In coda alla cassa
Ho visto il tuo fantasma.
È reale?
O è la tua assenza
Che plasma il mio giudizio?
È un supplizio
Il ricordo di te
Che non passa.
Nella periferia del mio sguardo
Sei nella mia stanza,
Mentre lasci un'impronta sul divano.
Col tuo dito spettrale accarezzi la mia mano
E riapri la ferita
Che non va più via.
È colpa mia
Se continui ad infestare la mia mente?
Se non sento più nulla?
Se non voglio più niente
Che non sia tu
Che mi hai colpita gravemente?
Il tempo è il paletto d'argento
Che esorcizza il mio tormento,
Ma scorre troppo lento. |