Oggi
è il 19 maggio 2023, questo
significa che il compleanno di Shin è arrivato! E come
festeggiarlo, se non con
una piccola One shot?
-BUON
COMPLEANNO, SHIN!-
Era tutta la
sera che Shin si chiedeva dove fossero finiti tutti quanti.
Raiden lo
aveva bidonato perché aveva da fare con degli
allenamenti extra assieme a Shiden e Dustin; Theo si era
dileguato per
disegnare come sempre; Kurena, Frederica, Rieta, Anju avevano rapito
Lena per
fare chissà che cosa. Persino Fido e TP erano scappati alla
sua vista come se
fosse un appestato.
Il giovane
capitano Nouzen aveva una maschera di ferro in volto, mentre camminava nel corridoio per
raggiungere la sua stanza,
eppure era triste e deluso. Non aveva mai amato l’idea di
festeggiare il suo
compleanno, ma non si aspettava che i suoi amici e la sua ragazza si
dimenticassero
di fargli gli auguri. Per la prima volta si rese conto che forse non
aveva
sentito il desiderio di rendere quel giorno speciale, diverso dagli
altri, perché
non aveva niente per cui provare felicità.
Invece, ora
che ce l’aveva, nessuno se l’era rimembrato.
Aprì
la
porta della sua camera con un sospiro. Si promise che non sarebbe
cambiato
niente con gli altri; insomma, forse erano impegnati per la guerra che
stavano
affrontando contro la Legione, quindi forse sarebbe stato un caso
isolato.
A tentoni,
con la mano cercò l’interruttore attaccato alla
parete adiacente alla porta. Non
fece in tempo a sentire il ronzio della lampadina che si accendeva che
uno
scoppio e delle urla lo costrinsero a tapparsi le orecchie. Quando
aprì gli
occhi rubinei, che aveva chiuso per la sorpresa, dovette sbattere le
palpebre
più volte per accertarsi che non fosse un sogno.
Al centro della
stanza, dietro alla
sua scrivania su cui era posata una splendida torta di compleanno,
c’erano
tutti quanti. Shiden, Raiden, Theo, Frederica, Anju, Kurena, Annette,
Ernst, Marcel,
Bernholdt, persino i suoi superiori Grethe Wenzel, Richard Altner e
Willem Ehrenfried
gli sorridevano, in testa il cappellino
arcobaleno e tra le mani le trombette. Il ragazzo li guardava stupito,
ed il
suo sguardo venne catturato dall’avanzare della figura eterea
della sua
ragazza.
Lena
gli si mise
davanti, le mani nascoste dietro la schiena ed un sorriso contagioso
sulle
belle labbra. «Buon compleanno, Shin!»
esclamò, ed in un gesto fulmineo gli
mise sulla testa un cappellino con scritto “ecco il
festeggiato!”. «Pensavi che
ce ne saremmo davvero dimenticati?»
«Non
ha mai voluto
festeggiarlo.» Raiden li aveva raggiunti, e buttò
un braccio attorno alle
spalle del migliore amico. «Ma quest’anno Lena si
è impuntata. Ha detto che il
tuo compleanno è importante, che meritavi una festa, quindi
ha organizzato
tutto questo. Nonostante il suo impegno, non non posso garantirti per la torta che ha cucinato
lei.»
«Hai
preparato tu
la torta?» Shin non lo avrebbe mai ammesso, ma gli tremava la
voce mentre le
poneva la domanda. Non sapeva se Lena in qualche modo avesse deciso di attentare alla sua vita, viste le sue scarse doti in cucina, ma il pensiero che si fosse data da fare solo per saperlo felice gli faceva agitare il cuore nel petto.
«Ammetto di essermi fatta aiutare
da Anju e Kurena. Frederica ha fatto la scritta.»
confessò lei, con aria
orgogliosa. «Non volevo rovinare tutto, e desideravo che il primo compleanno che festeggiamo tutti assieme fosse memorabile.»
E
fu così che
qualcosa in Shin si spezzò. Si ritrovò a
singhiozzare come un bambino e presto venne avvolto
dal calore dell’abbraccio della donna che amava
più di se stesso, dei suoi
amici, persino da Ernst.
Non
piangeva per
la rabbia, per la solitudine che aveva sentito quando non era che un ragazzino. Non
piangeva
perché aveva sperato di morire.
Piangeva
perché era
felice, era grato di essere nato, perché aveva conosciuto
quelle persone così
speciali. E, quando soffiò sulle candele, espresse il
desiderio.
Quello
di avere la
forza necessaria per proteggerli sempre.
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