Il dolore di una promessa

di Fiore di Giada
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Con un sospiro, Guido entrò nel salone e si richiuse la  porta alle spalle.
Si appoggiò al muro e rimase immobile, gli occhi chiusi e il respiro affannoso. Quell’ultimo, ineluttabile dovere di pietà si stava rivelando doloroso.
Elena ed Anna meritavano una sepoltura congiunta.
Sono così stanco…, pensò. Poco tempo era trascorso dalla morte di Elena ed Anna, ma gli pareva d’essere privo di forza.
La sua mente, annebbiata dalla pena, sembrava tramutata in un blocco di piombo.
Inspirò e l’aroma dolce dell’amaryllis, come un pugno, colpì i suoi sensi, costringendolo a piegarsi su se stesso. Elena amava quel fiore, ma quell’aroma, così dolciastro, ammorbava di morte l’intera stanza.
O forse è solo una mia impressione?, si disse. Quelle ore gli sembravano eterne.
Era una punizione per la sua terribile sete di vendetta?
Di scatto, l’uomo appoggiò la mano sull’interruttore e lo premette.
La luce del lampadario inondò l’ambiente e si posò ora sulle pareti, accendendole d’un forte chiarore dorato, ora sulle bare, aperte, al centro del salone, circondate da ghirlande di amaryllis.
Dentro, giacevano Elena ed Anna, vestite l’una d’un elegante abito blu, l’altra d’un vestito rosso.
Guido, per alcuni istanti, rimase immobile, poi si avvicinò alle due bare.
Fissò i due corpi, poi si abbassò e le sue mani, leggere, si posarono sulle guance, gelide di morte, delle due defunte.
Brividi sgradevoli percorsero le sue braccia, diramandosi lungo la sua schiena. Tutto, in quel momento, gli appariva insensato.
Perché aveva voluto separare una madre da una figlia?
Aveva commesso con Anna lo stesso errore che, anni prima, sua madre aveva compiuto con Bruno.
Quella sua rabbia inesorabile aveva solo spento altre vite.
− State tranquille. Presto, sarete sempre insieme. Nessuno vi separerà più… − sussurrò, mentre le lacrime, inesorabili, cadevano sulle sue guance. Per un assurdo rivolgimento del caso, il loro destino era ben più lieto del suo.
Entrambe avrebbero conosciuto l’eterno riposo, unite in un ultimo abbraccio, mentre lui sarebbe stato condannato a vivere solo, oppresso dai rimorsi e dai ricordi.




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