Godai si sentì sollevato e felice di aver finalmente avuto il coraggio di dirle tutto.
Godai non poteva credere alla sua fortuna: la donna che amava ricambiava i suoi sentimenti. Era un sogno diventato realtà... Si avvicinò a Kyoko e la abbracciò forte, sentendo la sua testa poggiarsi sul suo petto.
-Non ti lascerò mai, Kyoko- disse Godai con sicurezza -Ti amerò per sempre-
Kyoko si sentì avvolta dal suo abbraccio caldo e protettivo.
-Anche io ti amo, Godai, e voglio condividere con te ogni momento della mia vita-
Così, Godai e Kyoko si guardarono negli occhi, sorridendo felici e innamorati. Erano pronti ad affrontare insieme tutte le sfide che la vita avrebbe loro riservato, sapendo di avere l'amore dell'altro come sostegno e conforto.
Driiiiiiiiiiiiiiin!!!!
"Oh, no" pensò Godai "Era un sogno...uno stramaledetto sogno".
Si alzò, andò in bagno e si guardò allo specchio.
"Le occhiaie...non se ne sono andate!"
Tornò a letto, sentendosi giù di corda, mentre gli sembrava che la sua stanza dovesse venirgli giù, addosso, come il mondo intero. Aveva un senso di vuoto nel petto e non smetteva di pensare al sogno che aveva fatto e che lo aveva riempito di speranza e felicità. Ma adesso che tutto era tornato alla realtà, si sentiva solo e sconfitto. Decise di alzarsi, una buona volta, e di uscire a prendere un po' d'aria fresca per cercare di dimenticare quel sogno. Camminava per le strade di Tokyo con la testa bassa e il passo incerto, quando sentì una mano sulla spalla. Si voltò e vide Kyoko, che lo guardava con preoccupazione.
-Godai, tutto bene? In cucina sembravi strano... non era buona la colazione che ti ho preparato? Perdonami, la marmellata non è più molto fresca-
Godai non sapeva cosa dire. Voleva raccontarle del sogno che aveva fatto, ma temeva di deludere ancora una volta le sue speranze.
-Sì, sto bene. Solo un po' confuso-
Kyoko capì subito che c'era qualcosa di più profondo.
-Vuoi parlarmene? Ti ascolterò...-
I due tornarono a casa.
-Ho fatto un sogno questa notte. Un sogno che mi ha fatto sentire felice e innamorato. Ma quando mi sono svegliato, tutto è svanito. È come se la realtà mi avesse riportato a terra nella mia sfigataggine-
Kyoko lo guardò con occhi pieni di comprensione.
-Capisco come ti senti. Anche io ho avuto sogni del genere, ma la vita reale è fatta di alti e bassi. Non possiamo sempre avere ciò che desideriamo, ma possiamo sempre cercare di migliorare la nostra situazione-
Godai si sentì ispirato dalle parole di Kyoko, pur non avendole raccontato il sogno nei dettagli.
-Kyoko...mi hai fatto sentire meglio-
Kyoko sorrise dolcemente.
-Sono qui per te, Godai. E se c'è qualcosa che posso fare per aiutarti, dimmelo pure-
Godai si sentì fortunato ad avere una persona come Kyoko al suo fianco. Non era ancora pronto per dichiararsi, ma sapeva che poteva contare sulla sua amicizia e supporto in ogni momento. Si sentì finalmente pronto per affrontare la realtà, sapendo di avere una luce di speranza che lo guidava nel cammino della sua quotidianità.
Nel frattempo Yotsuya aveva origliato e voleva sapere di più del sogno, col suo solito modo di essere impiccione. Godai sapeva che Yotsuya era sempre curioso e che avrebbe cercato di fargli svelare di più sul sogno. Ma quella volta decise di non dirgli nulla, sentiva che il sogno era una cosa troppo personale e intima.
-Mi dispiace, Yotsuya, ma non posso parlarti del mio sogno. S-sono affari miei-
Yotsuya sorrise con malizia.
-Ah, ho capito. Dev'essere stato un sogno erotico con Kyoko, eh?-
Godai arrossì all'idea e cercò di evitare lo sguardo di Yotsuya.
-Non è niente di quello che stai pensando, Yotsuya. È solo un sogno che mi ha fatto sentire felice-
Yotsuya capì che non avrebbe ottenuto nulla di più e decise di lasciar perdere.
-Va bene, va bene. Spero solo che non sia stato un incubo-
Godai sorrise.
-No, non era un incubo, te l'ho detto: era un sogno molto bello-
Yotsuya si allontanò con un sorriso malizioso sulle labbra.
Poi arrivò Akemi, che, mezza addormentata e vestita solo con l'intimo, come suo solito, domandò a Godai e poi a Yotsuya del sogno. Godai e Yotsuya si voltarono verso Akemi con sorpresa quando la videro arrivare semi-svestita. Ma lei era sempre così, eppure, ogni volta, rimanevano sempre imbarazzati.
-Akemi, cos'è successo? E comunque... vestiti!- disse Godai.
Akemi sbadigliò e si grattò la testa.
-Scusate, ragazzi, mi sono appena svegliata. Mi sono dimenticata che oggi c'era la pulizia dell'appartamento-
Godai e Yotsuya annuirono con comprensione.
-Capisco, Akemi. Comunque, perché sei qui?- chiese Yotsuya, con fare instistente.
Akemi si guardò intorno confusa
-Che cosa c'è di strano?-
-Intendevo dire, perché sei qui in questo momento preciso?- spiegò Yotsuya.
Akemi si ricordò improvvisamente del sogno di Godai e si avvicinò con curiosità.
-Di che sogno state parlando?-
Godai si sentì un po' imbarazzato all'idea di condividere i dettagli del suo sogno con Akemi, ma decise di dirglielo comunque.
-Ho fatto un sogno in cui mi dichiaravo a una ragazza...peccato fosse un sogno!-
Akemi sorrise.
-Oh, capisco. È un sogno comune, sai. Anche io ho sognato di essere con qualcuno che mi piaceva e poi mi sono svegliata delusa-
Yotsuya rise: -E io ho sognato di avere tanti soldi in banca, ma quando mi sono svegliato, sono tornato alla realtà della mia povertà-
Akemi, poi, guardò Godai con un sorriso scettico.
-Spero che un giorno mi racconterai la verità su questo sogno- gli disse
Godai non rispose e cercò di allontanarsi il più possibile da Akemi. Era preoccupato che Kyoko avesse sentito qualcosa della conversazione e che avesse capito che aveva sognato di dichiararsi a lei. Kyoko, tuttavia, sembrava non aver sentito nulla e si avvicinò a Godai con un sorriso.
-Volevo solo dirvi che più tardi andrò a fare una passeggiata. Chi viene con me? Tu, Godai?-
Godai non riuscì a nascondere la sorpresa.
-C-certo, Kyoko. Mi piacerebbe molto-
Kyoko sorrise e si allontanò, lasciando Godai con un sorriso sulle labbra e la speranza di riuscire a trovare il coraggio di dichiararsi a lei.
Forse quel sogno poteva avverarsi.