Lontana, ma vicina di Fiore di Giada (/viewuser.php?uid=695733)
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A
passo rapido, mi separo dal gruppo delle mie sorelle e mi avvicino
alla finestra.
Lancio
un breve sguardo oltre il vetro. Il corteo funebre di Bruno,
accompagnato dal suono luttuoso delle campane, sta passando.
Mio
figlio sta viaggiando verso la sua ultima dimora.
Le
lacrime bagnano le mie guance. Dovrei essere lì, con lui.
Ma
le dure regole del convento mi tengono lontana dal suo feretro.
Mi
avvicino alla statua della Madonna e fisso i miei occhi nel suo viso
di pietra.
‒Perdonami,
padrona mia… Non è sacrilegio, sono per un angelo che è già
vicino a te… ‒ sussurro.
Spero che la Santa Vergine comprenda le mie ragioni.
Al
suo funerale, Bruno merita anche la mia presenza, anche se non
fisica.
Prendo
le margherite e le lancio oltre le grate della finestra.
Mi
sembra quasi di vedere Guido, a destra della bara, che si passa una
mano sugli occhi.
Forse,
ha capito il mio gesto e soffre per la mia lontananza.
Tuttavia,
alza lo sguardo e fissa un punto davanti a sé.
Il
suo carattere riservato non è cambiato e si vergogna di un
comprensibile cedimento.
Piango
ancora. Non fingere una forza inesistente, Guido.
Bruno
era nostro figlio e ci ha lasciati.
E
con lui, siamo morti anche noi.
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