Under the Rose
-Yami to Seijaku-
Oscurità e
silenzio
闇
と静寂
Trattenne il respiro. Corse. Lasciò scivolare lungo le gote
una lacrima. Si stropicciò gli occhi. Prese finalmente fiato.
Sentì il gelo tagliarle la pelle umida, e istintivamente con
il dorso della mano tentò di asciugarsi. Si
sporcò la pelle di nero, il mascara era colato. Non si
guardò indietro nemmeno una volta, continuò ad
avanzare senza ripensamenti.
Non era spaventata, era completamente paralizzata dal terrore. Camminava
lentamente, compiendo piccolissimi passi.
Lui, la stava aspettando.
Quinto capitolo: Risveglio
II
Ogni qual volta che gli anfibi posavano sul terreno, desiderava di
tornare indietro, di scegliere la via della, salvezza?
Ma alla fine, poteva considerarla tale?
Sapeva che Inuyasha l'avrebbe trovata, sempre e ovunque. Magari, se si
fosse nascosta bene, avrebbe potuto guadagnare qualche giorno, ma non
sarebbe servito a niente. Finché non sarebbe riuscita a
controllare il suo corpo, e le sue reazioni, era una preda fin troppo
facile da scovare.
Sospirò, e con il cuore in gola spinse il pesante portone
dell'abitazione occidentale in stile barocco. Con sua sorpresa, non vi
fu nessun cigolio. Rimase delusa, in ogni storia di paura che si
rispetti, non manca mai.
-Qui abbiamo uno spettro, la morte... ma questo è
reale- Sospirò, richiudendoselo alle spalle, e
avanzando nei vuoti e gelidi corridoi.
Nonostante il buio pesto, riuscì ad ambientarsi bene, e non
tardò ad arrivare dinanzi alla stanza, che temeva
spalancare. Sfiorò la maniglia d'orata e fu pervasa da un
brivido. Sentì le gambe tremare, fino ad obbligarla a cadere
sulle ginocchia, le mancarono le forze all'improvviso.
Premette la mano destra sul petto, all'altezza del cuore, desiderando
di strapparlo via, pur di dover sopportare quel dolore, provocato
dall'intenso battito. Non riuscendo a drizzarsi in piedi,
allungò il braccio, fino a trovare il pomello dorato.
Spinse, per poi abbandonarsi al pavimento gelido.
Rimase cosciente, ma il suo corpo era paralizzato.
-Ci sei riuscita a quanto pare-
Quella voce maledetta, le trapassò il cervello. Avrebbe dato
tutto per spegnerla, per avere un attimo di silenzio. Un attimo tutto per se.
Insicura,
alzò la testa, e con molta fatica si sollevò sui
gomiti, così da poter
avere maggior visuale della stanza, e di ciò che in essa
stesse
accadendo. Inuyasha era seduto comodamente su un divano di pelle,
vecchio e mal messo. Sul viso la solita espressione sadica si era
evoluta, assumendo un nuovo colore. Sembrava soddisfatto.
-S-si...-
Biascicò lei, reprimendo un senso di disgusto quando
notò il cadavere
di una donna a pochi metri da lei. -Sei tu, il responsabile?-
Lo spettro rise, senza contegno, realmente divertito. - Oh si, ti
presento Rose. Potete fare amicizia, se ci tenete-
Kagome
finse di non sentire, e raccolse le ultime forze per alzarsi in piedi.
In quella stanza, fortunatamente era presente un letto. Si
trascinò
fino ad esso, e stanca, senza più nemmeno un grammo di
energia, si
lasciò cadere a peso morto sulla coperta in lana. La povere
depositata
sul pesante tessuto, si alzò, facendola starnutire. Non una
smorfia sul
suo viso.
Era in una stanza con un cadavere e uno spettro, la
puzza insopportabile di carne putrefatta le aveva fatto salire la
nausea. Ma non le importava. Chiuse gli occhi e si
addormentò.
Uno
scossone la costrinse ad aprire gli occhi e ad abbandonare il sonno
profondo in cui, qualche ora prima era caduta. Inuyasha l'aveva
afferrata con forza, e tenendola stretta era balzato giù
dalla
finestra. -Voglio vedere i risultati del tuo lavoro. In base a
ciò
deciderò che farne di te- Le disse lui.
Kagome chiuse gli occhi, e tentò di riaddormentarsi.
Per quanto fosse folle, si sentiva al sicuro.
***
Rin
si alzò in piedi, ed adirata sbatté la mano
contro il pregiato legno
della scrivania di suo padre, cercando la sua attenzione. Quella
notizia
l'aveva scossa così tanto che, trovare le parole giuste era
diventato
difficile, quasi impossibile. Fin da quando era riuscita a sigillare
Sesshomaru, aveva convissuto con questa paura, con la
possibilità di
doverlo riaffrontare, di rincontrare i suoi occhi. Lo avrebbe evitato
volentieri, ma non poteva accettare di vedersi togliere il lavoro da
sotto il naso. Lei poteva farcela, e farsi valere ugualmente.
-Mi
hai presa per una principiante padre?! QUESTO è il MIO
lavoro...-
Precisò, chinando il capo. -Non me lo toglierete. Ho
ribadito più e più
volte di stare bene. Non sono una bambina, e che diamine!- Si
voltò,
con l'intento di uscire dal quel maledetto ufficio, mantenendo l'ultima
parola. Ma una mano le strinse il polso, obbligandola a girarsi.
Miroku
la guardò negli occhi, senza dire niente. Lei
capì al volo. La stava
pregando di dare ascolto alle parole del loro capo, non che suo padre.
-Non posso farlo, lo sai...- Sussurrò, senza mai distogliere
lo sguardo da quello cobalto del collega.
Soddisfatta, lasciò i due uomini da soli nella stanza, e
sbatté la porta alle sue spalle. Yuriko la fissò
incredula.
-Devi aver sentito... Vuoi farmi anche tu la predica?-
La donna arrossì nel momento in cui si accorse di essere
stata invadente, e si inchinò in gesto di scuse.
Rin
la ignorò, e si diresse verso il suo ufficio. Il corridoio
silenzioso
che stava percorrendo a passo svelto, la fece sentire finalmente libera
da tutti. Si fermò, e appoggiandosi al muro si
strofinò gli occhi con
violenza, detestando le piccole gocce d'acqua che scivolavano copiose
sulle dita.
Lo squarcio nel petto si stava riaprendo. Era bastata la notizia del
suo risveglio, per farla sentire inquieta.
Si
concesse qualche secondo, poi riprese a respirare normalmente e, con
l'aiuto di una salviettina che nascondeva nella borsa, si
ripulì dai
residui di trucco, e aprì la porta del suo ufficio.
Lui era li, fiero come l'ultima volta che aveva incrociato il suo
sguardo di ghiacciò.
Lei
si chiuse la porta alle spalle, e perdendo la calma, che poco prima di
era obbligata ad assumere, gli si avvicinò. Non era
cambiato, gli occhi
gialli la fissavano stupiti, calmi. La pelle candida era rimasta
giovane, priva di una qualsiasi imperfezione.
-Rin...-
Sussurrò, alzando il braccio, per distruggere finalmente lo
spazio che li divideva. Le accarezzò i capelli.
Lei
tremò, e debolmente avanzò ancora, due singoli
passi. Posò il viso
sulla serica stoffa bianca dell'abito del suo amato, e tremante
circondò il bacino con le esili braccia, desiderando
soltanto d'essere
ricambiata.
Sesshomaru non tardò ad accontentarla. La strinse
energicamente, come spinto dalla disperazione.
-Io...Io
non volevo...- Singhiozzò la ragazza. -Sono stata obbligata,
sono
ancora obbligata. E' il mio lavoro, non dovevi tornare. NON DOVEVI...-
Lui
l'allontanò.
Lei
ebbe appena il tempo di scorgere la mezza luna sulla sua fronte, prima
che calde labbra non le facessero completamente perdere la testa.
Dietro al vetro appannato Inuyasha li osservava, impaziente, sadico.
Kagome sfinita appoggiò il capo al suo petto.
-Io sono il fratello cattivo,
quando lo impareranno? -
Ridacchiò, e carezzando le guance pallide della ragazza, la
ringraziò.
-Hai fatto un ottimo lavoro.-
Hi Fan!
Sono in dovere di informarvi che sono in una tremenda crisi di
ispirazione. Ma una di quelle brutte, in cui praticamente TUTTO
ciò che scrivi ti fa vomitare. Va beh, è un
brutto periodo.
Spero mi perdoniate.
Mi è stata fatta richiesta di fare capitoli più
lunghi, ed io non ho ignorato la cosa, solo che per questo qui, non ci
sono riuscita, per il motivo detto sopra. Per cui vedrò di
darmi da fare nel prossimo capitolo.
Dunque, spero abbiate capito che il lavoro svolto da Kagome,
è proprio quello di aver liberato Sesshomaru. Non ho
descritto la scena in questo capitolo per un motivo bene preciso, ma
tranquilli non mancherò di farlo.
Che dire, ho voluto invertire i ruoli in questa ff. Il cattivone
è Inuyasha e non Sesshomaru. Mi ucciderete per questo? xD
Spero di no :(
Dunque, passiamo ai ringraziamenti ^^
Luca_sto: Beh
le romanticherie ci sono, non sono proprio capace di non metterle XD
Però aspettati un bello scontro fra i due fratellini, e
tanto tanto sangue =D
luca blight:
U.U chissà che la tua memoria diventi più solida
continuando a leggere. Grazie Pic ^^
Chocola 92:
Waah sono felice che apprezzi i miei lavori >.< Dunque,
stai tranquilla, ho un animo troppo romantico per non far accadere
nulla >.> Spero che il capitolo ti sia piaciuto!! E
grazie mille ^.^
Jiada95: Beh,
ti garantisco che l'Inuyasha di "Burn" per quanto inizialmente sembri
bastardo, non è cattivo come questo XD Però si,
si può dire che le due ff siano simili in fatto di stile.
Per la lunghezza, ho già risposto su. Mi dispiace di non
averti accontentata subito, ma l'ispirazione è bastarda
quando ci si mette!
ryanforever:
Qui non ci sono più dubbi per Rin e Sesshomaru xP Spero che
il capitolo ti sia piaciuto.
chocola92: Ecco
il nuovo capitolo, spero sia stato di tuo gradimento. Grazie per il
commento allo scorso capitolo, un bacio.
mikamey: La mia
carissima Mary-chan ^^ Non sai quanto apprezzo i tuoi commenti, per
quanto tu abbia poco tempo libero, perdi sempre tempo con le mie
storie! Va beh, ormai te l'ho detto mille volte. Grazie mille.
pillo: Oh,
perdono, perdono! Non ti ho fatto trovare manco un capitolo al tuo
ritorno, e ora che ritorno, lo faccio con un capitolo penoso
>.< spero che tu possa perdonarmi!! Mi riempi sempre
troppo di complimenti, davvero non me lo merito.
Spero tu ti sia divertita a Stoccarda =D
Beh, che dire. Ancora scusa. Non so come altro giustificare questo
capitolo orripilante.
Favole.
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