita.”
(Ma stasera - Marco Mengoni)
Fuori, dentro. L’aria, i pensieri.
Sentimenti sulla punta della lingua come delle dita.
“Che cosa siamo?”
“Sei il mio
migliore amico, e io il tuo.”
*
Scartare i
dolci limitando il rumore è una faccenda complessa senza magia, ma Scorpius e
Albus fanno del loro meglio, sorridendosi e irrigidendo le mani a ogni azzardo.
Tre tende tirate custodiscono il sonno dei loro compagni, russare fioco e fruscii
sulle lenzuola, però c’è una tradizione di inizio anno scolastico che non può
attendere le ore nuove.
Sono seduti
l’uno di fronte all’altro sul letto di Albus, tra le ginocchia un piccolo
mucchio di zuccheri e felicità condivisa: la prima volta sull’Hogwarts Express
è stata un’idea di Astoria Malfoy, tutte le successive nel dormitorio di
Serpeverde no.
Portano alla
bocca i Cioccoshock nello stesso momento, ma, goffo per l’urgenza di far piano,
Albus si macchia sul mento. Scorpius raccoglie con un movimento istintivo il
cioccolato fuso, accostando un polpastrello al confine del suo labbro
inferiore. Indugia, Albus espira sull’unghia, la pelle si riscalda.
L’aria, i
pensieri.
Scorpius
ritira il dito, quindi scrolla le spalle e lo ripulisce con la propria lingua.
«Mai sprecare del buon cioccolato, è tutta energia per lo studio.»
Senza la
Vista, ripetere Divinazione per la prima verifica dell’anno è una sfida di
creatività e Scorpius ridacchia per ogni previsione improbabile inventata.
Albus si
adopera invece in più di un tentativo: è con una ruga di concentrazione che ha
afferrato la mano dell’altro e l’ha condotta davanti al proprio naso. Non vede
che la sua cute candida, le impronte che la rendono unica rispetto a chiunque
altro, i calli prodotti dall’impugnatura della scopa e una lieve traccia
d’inchiostro sul pollice.
Segue le istruzioni
del libro di testo e identifica il tragitto delle linee principali: le scruta
in ogni direzione, le percorre con l’indice, Scorpius che lamenta il solletico
e lui che non desiste.
Un flebile
lamento segna l’attimo in cui si arrende, quando usa la stessa mano per
colpirsi sulla fronte e coprirsi il viso. Scorpius non la ritrae e il successivo
anelito sconfortato gli intiepidisce il palmo – e respiri inquieti accelerano.
L’aria, i
pensieri.
Albus sposta
le dita di Scorpius, piano, fino a che gli sfiorano una delle occhiaie. «Da
questa mano prevedo soltanto un’insufficienza, ma potrà almeno servirmi per
asciugare le lacrime.»
«Un
Accettabile è accettabile!» esulta Albus, stringendolo tra le braccia nel
corridoio all’uscita dall’aula. Scorpius si illumina e annuisce, ricambiando la
presa.
E non esistono
l’ingombro delle borse, le conversazioni dei passanti, nulla che non sia
l’incontro dei rispettivi sorrisi. I palmi si posano sulle guance, la pelle
sente il respiro – e i sospiri si infrangono a metà, si uniscono come le loro
bocche.
Non c’è
impaccio in un’abitudine – sfiorarsi – che trova la sua naturale prosecuzione –
toccarsi. Sentirsi.
Si separano
appena, e stanno ancora sorridendo.
«Ora possiamo festeggiare anche con del buon cioccolato?»
*
Dentro, fuori. L’aria, i pensieri.
Sentimenti sulla punta della lingua come delle dita.
“Che cosa siamo noi?”
“Lo sai, e lo so anch’io.”
Note:
I Cioccoshock sono citati in Harry Potter
e la Maledizione dell’Erede in una delle scene iniziali sull’Hogwarts
Express, quando Scorpius offre i propri dolci ad Albus e Rose. L’accenno ad
Astoria Malfoy è da contestualizzare sempre in questa scena, in cui Scorpius
ricorda le parole della madre: “Con i dolci è più facile trovare amici”.
Grazie per il tempo dedicato alla lettura! È
il mio primo (e probabilmente ultimo) esperimento su questa ship, sarò contenta
di leggere cosa ne pensate ♥
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Alla prossima!
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