Hidden Gazes

di Pandora13
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NdA: questa storia è parte della Challenge #loveanddowhatyouwant del gruppo facebook "Non solo Sherlock". 
Prompt 29: specchietto retrovisore. 

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Non poteva fare a meno di guardare lo specchietto retrovisore, con quelli che suo fratello avrebbe chiamato occhi da shojo manga.

(Kami quanto lo aveva preso in giro per quella situazione!) 

Se i soggetti delle sue attenzioni fossero stati svegli non avrebbe potuto farlo così spesso e di sicuro non con quello sguardo!

Prima di tutto non poteva permettersi di scoprire così le carte. 

(Ci manca solo che scoprano cosa prova!)

Poi, anche ammesso che non avessero capito.

(Poteva sentire la sua coscienza con la voce di suo fratello: “Difficile visto come li guardi!”) 

Sapeva già perfettamente quali sarebbero state le loro reazioni.

Erano partiti da circa venti minuti quando un leggero peso sulla spalla gli aveva confermato ciò su cui avrebbe potuto giocarsi lo stipendio di un intero anno lavorativo: era rimasto l’unico sveglio in auto, in barba al “Io io io, davanti ci sto io, così ti tengo compagnia TsumTsum!” di Bokkun.

(Le ultime parole famose!)

Il massimo che avrebbe fatto da quel momento in poi la sua compagnia sarebbe stato spostarsi leggermente sulla sua spalla, facendogli il solletico con le punte dei capelli.

(E strappando sguardi e sospiri che dovevano rimanere segreti: non è tuo, Atsumu, non sono tuoi!) 

Così aveva abbassato la musica per non disturbare i sogni di nessuno e spostato tutta la propria concentrazione sulla strada di fronte a sé… e sul leggero russare nel suo orecchio.
(Beh, almeno ci aveva provato!) 

Un sospiro pieno di dolcezza gli uscì dalle labbra, evidentemente sufficiente a svegliare Bokuto.
«Non dovresti distrarti dalla guida TsumTsum, Sakusa si preoccuperebbe-»

(Come volevasi dimostrare) 

«Oh no Bokkun, sarebbe troppo impegnato a lamentarsi di quanto siano disgustosi quegli occhi da cucciolo innamorato» la voce di Hinata era racchiusa da uno sbadiglio.

(Questo era… inaspettato) 

«E avrei ragione in entrambi i casi, soprattutto perché anche tu avresti lo stesso sguardo disgustoso! Tutti e tre probabilmente-»

(Ok, che diavolo? Cosa si era perso? Quando erano partiti nessuno conosceva i suoi sentimenti, ora-) 

«OMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII non lo puoi dire, non hai ancora aperto gli occhi!»

«Quindi mi sbaglio? Non vi state facendo tutti gli occhi dolci?» borbottò senza aprire ancora i suoi, né alzare la testa dalla spalla di Hinata.

(Lo stavano facendo?) 

La risata di Bokuto gli ricordò che non si era ancora spostato dalla sua spalla. 

Sentiva gli occhi di tutti su di sé. 

Dopo pochi secondi Sakusa dormiva di nuovo, nonostante il chiasso di Bokuto e Hinata appena svegli e iperattivi.

Se confuso e innamorato, Atsumu avesse gettato un ennesimo sguardo allo specchietto retrovisore nessuno avrebbe potuto biasimarlo. 

(Aveva capito bene, giusto?) 





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