Challenge: “Prime Volte” indetta da
Dylanation sul gruppo Facebook “Komorebi Community - Fanfiction Italia”
Prompt: consiglio
Genere: sportivo
Tipo: one shot
Personaggi: Tooru Oikawa, Hajime Iwaizumi
Rating: PG, verde
PoV: terza persona
Spoiler: sì
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto
sono utilizzati senza scopo di lucro.
Insufficienza
Non poteva crederci, non era mai successo, mai
nella sua carriera scolastica, mai da che aveva memoria.
Dire che era sotto shock era poco, fissava la
scritta rossa sul lato destro del foglio e le innumerevoli correzioni sparse per
tutto il foglio.
“Ehi Shittykawa ti sei incantato?”
Oikawa sollevò lo sguardo in quello del compagno
di classe e migliore amico, che lo fissava in piedi davanti al suo banco, con
le mani piantate sui fianchi e un sopracciglio alzato.
Tooru abbassò lo sguardo: il compito in
classe era ancora lì, sul ripiano lucido, con il suo terribile esito, poggiò le
braccia su di esso e vi posò la testa sopra, aveva una gran voglia di piangere.
Iwaizumi gli sfilò il foglio da sotto le braccia
ed emise un fischio di disappunto.
“Hai preso una insufficienza” commentò
riposando il compito, mentre Oikawa annuiva senza sollevare la testa.
“È una tragedia” mormorò la voce attutita
dalle braccia, non aveva mai preso una insufficienza, aveva sempre avuto ottimi
voti, doveva avere ottimi voti.
Il rumore della sedia che veniva spostata e
pochi istanti dopo Hajime si era seduto a cavalcioni, al contrario, con le
braccia poggiate allo schienale.
“Non farla tanto lunga, Tooru” tentò di
rincuorarlo, ma l’altro era troppo amareggiato per starlo ad ascoltare.
“Ti fai interrogare e lo recuperi, la tua
media non dovrebbe risentirne, magari il professore è impressionato dal tuo
voler riparare il danno”
Le parole di Iwaizumi erano un ottimo
consiglio eppure Oikawa sospirò pesantemente tirandosi su fissando nuovamente
il foglio incriminato.
“Non è solo questo il punto…” mormorò e Hajime
dondolò un paio di volte avanti ed indietro con la sedia.
“Mi è impossibile recuperare il voto, prima
che mio padre lo sappia” mormorò tristemente “Appena l’insegnante registrerà il
risultato, lui lo vedrà…” aggiunse mordendosi il labbro inferiore.
Il padre di Tooru era un uomo severo ed
intransigente, tutti loro dovevano mantenere almeno la media del sei per partecipare
ai club scolastici o la scuola stessa lo avrebbe interdetto loro, ma, per Oikawa
senior, il figlio doveva avere i voti alti in tutte le materie e questo
comportava un notevole stress aggiuntivo a Tooru ed era questo che preoccupava
immensamente Oikawa in quel momento.
Iwaizumi gli posò la mano sul braccio, sapeva
quanto l’amico si impegnasse sia per il rendimento scolastico, sia per la
pallavolo, ma non poteva certo intromettersi tra le questioni padre e figlio,
ogni famiglia aveva le proprie regole.
***
Al suonare della campanella, che annunciava
la fine delle lezioni, Tooru si diresse all’armadietto per cambiarsi le scarpe.
Matsukawa e Hanamaki lo raggiunsero “Ehi cos’è
quella faccia scura?” domando Matsukawa.
“Ho preso un voto negativo nel compito di
chimica” li informò tristemente.
“Cosa? Tu hai preso una insufficienza?”
domandò Hanamaki incredulo “Ma allora sei umano anche tu…” lo prese in giro.
Tooru gli scoccò un’occhiataccia, prendendo
la cartella “Ci vediamo domani…” mormorò tristemente avviandosi verso l’uscita.
“Ehi non vieni al club…”
“Devo studiare…” rispose solo allontanandosi.
“Lasciatelo stare” li redarguì Iwaizumi
apparendo da dietro la fila degli armadietti, osservando il loro capitano allontanarsi
verso il cancello della scuola.
“Dite voi all’allenatore che oggi non veniamo”
stabilì correndo appressò a Oikawa, raggiungendolo in poche falcate.
“Ehi! Ti do una mano a studiare, ti va?
“Tu che dai una mano a me, Iwa-chan? In
chimica?” domandò con un mezzo sorriso.
“Ehi Merdakawa, mai una volta che stai zitto
e accetti qualcosa senza rompere le palle”
“Scusa hai ragione, grazie!”
Iwaizumi deglutì l’insulto successivo, Tooru
era veramente demoralizzato, raramente lo aveva visto così abbattuto,
soprattutto per quanto concerneva i risultati scolastici.
***
Un bussare leggero distolse i due ragazzi
dall’attenzione che avevano sui libri.
Il padre di Tooru entrò nella camera del
figlio e guardò alternativamente i due ragazzi seduti sul pavimento.
Iwaizumi si alzò “Devo andare in bagno” annunciò
lasciando la stanza.
“Sei già a casa, Tooru”
L’adolescente annuì indicando i libri e i quadri
sparsi sul pavimento.
“Ho visto il voto che hai preso in chimica”
iniziò il genitore “Vedo che non sei andato al club”
“Erano questi i patti…” bisbigliò mestamente.
“Già… e non ci andrai fino alla prossima
verifica…”
“Cosa?” domandò alzando lo sguardo ed
incontrando quello severo del padre “No… io…” iniziò.
“Devi recuperare il voto, Tooru, anche se
questo ti abbasserà comunque la media” commentò e fece per lasciare la stanza.
“Aspetta…” lo fermò alzandosi in piedi “Il
prossimo compito in classe potrebbe essere tra un mese o forse di più su argomenti
differenti…”
“Cosa suggerisci allora”
“Pensavo di chiedere al professore di
interrogarmi per recuperare…”
L’uomo lo guardò per un lungo momento
ponderando la richiesta “E sia, ma devi ottenere un nove, in alternativa se ne
riparla alla prossima verifica”
Iwaizumi rientrò nella stanza di Tooru nel
momento stesso in cui il padre ne uscì aveva sentito tutta la conversazione
appoggiato al muro.
“È un ricatto bello e buono…” mormorò sedendosi
accanto a Oikawa che aveva raccolto le ginocchia al petto e posato la testa su
di esse.
“Come si può prendere un nove in un orale di
chimica” mormorò osservando Tooru immobile “Ma se qualcuno ci può riuscire quello
sei tu…” aggiunse e a quelle parole Oikawa sollevò la testa, sorridendo tristemente
gli scaldava il cuore l’immensa fiducia che Hajime riponeva in lui.
“Riprendiamo a studiare”
***
“Professore, so che ha un’ora buca, adesso mi
può interrogare? Vorrei recuperare il voto del compito in classe”
L’insegnate lo fissò per un lungo momento “Adesso
non posso, Oikawa, ti interrogo dopodomani quando ho lezione nella tua classe…”
Oikawa sbatté le palpebre… “No… per favore…
devo… recuperarlo adesso!” sbottò rendendosi conto di essere stato irrispettoso
nei confronti del docente, si inchinò profondamente.
“Mi scusi…”
L’altro uomo lo osservò per un lungo momento “Hai
ottimi voti Oikawa, questo è stato uno scivolone, ma non è così grave…” tentò
di tranquillizzarlo.
“Per mio padre sì” confessò stringendo i pugni
così forte da far sbiancare le nocche.
“Capisco… non mi lascerai in pace finché non
ti interrogo vero?” disse facendogli cenno di seguirlo e Tooru arrossì
annuendo.
Non aveva mai affrontato un orale così lungo,
aveva occupato quasi tutta l’ora, il professore gli aveva chiesto anche
argomenti che nel compito non c’erano, ma per fortuna Tooru aveva risposto
anche a quelli.
“Per favore può registrare subito il voto…”
chiese aveva il cuore in gola, aveva risposto a tutto, argomentando e dimostrando
ogni singola domanda.
Dall’espressione del professore sembrava
essere andata bene eppure aveva paura di vedere il la valutazione finale.
***
Entrò in palestra, a conti fatti aveva
saltato solo un allenamento eppure gli era sembrato di essere stato lontano dal
parquet di gioco per mesi.
Hajime sollevò il pollice nella sua direzione
avvicinandosi a lui subito dopo.
“Deduco che hai preso nove” esordì dandogli
una pacca sulla spalla, mentre anche Hanamaki e Matsukawa si avvicinavano.
“Deduci male…”
Iwaizumi sollevò un sopracciglio preoccupato,
non era da Tooru sfidare il proprio padre.
“Ho preso dieci…”
“Schifoso bastardo” lo prese in giro Hanamaki
circondandogli le spalle con un braccio e trascinandolo giù scompigliandogli i
capelli, cosa che Oikawa odiava.
“Grazie, Hajime” mormorò Tooru quando gli
altri si allontanarono.
“Di cosa, io non ho fatto niente”
“Del buon consiglio che mi hai dato, di aver
saltato l’allenamento insieme a me, di aver studiato fino a notte fonda…”
“Tu avresti fatto lo stesso…” rispose e lo vide
annuire.
Oikawa respirò a fondo il particolare odore
della palestra: nessuno, nemmeno i suoi genitori gli avrebbero impedito di
giocare, mai!