Il silenzio dell'innocente

di lmpaoli94
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Ero troppo infervorato e alla ricerca della verità piuttosto che calmarmi.
Quella prova schiacciante mi stava facendo ritornare alla mente strani ricordi.
Soprattutto mi balzò in mente una voce femminile.
< Papà, sei tutto infreddolito. Vieni qua vicino al riscaldamento, altrimenti rischi di ammalarti. >
Era il solito suono di quella voce misteriosa.
Di quella voce ovattata.
“non posso crederci...”
< Alexis, da molto tempo tu e la nonna non andavate d'accordo a causa di gravi divergenze familiari. Ma addirittura buttarla giù dal palazzo... >
< Papà, ma cosa stai farfugliando? >
< Sei tu che l'hai uccisa. Tu sei l'assassina! >
Improvvisamente l'appartamento divenne buio e la mia insicurezza prese il sopravvento.
Non riuscivo più a vedere niente e cercai di controllare tutto il mio spavento.
< Non avrei mai pensato che tu fossi giunto alla verità così presto, papà > fece la voce di mia figlia inondando la mia mente < Sì, quella donna era diventata troppo insopportabile. Ho rischiato molto nella mia mossa, ma cercare di incastrarti è stato più facile di quanto potessi credere.
Lei non mi aveva nemmeno vista dritto negli occhi e la mia truce mossa l'ha spinta lontano dalla nostra vita.
Come osava intromettersi nella mia vita e parlare male di me e di mia madre? Lei non l'ha mai sopportata! Ma non potevo permettere che continuasse ad infamarla in questo modo!
Ad un certo punto, dopo l'ennesima delusione d'amore che mi aveva psicologicamente distrutta, mai nonna ha voluto girare il coltello nella piaga umiliandomi con i suoi consigli e con le sue parole.
Mi faceva sentire inutile e non c'era nessuno che potesse proteggermi. Nemmeno tu, papà. >
sentire quelle parole non poteva che farmi del male.
Una famiglia che mi era sfuggita dalle mani senza che io potessi evitare che succedesse tutto ciò.
Ero intimorito e inutile allo stesso tempo e adesso dovevo difendermi dalla follia di mia figlia.
< Mi dispiace per tutto quello che la nonna ti ha fatto provare. Certe volte non sa quando fermarsi. >
< Ed è per questo che lì'ho fermata io. A malincuore, ma non avrei mai pensato che io fossi una criminale. Un'assassina. >
< Ti prego di non dire così. Se confessi tutto a Beckett, sarà tutto più semplice. Noi possiamo aiutarti. >
< Mi dispiace papà, ma non farai niente per raccontare tutto questo. >
Ero stato colto alla sprovvista e mentre mia figlia cercò di colpirmi, sentii partire due colpi di pistola nel buio.
Non riuscivo a capire che cosa stesse succedendo e appena vidi alcuni agenti dio polizia ripristinare la luce, tutto divenne più chiaro.
Mia figlia era stata ferita ad una gamba mentre veniva ammanettata e portata via con forza.
Stava accadendo tutto in fretta e improvvisamente potei rivedere quegli occhi che tanto mi erano mancati.
< Stai bene? >
Sinceramente non sapevo cosa rispondere, limitandomi a fare un cenno di sì con la testa.
Tutto quell'orrore aveva colpito irrimediabilmente la mia famiglia, scoprendo un aneddoto di mia figlia e quell'oscurità malvagia che non avrei creduto possibile.

 

 

Volevo rilassarmi in compagnia di Beckett.
Ora che mi guardava con sguardo diverso, potei davvero pensare a ricominciare a vivere con lei.
Ricominciare in una vita senza le figure più importanti della mia vita: mia madre e mia figlia.
Ma gli abbracci di Beckett e i suoi baci mi stavano facendo calmare e riscoprire un mondo nuovo che solo io e lei saremmo stati i fautori del nostro destino.
Fino a quando non mi svegliai poco dopo l'alba.

 

 

< Castle! Castle! >
< Che succede? >
< Castle, stavi gridando nel buoi. Va tutto bene? > mi domandò Beckett.
Era stato un tremendo incubo.
In incubo che aveva tirato fuori tutte le mie più grandi paure.
Non riuscivo a credere di essere tornato nella mia dimensione.
< Beckett, sei qui accanto a me. >
< Certo, Castle. Dove volevi che io sia? > replicò la mia amata baciandomi < Hai fatto un brutto sogno. Cos'hai visto? >
Non volevo assolutamente parlarne.
Volevo dimenticare e accantonare tali miseri ricordi per non rovinarmi l'ennesima giornata speciale in compagnia della mia amata.
< Niente d'importante. Adesso che sei qui con me va tutto bene. >
E nel dire ciò, cominciai la mia giornata alla centrale di polizia insieme a Beckett, sgominando bande di criminali come abbiamo sempre fatto-
lavorando insieme e sentendoci ogni giorno sempre più speciali.





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