Rami Caduti

di fenice64
(/viewuser.php?uid=1045859)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.



Le mani dell’albero hanno le unghie sporche di azzurro a furia di scavare dentro il cielo.
(Fabrizio Caramagna)

 
Sul tronco tagliato ieri, un ramo ingenuo continua la sua fioritura.
(Valeriu Butulescu)
 
 
Alberi si spogliano delle mille luci
che li hanno abbigliati nei giorni di festa.
Le loro braccia,
normalmente rivolte al cielo,
nel tentativo di afferrare l’ultimo guizzo di azzurro,
si lasciano stancamente cadere.
Folate impetuose,
segno dell’ingresso nell’inverno,
ne scuotono le chiome
e i rami si riversano a terra in un’isola di silenzio.
Mentre cadono si contorcono e si distendono,
si inseguono,
per poi intrecciarsi ancora fino a creare un abbraccio.
E in uno di questi inusitati abbracci,
un tenero germoglio sta resistendo all’imperversare degli eventi
avendo trovato un nido ove ripararsi.
La speranza di futuro si nutre,
poiché una nuova gemma risplenderà di bellezza nella stagione che verrà,
mentre l’occhio di chi osserva si riempirà di cotanto splendore.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4074080