CIAO A TUTTI! IO SONO ELISA E MI SONO APPENA ISCRITTA IN QUESTO MITICO FORUM!
AMO SCRIVERE E AMO KYLE XY E COME BEN PRESTO CAPIRETE LA MIA COPPIA PREFERITA IN ASSOLUTO E' KESSY *____*
(NON DITELO IN GIRO MA PRIMA ERO UNA KY-MANDA INCALLITA, PERò MI SONO CONVERTITA DOPO AVER VISTO LA 3^ SERIE V.V)
MA PARLANDO DELLA FANFIC VI VOLEVO DIRE CHE OVVIAMENTE E' UNA KESSY - MA QUESTO ERA SCONTATO V.V - E CHE E' A CAPITOLI, FINO AD ORA NE HO SCRITTI SOLO 5 CHE POSTERO' PRESTO SEMPRE CHE VI PIACCIANO, COMUNQUE ADESSO VI LASCIO ALLA LETTURA DI QUESTA FANFIC ROMANTICA E INTROSPETTIVA, UN GRAZIE IN ANTICIPO A CHI LEGGERA' E ANCORA DI PIU' A CHE RECENSIRA' UN BACIO CIAO CIAO ^^
A volte mi chiedo se nella mia vita ci sarà mai un momento
in cui tutto per me sarà chiaro e facile,
in cui la strada davanti a me sarà dritta, semplice e priva
di domande senza risposte,
a volte mi chiedo se ci sarà mai un momento in cui
saprò esattamente cosa fare, cosa dire... chi amare ....
Non ci sono mai stati dubbi per me: la ragazza che amavo era la
dolcissima, ragazza timida, indiscutibilmente,
indubbiammente Amanda. Dal primo momento in cui l' ho vista ho sentito
qualcosa per lei, qualcosa che col tempo
è diventato sempre più grande, importante e
insostituibile. Amanda era come un mare tranquillo e sereno,
baciato dal sole raggiante, è facile innamorarsi di esso,
mentre è inpensabile e fuori da ogni logica
innamorarsi di un mare agitato e nero, freddo, oscuro,
eppure, ai miei occhi così amabile;
c'è qualcosa in quel mare, qualcosa che non
troverò mai altrove, qualcosa di inspiegabilmente speciale.
Lasciare quel cullare lento del mare calmo era stata la più
atroce delle sofferenze per me, e forse lo è ancora,
forse non sono ancora pronto per un altro mare, anche se è
passato un mese e anche se quel mare è così
incantevole.
La porta d' ingresso di casa mia si aprì, e io interruppi
subito tutti i miei pensieri bruscamente mentre scendevo
dalla vasca, era Jessi, corsi di sotto a salutarla.
"Ciao Kyle" disse con un gran sorriso mentre chiudeva la porta alle sue
spalle.
"Ciao" dissi ricambiandole il sorriso, ero piacevolmente sorpreso di
vedere Jessi. Per un attimo rimase a fissarmi
sorridendomi sulla soglia della porta, poi entrando chiese:
"...Che stavi facendo?"
"Ero nella vasca... a pensare..." Lei guardò in basso, aveva
già capito e non disse nulla, ma i suoi battiti
agitati parlavano per lei. Andammo nella mia camera e ci sedemmo l'uno
di fronte all' altra nella vasca.
Era pensierosa, i suoi occhi erano spenti, e sapevo anche
perchè, ma non potevo ancora dire nulla per farla sentire
meglio,
non ero ancora sicuro dei miei sentimenti, perciò presi un
altro argomento
"Qualcosa non va? Sei triste per Sarah?"
"No, sono cose che capitano...l' ho superato" disse sfuggente,
"...non hai bisogno di mentire con me, lo vedo quando menti... ti
manca?"
"Mancarmi??" accennò una risata nervosa che svanì
subito dopo e poi riprese scostando lo sguardo
"Come può mancarmi una persona che ho visto solo un paio di
volte?, che mi ha abbandonato, gettato via come si fa con un oggetto
inutile?..."
Il suo labbro tremò e una lacrima affacciò dai
suoi occhi verdi che guardai prendendola per mano, e senza nemmeno
rendermene conto la feci distendere accanto a me e l' abbracciai.
"I-io le volevo bene e lei mi odiava! non le importava nulla di me"
Bruschi singhiozzi scuotevano il suo petto, piangeva come non l' avevo
mai vista fare prima, mi si strinse il cuore nel vederla
così.
Quando appoggiò la sua mano sul mio petto afferrando la mia
maglietta in un pugno, il mio cuore cominciò a battere allo
stesso ritmo in cui le lacrime di Jessi, cadendo, bagnavano la mia
maglietta, così come la pioggia fuori cominciava a bagnare
il
mondo.
"...Mi sento così stupida"
"Non dovresti. E' normale sentirsi così" dissi cominciando
ad accarezzarle i capelli dolcemente per farla calmare un po',
in quel momento mi parve così dolce, fragile e indifesa che
avrei voluto cullarla tra le mie mani.
Rimanemmo così, in silenzio, per alcuni minuti, la
perfezione di quel momento non richiedeva parole.
Il suo pianto divenne sempre più debole e inudibile. Quel
mare tanto agitato aveva la capacità di calmarsi
improvvisamente
divenendo amabilmente fragile quando era con me.
"Ho desiderato tanto avere una madre, e una volta che l' ho trovata che
faccio? Butto tutto all' aria solo per..."
"Per? continua, ti ascolto" Si alzò dal mio petto e si mise
di nuovo seduta, poi continuò a parlare guardandomi negli
occhi.
"...Solo per venire ad aiutare te e la tua preziosa Amanda! Credi che
sia venuta per lei?? Credi che mi importi
qualcosa di lei?? No, io sono venuta solo per aiutare te, avevo la
possibilità di costruire una vita finalmente felice
con mia madre, ma non ho esitato un istante a buttare tutto all'aria
per te, perchè tu... tu per me conti tanto..." disse
arrabbiata,
"Non capisco... hai buttato tutto all' aria PER ME?"
"Si, quella sera, quando sono venuta ad aiuitarti, io e Sarah stavamo
per partire, ricordi?"
Stetti qualche secondo in silenzio, prima d'ora non avevo mai pensato
al prezzo che Jessi pagò quella sera per aiutarmi,
mi sentii terribilmente in colpa.
"Mi dispiace tanto Jessi, hai ragione è tutta colpa mia,
avrei dovuto proteggere meglio Amanda..."
"...No, senti, mi dispiace...non è colpa tua, io non...
aspetta un secondo, ripeti quello che hai detto!"
"...Mi dispiace tanto Jessi, hai ragione è tutta colpa mia,
avrei dovuto proteggere meglio Amanda"
"Davvero non capisci che il punto non è questo??" disse
arrabbiata alzandosi in piedi e uscendo dalla vasca, e asciugandosi
le lacrime continuò: "Il punto è che ho fatto
tutto questo per te e tutto ciò che ho avuto in cambio
è un misero grazie, non me
ne faccio niente dei tuoi ringraziamenti, ho una grande inutile
collezione dei tuoi grazie! il punto è che io ti amo e tu ti
accorgi solo di Amanda! Conta solo lei per te!"
Rimasi immobile nella vasca a fissarla, spiazzato, lei
scostò lo sguardo arrabbiata e incredula per ciò
che aveva detto, forse
sperando che non avessi ascoltato attentamente le due parole che aveva
pronunciato... non era così, quelle parole mi avevano
lasciato senza fiato.
"Tu...mi ami...?"
"...Kyle, ragiona per un momento, ti sembra davvero così
strano? Eri l' unico a non essersene ancora accorto"
Scappò via in lacrime lasciandomi nella vasca, scosso,
incredulo e in silenzio, mi facevano compagnia solo il picchiettare
divenuto furioso della pioggia sulla finestra, e il picchiettare
altrettanto furioso del cuore di Jessi.
La rincorsi. Lei era già arrivata nel cortile di casa mia
quando io le corsi incontro e la presi per un braccio,
"Lasciami in pace, voglio stare..." si fermò improvvisamente
quando girandosi si accorse che i miei occhi la
ammiravano da vicino, talmente vicino da poter sentire il suo caldo
respiro sul mio collo, "...stare... sola" continuò.
Attorno a noi c'erano solo pioggia e silenzio, interrotto dai tuoni
frastornanti. Avvertì una scossa percorrere tutto il mio
corpo,
i nostri cuori battere ad un unico frenetico ritmo, una pioggia di
nuove emozioni indescrivibili, sentì la pioggia scendere sui
nostri
volti e bagnare le nostre labbra, le nostre labbra calde che si stavano
assaporando in un bacio elettrico.
Poi calò il sienzio, sorrisimo, il suo sguardo si
illuminò, i suoi capelli ormai bagnati contornavano un viso
dai lineamenti perfetti e
delle guance teneramente arrossate: era incantevole.
Intanto la pioggia smise di bagnarci, i primi raggi di sole si fecero
strada tra le nuvole cupe e un arcobaleno comparve dietro casa nostra.
Dopo ogni tempesta arriva sempre uno splendido raggio di sole, un
arcobaleno, che rappresentava la perfezione di quel momento,
ne era l' essenza, con i suoi colori vivi, la stessa festa di colori
che intravidi ad occhi chiusi baciandola.
Qualsiasi parola sembrava superflua e inutile, tranne due, le uniche
due che non avevo l' assoluta certezza di poterle dire.
Quelle parole si bloccarono nella mia gola lasciando il posto al
silenzio, un silenzio che aveva voglia di gridarle... l' avrebbero resa
così felice.
Fino a quel momento non avevo mai pensato di dire "ti amo" a qualcuno
che non fosse Amanda, non avevo mai
pensato che un giorno avrei avuto così tanta voglia di
gridarlo al mondo intero, di gridarlo a LEI, lei che è l'
opposto di Amanda.
Le sorrisi e mentre ci dirigevamo verso casa nostra, le presi la mano
dolcemente, quasi come per volermi scusare di non aver avuto la forza
di dirle che l' amo.
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