- Titolo:
Come una culla
- Fandom:
originale
- Pairing:
M/M,
- Challenge:
Writober
- Prompt:
culla
- Come
una culla
- Non
avevo mai capito perché gli abbracci di Bunta mi facessero
sentire così protetto e al sicuro, forse perché
mi
sembrasse che lui avesse delle braccia possenti, sviluppate anche per
via della sua passione per il tennis; mi sembravano così
forti
da renderle delle poche cose al mondo in grado di rassicurarmi.
- Certe
volte avevo l'impressione che fossero come una culla, uno dei posti
dove i neonati erano più protetti e lui mi faceva sentire
altrettanto protetto.
- «Wataru,
non devi prendertela, sono solo dei bulli omofobi»
- «Come
non dovrei prendermela? Hai visto come mi trattano a scuola? Io per
loro io non sono altro che un mostro e feccia
dell’umanità»
- Avevo
il volto coperto di lacrime, come quasi ogni giorno e, tutte le
volte, andavo dal mio vicino di casa e compagno di scuola di classe
di mio fratello maggiore, Bunta per l’appunto.
- Lui
l’unico che sembrava comprendere il mio stato, famiglia
esclusa.
- «Tu
come riesci a star calmo? Sei anche tu gay, no?»
- «Wataru,
non devi dargliela vinta, dovresti cercare di mostrarti più
forte. So che sei una persona fragile, ti conosco da una vita, ma
cerca di ignorare i loro commenti è il modo migliore per
andare avanti»
- «Bunta,
Il loro comportamento è ignobile!»
- «Lo
so, ma non mi piace vederti in questo stato, il tuo bel viso non
dovrebbe essere rigato dalle lacrime»
- In
quel momento le sue braccia mi avvolsero di nuovo e tutta la
tristezza in quel momento svanì come per magia.
- «Bunta…»
- Le
sue braccia, mischiate alle sue parole, furono in grado di cullarmi e
in quel momento forse io avevo bisogno di qualcosa di più e
sembrò accorgersene.
- I
suoi occhi si incrociarono e avvicinammo le nostre labbra
scambiandoci quel nostro primo bacio, un gesto romantico e allo
stesso tempo intimo che ci unì ancora di più di
quanto
eravamo.
- «Io
ci sarò per te, sempre»
- Bunta
sarebbe stato sempre al mio fianco, questa era la mia unica certezza.
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