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"C'è
qualcuno lassù che mi vuole male, perché non
è possibile che dopo una vita in cui non vado alle terme io
debba trovare qui proprio lui" pensò Skyfall, continuando a
guardare con palese disprezzo quella che considerava la sua nemesi
"Proprio lui, proprioadessoche
sto iniziando a ricucire i rapporti con Grindcore".
Di
recente Omen e Spillage l'avevano cercata dopo vorn e vorn, e non
perché avevano deciso di riprovare a terminarla, cosa che
Skyfall avrebbe trovato addirittura comprensibile. Loro
le avevano salvato la vita, le avevano dato una casa, si erano
affezionate e lei e viceversa, e lei cos'aveva fatto? Aveva tradito
tutti nel momento in cui la "famiglia" avuto più bisogno di
lei, ciò solo perché nel centro di ricerca in cui
era stata mandata aveva sentito parlare di una macchina del tempo. Con
quella avrebbe potuto tornare indietro e uccidere Tarn quando era
ancora indifeso -tale era stato il pensiero che aveva invaso il suo
processore in quel frangente- salvando così il proprio
conjunx e anche molte altre persone che da quando la DJD era stata
istituita erano cadute sotto la sua scure.
Si
sarebbe potuta ritenere ingiusta l'idea di uccidere una persona in un
momento della sua vita in cui era ancora innocente, lontanissima dal
mech che in seguito avrebbe osservato dal proprio ufficio centinaia di
transformers mentre venivano fusi vivi, ma Skyfall non si era neppure
posta il dilemma morale: quel mech sarebbe diventatoTarn, per lei non c'era bisogno di altro.
La
macchina però era "sperimentale" -com'erano rimaste tutte
quelle che erano state create da chicchessia nel corso del tempo- ed
era quasi certo che agisse secondo le meccaniche del paradosso di
predestinazione, impedendole dunque di cambiare alcunché,
dunque era stata una follia anche solo dare la priorità al
volerci provare. All'epoca però aveva pensato diversamente,
per non dire che non aveva pensato affatto, almeno fino a quando aveva
fallito e in seguito ne aveva pagato delle conseguenze che solo per un
soffio non erano state letali.
Il
tradimento era qualcosa che a Grindcore si pagava carissimo e il suo
era stato particolarmente sentito, motivo per cui nonostante la
volontà di riavvicinarsi fosse presente da entrambe le parti
i rapporti avrebbero impiegato tempo per tornare com'erano prima, posto
che un giorno riuscisse(ro) davvero nell'intento.
Era
per quel motivo che andare alle terme per allentare la giustificabile
tensione in vista della sua prossima visita all'ex prigione Decepticon
era parsa un'ottima idea sia a lei sia a Rain. Non c'era niente di
meglio di una gita tra femmes durante la quale passare la giornata in
piscina a bere del Sex on the Rust Sea dopo degli ottimi massaggi con
le pietre calde, propositi ai quali avevano tenuto fede dal check-in
mattutino in poi... fino a quel momento.
«Perché
sei qui?»
Tarn
non aveva intenzione di alzare i tacchi, ovvio che no. A dirla tutta
era curioso che non avesse tentato di spararle appena
l'aveva intravista, Maccadam o meno.
Ironia
della sorte, erano in uno dei pochissimi posti in cui non potevano fare
alcunché uno contro l'altra.
«Per
la gara di corsa a ostacoli tra i tavolini. È per questo che
esistono i bar,estrij
nor?»
«Dovrei
credere che la tua presenza in questo posto e il tuo incontro con una
dei membri della mia squadra siano stati accidentali?» il
Decepticon si avvicinò ulteriormente a lei «Non
penso».
«Sì,
mi ero accorta».
Skyfall
tirò fuori il pugnale nello stesso momento in cui l'altro,
non apprezzando il suo sarcasmo, fece per saltarle addosso e la voce di
Maccadam tuonò all'interno della sala dopo una serie di
rumori tipici di una trasformazione.
«NON CISARÀALCUNA
BATTAGLIA QUI DENTRO!»
Silenzio.
"Ora
capisco perché su Cybertron gli davano retta quando diceva
la stessa cosa" pensò Skyfall, con le ottiche verdi
sgranate, osservando la incomprensibile quanto visibilmente
pericolosissima alt mode del barista.
Tornò
lentamente a sedere, imitata da Tarn che a quel punto doveva aver
capito il motivo per cui neppure il suo beneamato Lord Megatron aveva
infranto le regole, e anche Maccadam riprese la sua consueta forma.
«Se
lui non è uno dei Tredici io sono un rastrello»
commentò Skyfall.
Da
Tarn non giunse risposta.
"Stai
elaborando ulteriori modi creativi di terminarmi che a breve inizierai
a elencare" pensò la femme "Certo che sì".
Nonostante
il suo desiderio di farlo fosse più che evidente lui non
poteva ucciderla, il che era positivo. Il lato negativo della faccenda
invece era che con Maccadam in giro tentare di uccidere Tarn di notte
scavandogli il cranio dopo aver imbottito la sua cena con dei sonniferi
per ursanokor sarebbe stato infattibile anche se lui non fosse stato al
corrente della sua presenza.
"Non
avrei potuto in ogni caso" ricordò la vosniana a se stessa
"Prima le conseguenze di un ulteriore tentativo andato a servicebot
sarebbero ricadute su di me e nessun altro, ora però non
sono più sola".
Le
cose erano cambiate molto nel corso del tempo dato che, come aveva
detto a Spectra, per un qualche miracolo divino era riuscita a trovare
la persona giusta per la seconda volta; e per quanto Napalm, Stainless
e il resto di quella che ormai era anche la sua famiglia fossero stati
creati dal lato peggiore della fazione degli Autobot proprio per tenere
testa a Tarn e soci -Rain a parte, la cui storia personale da "ho
conosciuto quello che poi è diventato mio marito e ho finito
per diventare parte di una specie inorganica che prima odiavo con tutta
l'anima" era comunque... peculiare- non significava che in un'eventuale
battaglia sarebbero riusciti a evitare di subire alcune perdite.
Tradotto: forse era il caso di sfruttare per il meglio gli appigli che
le erano stati forniti in quella spiacevole situazione, o almeno
provarci, per quanto l'odio reciproco tra lei Tarn bruciasse ancora con
l'intensità di migliaia di soli.
Skyfall
finì il proprio drink in un sorso, rimpiangendo che non
fosse più forte. «Per rispondere alla tua domanda,
sì, il mio incontro con quella femme assolutamente adorabile
è stato casuale e quello con te è stato frutto di
pura e semplice sfortuna, credici o meno. Ero venuta qui per
divertirmi».
«E
io non sono compreso in nulla che ti diverta».
«Esatto.
Entrambi ricordiamo bene quella giornata, dunque non c'è
bisogno di ripetere le frasi che ti dissi allora per farmi capire che
il tuo rancore nei miei riguardi non è diminuito».
«Ho
creduto che fosse il caso di ricordartelo perché mi sembri
un po'troppo tranquilla nella tua situazione. Mi risulta che tu abbia
perso da parecchi vorn la protezione di chi ti salvò la
vita. Nulla di sorprendente, era solo questione di tempo. Fammi
indovinare: hai voltato le spalle anche a loro per fare i tuoi comodi,
come facesti con gli Autobot, con le conseguenze del caso.
Giusto?»
Lei
riteneva di conoscere bene l'erjaptache
aveva davanti ma lui avrebbe potuto dire altrettanto, specie riguardo
il suo peggio, tant'era che ci aveva azzeccato in pieno.
«Omen
e le mura di Grindcore non ti fanno più da scudo»
disse Tarn «Hai detto di ricordare bene quella giornata,
dunque ricordi anche la mia promessa. Qui dentro forse sei al sicuro,
ma non puoi restare nell'idromassaggio per sempre».
"Appena
ti avrò davanti di nuovo sarai morta", così aveva
detto Tarn molto tempo prima. Lei, Omen e Spillage erano state indecise
se si fosse rivolto a lei stessa oppure a Omen -a dirla tutta era
partita una scommessa- e ora avevano la risposta.
Magari prima o poi avrebbe potuto reclamare i venti shanix che le
doveva Spillage.
«Mi
basterebbe assumere l'aspetto di chissà chi e volare via in
qualsiasi momento dopo aver fatto sì che tu mi perda di
vista, il che per me non sarebbe difficile» gli fece notare
Skyfall «Con questo sarei a posto. Non dubito che quando ti
è arrivata voce del mio licenziamento ti sia ritagliato del
tempo per darmi la caccia tra un massacro e l'altro, almeno i primi
tempi... eppure» fece spallucce «Né io
ti ho facilitato il lavoro venendoti a cercare».
«Ovvio
che tu non l'abbia fatto, non sarebbe stato conveniente per
te» replicò il Decepticon «In una
prigione piena di persone è più semplice
nascondersi, cosa nella quale sei riuscita comunque a fallire verso la
fine».
«Quando
su "mio" ordine hai aperto la tua camera Scintilla per permettermi di
ucciderti, lo ricordo. La sola femme che fosse interessata a vedere la
tua Scintilla voleva strappartela via. Non lo trovi un
po'triste?» si interruppe e fece un breve sospiro
«No, così facendo non andiamo da nessuna parte.
Allora-»
«Non
c'è alcuna parte da cui andare» la interruppe Tarn
«Eccetto che in una tomba, nel tuo caso».
Non
poteva usare la voce per ucciderla o causarle dolore, però
Skyfall ne avvertiva la "pressione" addosso, e non era gradevole.
«Ascolta,
tu credi davvero che la ragione per cui non ti sono venuta a cercare
sia stata il "non potermi nascondere"? Non posso batterti affrontandoti
direttamente sul campo, questo è vero» ammise lei
«Ma sai bene che le mie specialità sono altre. Se
io avessi voluto finire il lavoro iniziato molto tempo fa pensi che
l'idea di riunirmi all'Allspark prima di darti la soddisfazione di
torturarmi mi avrebbe dissuasa dal cercare di portarti con me a costo
di far saltare in aria la tua nave o la tua base di Messatine nella sua
interezza?»
Non
erano parole a vuoto, Skyfall ricordava bene quanto fosse potente la
sua ossessione omicida -con probabili, se non certe, conseguenze
suicide- in circostanze simili, ed era sicura che lo ricordasse anche
Tarn.
"Inizi a disinteressarti del resto con il solo risultato di
distruggere tutto e tutti quelli che hai intorno": quant'era vero.
«Magari
non ne avrei neanche avuto bisogno» continuò la
femme «Una volta entrata, e ti assicuro che a un certo punto
ci sarei riuscita, avrei potuto avvelenare tutte le scorte di nucleon
della vecchia miniera nella quale hai allestito la tua base. Alcuni
veleni sono difficili da trovare, e chissà se in una botta
d'astinenza avresti anche solo pensato di farle controllare! Secondo me
no. Eppure non ho fatto nulla del genere, restandoti più
lontana possibile. Vuoi sapere perch...»
Due
cubetti di energon extra forte con annessi sottobicchieri vennero
posati al centro del tavolo.
«Ecco,
sì, ci voleva. Grazie» disse la femme rivolta a
Maccadam, agguantando il recipiente per poi svuotarlo con un lungo
sorso. Le bruciò la gola, segno che l'extra forte era
"extra" davvero. «Stavo dicendo?»
«Che
l'alcolismo ti ha impedito di mettere in atto i tuoi
propositi».
La
jetformer decise saggiamente di ignorare la battuta. «No. Ti
sono stata il più lontana possibile perché mi
sono resa conto che il mio desiderio di porre fine alla tua vita mi ha
portato via troppo».
«Dove
vuoi arrivare?»
«Voglio
arrivare a dire che è mia intenzione continuare a fare quel
chenonho
fatto in tutto questo tempo. Ormai ho altre priorità, in
primis le persone a cui tengo. Non valeva la pena buttare via la mia
esistenza per te prima, figurarsi adesso. Non sono intenzionata ad
attentare di nuovo alla tua vita e tantomeno a quella di chi ti sta
intorno, non lo farò a meno che sia tu a muoverti per primo.
Nient'altro».
Tarn
le diede una lunga occhiata, restando in perfetto silenzio per un pezzo
prima di scoppiare in una breve quanto incredula,
indignata e palesemente sarcastica risata.
«Tu
dovresti darti alle comiche, Skyfall.Le comiche» ripeté
il Decepticon, con uno sguardo tutto tranne che divertito sotto la
maschera di metallo «Mi stai prendendo in giro o sei
completamente uscita di senno se pensi che possa prenderti sul serio o
che, se anche lo facessi, possa importarmi del fatto che ci siano
persone "a cui tieni" -ossia che non hai ancora tradito- e che questo
possa spingermi a lasciar perdere qualsiasi idea riguardo la tua
terminazione. Se mai è il contrario. Non si può
togliere alcunché a chi non ha nulla da perdere, e tu non
avevi che la vita, o così credevo... ma ora eccoti qui che
cerchi inutilmente di negoziare. È stato un errore farmi
sapere che c'è qualcuno che non vuoi perdere».
«Se
io avessi brutte intenzioni potrei dirti la stessa cosa,erjapta» replicò
Skyfall, sollevando il viso per guardare le lampadine distrutte sopra
di loro «Boom».
Quello
parve far passare al Decepticon ogni voglia di riderle in faccia.
«Non
ho visto come ti comporti con il resto dei membri della tua squadra,
d'altra parte non sapevo della vostra presenza qui, ma non mi serve,
ciò a cui ho assistito poco fa basta e avanza. Forse devo
ritirare quel che ho detto sulla mnemosurgery»
continuò la vosniana «Se tu l'avessi sottoposta a
quella procedura per fare in modo che ti sopporti indipendentemente
dalle circostanze avrei potuto ipotizzare qualsiasi cosa davanti a lei
senza che questo ti causasse delle noie, ergo non avresti avuto motivo
di prendertela tanto da spaccare le luci per sbaglio. L'hai fatto per
sbaglio,estrij
nor?Fatta di proposito
sarebbe stata una mossa inutile quanto stupida»
commentò «Quella cicatrice sul petto suggerisce
che la figlia di Sparkleriver Specter ne abbia già passate
abbastanza, ritrovarsi appresso a qualcuno che ha sempre saputo fare
bene solo i danni non le serviva proprio».
«Se
sai cos'è bene per te farai in modo di stare lontana da
tutti i membri della mia squadra» fu la risposta di Tarn
«Ti farà guadagnare qualche giorno di vita in meno
quando ti, anzi "vi", troverò e vi avrò tutti tra
le mani».
«La
notizia della mia rottura con Grindcore è vera ma
è anche datata. Mi è stato fatto l'enorme regalo
di poter riallacciare i rapporti con loro, così come mi
è stato fatto l'altrettanto enorme regalo di trovare un
posto tra persone che neppure per te sarebbe facile attaccare senza che
alcuni membri della tua squadra muoiano per qualche malattia».
Diede
al Decepticon qualche breve istante per fare i dovuti collegamenti, poi
riprese a parlare.
«Non
sono interessata ad attaccare per prima e lo stesso vale per gli
altri» ripeté Skyfall «Nessuno vuole
trovarsi a subire perdite che potrebbero essere evitate. In questi vorn
siamo stati in una sottospecie di tregua, anche se da parte tua non era
esattamente voluta, tanto vale togliere il "sottospecie" e renderla
ufficiale con un patto di non aggressione».
Tarn,
al quale di solito piaceva tanto sentirsi parlare, non disse niente.
«È
difficile, lo so» aggiunse lei, in totale onestà
«Tu sai che lo so, ci odiamo allo stesso modo. Nella vita
però arrivano sempre dei momenti in cui si devono fare delle
scelte e chiedersi "Tengo davvero a loro o sono disposto a trascinare
nell'abisso tutti quanti per una mia questione personale?". L'idea di
aggiungere la mia testa ai tuoi trofei vale davvero più
delle persone con cui vivi da tanto tempo? Vale davvero più
di qualcuno che conoscendo i tuoi gusti ordina l'energon speziato al
bario prima del tuo arrivo?... col senno di poi avrei dovuto intuire
che fossi in giro, sei l'unico che conosca a cui piace quella roba
amara. Non pretendo una risposta ma almeno pensaci su, io-»
Sembrava
che Rain avesse finito con l'haloterapia, peccato lo avesse fatto nel
momento sbagliato e, soprattutto, che qualsiasi beneficio rilassante
del trattamento fosse stato visibilmente annullato dal vederla insieme
a quello che Rain sapeva essere il bersaglio della sua ossessione
omicida. A dirla tutta in quel momento sembrava essereleiad
aver voglia di commettere un omicidio o due, o così
suggerivano le ottiche verde acqua strette in due fessure dardeggianti.
La sua figura snella in controluce -e per l'effetto di essa quasi
circondata da un alone rosato dovuto ai riflessi color cipria
sull'armatura blu scuro- non contribuiva a renderla meno spaventosa.
«Raaaaain,
hai finito l'haloterapia, che bello!» esclamò
Skyfall facendo scivolare il sottobicchiere sotto il cubetto di energon
vuoto «Direi che adesso potremmo andare in camera, room
service e poi aspettiamo che inizi la serata al ristoran-»
«Sul
serio, Skyfall?» si fece avanti Rain, per nulla preoccupata
per la presenza di Tarn e per il fatto che questi si fosse voltato a
guardarla in faccia «Sul serio?»
«Rain-»
«Io
te lo dico: se ora ci buttano fuori e soprattutto se mi trovo
lui» l'altra femme indicò Tarn con un cenno del
capo «A cercare di fare disastri in casa nostra per qualcosa
che hai detto o fatto in questi quindici minuti in cui ti ho lasciata
sola non riuscirà comunque ad arrivare a te per
primo».
«In
realtà in questi quindici minuti abbiamo parlato di patti di
non aggressione! O comunque l'ho fatto io. Lui...»
guardò il Decepticon «Sta processando. Io
però ci ho provato. Giuro!» si voltò
verso Maccadam «È vero o non è vero che
ci ho provato?»
«Sono
volate frecciate che non andavano granché d'accordo con la
successiva proposta del patto né col tuo essere stata
un'ambasciatrice...»
"Va
bene, lo ammetto, non hai torto, ma non mi aiutando" pensò
Skyfall.
«Ma
ci hai provato, sì» concluse il barista,
fissandola dritto nelle ottiche «Ci hai provato sul
serio».
«Visto?
Ecco!» esclamò Skyfall, raggiungendo Rain
«Non ho fatto-»
«Allora
non c'è ragione di trattenersi oltre in questa stanza.
Andiamo».
«Ma-»
«Andiamo» ripeté
Rain, trascinandola fuori dal bar quasi di peso dopo essersi voltata
con un breve svolazzo della sua lunga e rosea treccia metallica
«Tu non sei voluta venire qui proprio in questi giorni
perché sapevi della sua presenza, vero?» aggiunse
una volta che si furono allontanate abbastanza.
«No.
Ad averlo immaginato avrei evitato, anche se questo mi avrebbe impedito
di fare una conoscenza interessante. Pare che la figlia di una mia ex
datrice di lavoro sia viva e che lui -LUI!-
ci tenga abbastanza da evitare di concludere la conversazione con
qualcosa tipo "L'inferno gelerà prima che io accetti". In
realtà quando ha parlato ha menzionato sempre tutta la sua
squadra però ho certezze solo su di lei, non l'ho visto
interagire con gli altri».
«E
tu hai colto l'attimo».
«Non
dovevo? Beneficia tutti quanti.Erjapta...se
proprio doveva arrivare non poteva farlo più tardi? Ho
intuito che quella femme avesse tante cose da raccontarmi, e io da
raccontare a lei,
non ultima la questione di Starscream e gli alloygator, e ora per colpa
di quello là non potremo mai farlo dato che ci ha interrotte
e non ho modo di...» si interruppe appena prima di entrare
nell'ascensore che le avrebbe portate fino al piano dove si trovava la
loro stanza «Momento. Momento -momento -momento: mi ha dato
il suo contatto, quindi più in là posso
scriverle! Come non detto, problema risolto!»
«Skyfall».
«Cosa?»
Le
porte si chiusero dietro di loro.
«Quello
schizzato potrebbe prendere questa cosa come un tentativo di
danneggiarlo e scegliere l'inferno che gela» le fece notare
Rain «Ero seria quando ho detto che in
un'eventualità del genere non riuscirebbe ad arrivare a te
per primo».
«In
altri casi ti avrei dato ragione ma più penso a quel che mi
ha detto Spectra Specter-»
«...
si chiama così sul serio?»
«Erano
una famiglia di "S", cybepappagalli compresi. Stavo dicendo, certe cose
che ho capito da quel che mi ha detto rendono la sua situazionecosìstrana.
Già ora parla con persone con cui, vivendo con chi vive,
è bizzarro che le sia permesso di stare in contatto. Ti
racconto meglio in camera».
«Immagino
che farti gli affari tuoi non sia contemplato. Faresti lo stesso se non
l'avessi trovata con Tarn?»
«Ovvio
che sì, se mi facessi i fatti miei non sarei di Vos. Non
farti ingannare dal fatto che i vosniani si siano apparentemente fatti
gli affari propri fino a un pezzo in là prima della guerra,
se i miei conterranei hanno potuto permetterselo è stato
proprio per l' "apparentemente"».
Vide
Rain scuotere la testa borbottando qualcosa riguardo la somiglianza con
una delle sue cugine, ma decise di non farci troppo caso. Non riteneva
di aver fatto un errore ad avvicinare Spectra e non riteneva un errore
aver parlato con la propria nemesi sapendo bene come la pensavano tutti
quanti.
"A
te la palla, Tarn. Vediamo se dopo tutto questo tempo haidavveroimparato
a mettere qualcun altro prima di te stesso".
***
Era
ancora seduto da solo a quel tavolino.
Quella
maledetta progenie dell'inferno in formato femme non aveva torto quando
aveva detto "sta processando", le cose da "processare" non mancavano di
certo.
"È difficile, lo so. Tu sai che lo so,
ci odiamo allo stesso modo".
C'era
stato un attimo in cui aveva percepito quelle frasi come una presa in
giro uguale a quelle che gli aveva rivolto all'inizio ma, per
l'appunto, era stato solo un attimo.
«È
tutto così assurdo» mormorò il
Decepticon.
La
cosa più assurda era il fatto che sotto sotto, al di
là di qualsiasi scenario potesse immaginare il suo
processore, lui le credesse. A rigor di logica non avrebbe dovuto dare
retta a mezza parola uscita dalla sua bocca, avrebbe avuto vagonate di
motivi per non farlo, eppure più ci pensava più
la falsità di dichiarazioni simili da parte di Skyfall gli
sembrava del tutto priva di senso.
"Mi
odia troppo".
A
causa di questo, vosniana o meno, non sarebbe riuscita a tendere la manoa lui-o
forse era il caso di dire "a ritrarre la mano che impugnava il
coltello"- neppure per finta, non se ci fosse stata di mezzo solo lei.
"Se
poi si è davvero messa nella nave di quel gruppo di scappati
di casa -o meglio 'scappati di laboratorio'- e avesse voluto far danni
le sarebbe bastato creare le circostanze per far scoppiare un
conflitto".
Gli
seccava ammetterlo ma Skyfall ma non aveva torto neppure riguardo le
possibili perdite, e forse era stata sincera anche nel dire di tenere a
quelle persone. Se così non fosse stato le avrebbe usate e
basta, sempre perché lo odiava troppo perché
potesse importarle la loro sorte.
"L'idea di aggiungere la mia testa ai tuoi trofei
vale davvero più delle persone con cui vivi da tanto tempo?"
Era
rimasto in silenzio ma nel momento stesso in cui lei aveva messo in
tavola le proprie carte e gli aveva posto quella domanda lui aveva
saputo benissimo qual era la risposta: "No".
Che
i membri del gruppo portati con sé sul campo per questioni
lavorative riportassero ferite o peggio era qualcosa che teneva in
considerazione -per quanto fosse difficile che succedesse e lui per
primo cercasse di fare in modo di evitarlo, come ogni leader degno di
tale definizione- rischiare le loro vite per una sua faccenda privata
non sarebbe stato giusto e non era quel che voleva.
"Quella cicatrice sul petto suggerisce che la
figlia di Sparkleriver Specter ne abbia già passate
abbastanza, ritrovarsi appresso a qualcuno che ha sempre saputo fare
bene solo i danni non le serviva proprio".
"..."
Svuotò
il bicchiere di energon extra forte che aveva davanti e se ne
andò.
Mi
ero dimenticata di dirlo nel capitolo precedente ma sì,
questa Rain è una versione diquellaRain
🔫 anche la Rain di questa versione inizialmente odiava le lattine, ma
a differenza dell'altra la sua relazione con il fidanzato di lunga data
è finita e in seguito ha conosciuto Stainless
(i cui crediti
per il personaggio vanno Neferikare) di
cui vi invito a leggere la descrizione sotto il diseegno. Rain non gli
ha reso facile la conquista, dodici fatiche di Ercole levatevi proprio,
ma alla fine c'è
riuscito 🤣