Negazione

di Alaide
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I.

Sono stanca… stanca, soprattutto del bambino.
Tutto sarebbe più semplice se non gli avessi detto nulla. In questo momento staremmo facendo insieme progetti su nostro figlio.
Invece sono sola con un bambino che non riesco ad amare.
Eppure, in principio, volevo essere madre.
Ora voglio solo fuggire dall’idea di portare in grembo un’immagine di lui, un frammento del mio sogno a lungo cullato e ben presto caduto.
Vorrei liberarmi del bambino, non farlo nascere…
Non posso.
É suo figlio.
Ma io non voglio essere madre.
Voglio solo morire e non sentire più questo essere che scalcia nel mio ventre.



II.

Sto fuggendo.
Sto lasciando mia moglie e mio figlio.
È un gesto da vigliacco, ma è qualcosa che non posso evitare.
Non riuscirei mai a vivere sapendo che suo figlio è stato concepito da un inganno, che quell’essere non è frutto dell’amore.
Forse, però, dovrei tornare indietro ed essere realmente padre e marito, ma non ne sono capace.
Posso soltanto fuggire.
Devo fuggire.
Eppure sento una grande tristezza invadermi il cuore.
Forse rimpiango di non vivere ancora nell’inganno.
Tutto era più semplice allora.
E sarebbe stato più semplice anche per il bambino di cui non voglio essere padre.


Note autore:
Questa double drabble è nata per il contest 100 parole per un padre e una madre indetto da Writersarena che aveva come scopo quello di scrivere due drabble che mettessero i due genitori a confronto di fronte alla futura maternità/paternità.
Nel cercare una coppia di genitori ho guardato subito a Merope Gaunt e Tom Riddle Senior. Dal momento che, soprattutto per quel che riguarda il padre del futuro Lord Voldemort, la storia è narrata nei romanzi da un solo punto di vista, ho cercato di ricostruire nella maniera più logica possibile quello che devono aver pensato i due genitori.





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