Il peso della colpa

di Fiore di Giada
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− Perdonami, Lisetta… − mormori.
Per alcuni istanti, un gelido silenzio risponde alle tue parole accorate.
Il tuo sguardo, ansioso, si posa sul suo esile corpo. Solo deboli respiri, simili ai rantoli di un animale ferito, sollevano il suo esile petto.
Sbarri gli occhi, contessa Lamieri, poi le rimbocchi le coperte. Ma a cosa serve una tale, tardiva pietà?
Nemmeno il medico può salvare la sua vita.
 Il tuo orgoglio di classe ha condannato una giovane innocente ad una lenta e solitaria agonia.
Lisetta aveva avuto la sola colpa di avere creduto alle promesse di tuo nipote Dario.
E tu l’hai punita, sottraendole prima suo figlio, poi la vita.
E hai condannato sua sorella Maria ad una carcerazione ingiusta.
Il tuo nome ora è libero, contessa Lamieri.
Quel legame si è spezzato tra le tue mani implacabili.
Ma il tuo animo, ormai nero, non è felice.





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