capitolo 15
¢αριтσℓσ 15 ~
Restai immobile pochi attimi, prima di voltarmi per tornare a fissarla.
Se ne stava ancora seduta lì, in quell’angolo lurido e
buio, attendendo che le rispondessi. Sospirai e tornai al mio posto,
sedendomi dove la luce della torcia ancora riusciva ad illuminare, con
la schiena poggiata alla parete.
Questo mio gesto sembrò abbastanza per farle comprendere che non
me ne sarei andato, che sarei rimasto ad ascoltare, poi iniziò a
narrare, con la voce mano a mano più limpida, e lo sguardo perso
in tempi e luoghi lontani.
-Nacqui a Micene nel 1358 a. C., quando la Grecia dava solo i primi
segni di un grande splendore. La gente credeva in più
dèi, gli uomini e le donne avevano compiti diversi gli uni dagli
altri, si conosceva alla perfezione l’arte dei rituali e della
composizione musicale, seppur fosse solo un principio di ciò che
è adesso. Il mio nome era molto più complesso di ora, e
forse è per questo che non lo ricordo tutto…ero la
seconda di quattro figli, l’unica femmina. Odiavo la mia
situazione, il fatto di dovermi sentire inferiore agli altri, come se
non valessi nulla. Credo tu sappia bene, Marcus, che il rispetto per le
donne si è raggiunto in tempi moderni…ma, comunque, come
stavo dicendo, non sopportavo il fatto di essere quasi del tutto
ignorata. La mia famiglia era abbastanza ricca, ma del benessere non
m’interessava. Il mio sogno era quello di sentirmi libera, forte,
di poter correre nei prati verdi o nei campi di grano senza il timore
di sembrare una fanciulla troppo selvaggia, anzi, era proprio
ciò che volevo, sentirmi diversa da tutte le altre…-.
Fece silenzio incrociando il mio sguardo, poi proseguì.
-…Mio padre era un commerciante, mia madre una donna come tante
altre, con soltanto il dono di una bellezza fuori dal comune. I miei
quattro fratelli si preparavano ad apprendere l’arte della
guerra, ed anch’io mi sentito attratta dall’idea di saperne
di più. Naturalmente non facevo parola a nessuno delle mie idee.
Sarebbero parse troppo strane agli occhi e alle orecchie della gente,
ma…una sera, al calare del sole, mentre ripercorrevo la strada
di casa attraverso i campi, com’era mio solito, mi accorsi di un
uomo, intento a seguirmi. Dentro ne ebbi il terrore, cominciai a dirmi
che dovevo fuggire. Cosa poteva volere nei miei confronti? Le
possibilità erano tante, ma la parte più ostinata di me
si decise a non fare un passo più veloce degli altri,
così continuai a camminare al solito modo-.
Stavolta smise di raccontare, forse persa in quel preciso ricordo,
rivivendo l’attimo tetro in cui ognuno di noi da umano si era
ritrovato ad essere la preda di una creatura troppo diversa da
ciò che eravamo. Attesi paziente che ricominciasse e fui
costretto a darle un leggero colpetto su un braccio quando mi resi
conto che si era incantata a fissare il vuoto.
Sussultò, guardandomi, poi riprese, chiedendomi –Conosci il nome con cui venivamo chiamati noi vampiri in Grecia?-
-No. In latino eravamo lamia, oppure spectrum-.
Annuì tra sé, poi mi rispose –Per i greci il
vampiro aveva solitamente l’aspetto di una donna, ma si
sa…le credenze popolari spesso sono errate. Queste donne
demoniache venivano chiamate empusa, abbacinavano gli uomini per poi ucciderli crudelmente…-
-Sì, ma questo cosa c’entra col tuo racconto?-
-Oh, niente. Volevo vedere se t’interessava davvero tornare al discorso iniziale-.
-Naturalmente. Sempre meglio che ascoltare le continue discussioni dei miei fratelli-.
-Sono così fastidiosi?- per un istante mi sembrò di sentirla ridere, e questo mi lasciò stupito.
Le risposi cercando di mantenere un tono controllato –Non immagini quanto-.
Angolino autrice
Capitolo quindici, miei cari/ mie care!!!
Allora, spiegamo per quale motivo il finale sia così stonato rispetto al resto del capitolo.
Ho pensato di non incentrarlo interamente sulla storia di Cleofe e
farlo terminare con un piccolo scambio di battute tra lei e Marcus, per
iniziare a far percepire un certo feeling. Ma, naturalmente, noi ci
renderemo conto della scintilla finale prima ancora dei due
protagonisti xD
Succede sempre così nelle storie fatte bene, sasa...
non intendo assolutamente farli innamorare con un semplice schiocco di
dita, spiacente per voi. Questi due avranno tanto su cui riflettere man
mano che scriverò <3
I due termini latini e quello greco si trovano rispettivamente sull'IL
ed il GI (dizionari di lingua latina e greca). Unico dei tre termini a
trovarsi su internet è anche Lamia. Non so perchè, ma
nelle varie ricerche che feci anni prima non mi risultò la
parola "spectrus" che si trova invece sull'IL, ma vabbè, cavoli
miei xD
Spero comunque che avrete la pazienza di attendere il prossimo
capitolo. Mi scuso anticipatamente se ci metterò troppo. Di
questi tempi sono stata un pò male -febbre odiosa!- e il mio
cervello è andate a farsi friggere...
Beh, ancora grazie tante a chi segue questa storia.
Cerco sempre di non deludere le aspettative, ma poi sta a voi dirmi se riesco o meno nell'intento.
Bacioni.
La vostra Sammy Cullen
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