Raccolta
partecipante alla "Coai Week" indetta su Tumblr
Un prompt al giorno
Attenzione: rischio di spoiler a causa di accenni a eventi non ancora
trattati in Italia
A
Jessica,
con la quale condivido sogni ed emozioni
iniziati tanto tempo fa
e che vissuti insieme risuonano più forti
You need to remember
“Sai, a volte penso che vorrei solo
dimenticare”.
Conan la guarda, inarcando un sopracciglio. La voce di lei lo ha colto
alla sprovvista, distogliendolo dai propri pensieri.
Non è la prima volta che la sente dichiarare una cosa simile.
E per qualche strano e inspiegabile motivo, percepisce il proprio cuore
mancare un battito prima ancora di poterle chiedere qualunque cosa.
Haibara sta stringendo ancora tra le dita la foto che la ritrae con la
sorella e solo allora comprende; non è l'immagine di Akemi a
farle male, bensì quella di una se stessa bambina – realmente bambina
– che ha ancora una vita di luce davanti, che non
è una scienziata – o un'assassina, non lo
ammetterà mai ma Conan sa che lo pensa -, che non
è ancora costretta a vivere nel buio, che non deve
nascondersi perché dei criminali la vogliono morta ma
soltanto perché la schiena della sorella maggiore le
trasmette un calore che non ritroverà mai più.
Si tratta di una Shiho pura, ingenua, con sogni e desideri che devono
ancora prendere forma.
“Cosa
stai dicendo?” le chiede comunque, osservando la sua
espressione.
“Se non
ricordassi chi sono realmente, né cosa ho fatto, forse
potrei essere una bambina come tutte le altre, non credi?”.
Haibara accenna un sorriso forzato, senza sollevare lo sguardo.
Lui nota l'oscurità farsi strada di nuovo nelle sue iridi
chiare, spente del brillio che avevano mantenuto tutto il pomeriggio.
Non può permettere che accada.
“Se
avessi saputo che quella foto ti avrebbe fatto desiderare una cosa
simile, non mi sarei impegnato per trovarla” sdrammatizza
lui, sospirando. “Se fosse come dici, non saresti
più la stessa persona”.
La ramata lo guarda brevemente, cancellando stavolta ogni traccia di
sorriso.
“Esattamente.
Potrei ricominciare dall'inizio, come avrebbe potuto fare questa
bambina”.
Conan non si fa sfuggire neanche un movimento; le si avvicina in
silenzio e le sfila delicatamente la fotografia dalle dita, posandola
capovolta sul ripiano in legno.
“Ascoltami”
il suo sguardo è così penetrante che lei non
può fare a meno di specchiarsi in quegli occhi blu,
“devi ricordare, invece. È necessario farlo anche
se il passato non è stato piacevole, perché
è ciò che ti spinge a lottare ogni giorno e a non
arrenderti. La bambina della foto è ancora viva, dentro di
te. Aspetta solo di uscire fuori quando sarà il
momento”.
Haibara sgrana gli occhi, accorgendosi solo in quel momento della
vicinanza con lui.
Arrossisce lievemente e, di colpo, sente che l'oscurità non
la trascinerà più con sé.
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