TOTAL POWER

di The Lone Soldier
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Deka alzò lo sguardo al soffitto allargando le braccia sentendosi vincitore. Poco dopo, però, si interruppe: non aveva udito il tonfo relativo all’atterraggio dei suoi nemici. Si sporse per osservare. Dal buio arrivarono due funi alla cui cima erano attaccate due lame lunghe quaranta centimetri, le quali trafissero i palmi delle mani di Deka. Costui urlò così forte che scese la polvere dal soffitto; i prolungamenti in ferro che trapassarono le mani ad un certo punto s’aprirono e si mossero in direzione del pavimento, aprendo dei fori in esso e causando la caduta di Deka. Di lì a poco le funi cominciarono a muoversi e un assolo di chitarra venne udito provenire dal fondo e si faceva sempre più vicino. Un minuto dopo circa si palesò JimiJengo intento a muovere le corde e si avvicinava sempre più a colui che lo aveva fatto cadere nel vuoto. Arrivato sopra il corpo di Deka il Comandante tolse la mano destra permettendo di venire ricoperta da una copertura metallica, colpì in pieno volto il nemico, dapprima, passando poi al tronco più volte. Tolse anche la sinistra dalla chitarra e la protezione dalla destra rimettendo lo strumento sulla schiena. Appoggiò entrambi i pieni sui polmoni di Deka. Alle spalle, nel frattempo, i membri dell’Iron Shield tornarono al piano superiore raggiungendo il loro Comandante, puntando le loro armi. JimiJengo fece loro cenno di abbassarle. -E tu pensavi che non fossi a conoscenza delle possibili trappole create da Ozymandias? Ti rendi conto di chi hai sottovalutato? Ora sei qui con dolori lancinanti e non hai molte possibilità di salvezza e ti conviene rispondermi: dove si trova la Porta Proibita? – Deka sputò sangue contro il nemico ma chi aveva di fronte fu in grado anche di parare la saliva di colore rosso. -Posso torturarti ulteriormente. Ho molto tempo per farti ancora del male ma poco per trovare ciò che The Blind Eye desidera! Dì tutto ciò che sai! – Il ferito scosse il capo e per il Comandane fu chiaro che non avrebbe ottenuto facilmente le risposte; così fece pressione sugli arti inferiori, saltò di almeno mezzo metro ed atterrò con le ginocchia sul tronco di Deka con molta forza. Lo prese poi per il collo e sembrò cambiare tono. -Dimmi dove si trova questo sito e la tua sofferenza sarà finita! Dimmelo! – Deka rise di gusto come se non gli importasse nulla della situazione. A quel punto JimiJengo avvicinò l’indice e il medio della mano destra e l’avvicinò all’occhio sinistro di Deka: voleva cavargli l’occhio. Costui, già martoriato, urlò ancora di più. -Parla! – tuonò il Comandante. -Tharg, lui sa tutto! – JimiJengo interruppe l’atto vile e spregevole che stava compiendo e rallentò. -Stai parlando di quel commerciante di armi che fu visto l’ultima volta su Krummthor e non fece mai ritorno, risultando disperso dopo cinque anni? È lui di cui stai parlando? – -Confermo e non sono sicuro sia morto come si crede. Lui sapeva benissimo ove era ubicata e si era messo alla sua ricerca prima di sparire. Potrebbe anche averla trovata! – Deka rise. Il Comandante, stufo, tirò fuori un coltello a serramanico e lo conficcò nella gola del prigioniero. -Inutile essere! – esclamò JimiJengo. Mentre il prigioniero soffriva e stava esalando gli ultimi respiri il Comandante raggiunse i suoi uomini prendendo la parola: -Questa fortezza è vostra, ve la regalo. Fatene quello che volete. Invierò il miglior architetto per renderla imponente com’era una volta. Ora torniamo alla nave! – Guardò Deka per l’ultima volta ed era senza vita. -Krummthor sia caro amico! –




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