Il Nostro Amore Segreto
Questa
One-shot è in realtà una spin-off della mia
storia "Il Figlio Della Prof", ma comunque non dovete aver letto la
storia principale per capire questa.
Il Nostro
Amore Segreto
Ero
stesa sul mio letto a fissare il soffitto
mentre sentivo mia madre che parlava al telefono con mia zia.
Era
incredibile! Un intero camion di parenti
era appena andato via da casa mia e finalmente potevo respirare per un
attimo.
Era
sempre stato così, fin da quando ero nata.
Le feste di Natale si passavano a casa di una delle tre figlie di mia
nonna, e
quest’anno era il turno di mia madre. Quindi la mia casa era
stata invasa da
una ventina di persone pronte a far fuori il pranzo di Natale preparato
da me e
mamma.
Il
venticinque dicembre era sempre stato così
e dubitavo che quella tradizione sarebbe mai cambiata.
Non
mi ero mai lamentata perché per me il
periodo delle vacanze natalizie era uno dei più belli in
assoluto: non c’era
scuola, non c’erano interrogazioni. Relax, solo relax.
Però
adesso c’era un motivo per cui cominciavo
ad odiare le vacanze natalizie. Quel motivo era Massimiliano Draco, il
mio
ragazzo.
Senza
la scuola lui ed io non potevamo
vederci, e questo mi stava distruggendo.
Ormai
non ero neanche sicura che la nostra si
potesse definire una relazione. Certo ero stata io a creare tutta
quella
situazione di segretezza per evitare che sua madre, la mia
professoressa di Scienze,
scoprisse che stavamo insieme ma… ma… Io non ce
la facevo più a stare senza
vederlo, non dopo che ne avevo passate così tante per farlo
diventare mio.
Proprio
in quel momento squillò il cellulare,
lo presi stancamente o lo portai all’orecchio senza neanche
guardare il
display.
-Pronto?-
-Vale…
Stai bene?-
Era
Amy, una delle mie migliori amiche. Come
al solito aveva capito subito che c’era qualcosa che non
andava nella mia voce
e sinceramente ero troppo stanca e distrutta per trovare una scusa che
potesse
convincerla a non approfondire.
-No,
non sto bene-, sentivo le lacrime che
salivano verso i miei occhi, ma riuscii a ricacciarle indietro. Non
piangevo
mai davanti ad altri, e anche se ero al telefono con la mia migliore
amica, non
avrei lasciato alle lacrime la possibilità di vedere la
luce. –Mi manca, ed è
da una settimana che non lo vedo.-
-Lo
so che ti manca-, iniziò Amy con tono
comprensivo. –Non c’è stata proprio
occasione per potervi vedere? Dopotutto
oggi è Natale.-
Sospirai
sconsolata e mi misi a sedere.
-Sarà
anche Natale ma io avevo il raduno di
parenti da me e anche Massi era impegnato con la sua famiglia. Non
siamo
proprio riusciti a trovare un modo per vederci.-
-Capisco
ma non devi stare giù per questo,
vedrai che un modo per incontrarvi lo troverete. Massi ti ama troppo
per starti
lontano ancora a lungo.-
Amy
si lasciò sfuggire un risolino ma come
sempre io non riuscivo ad essere ottimista. Non sempre
l’amore era abbastanza
forte, e a quel punto non potevo neanche essere così sicura
dell’intensità dei
suoi sentimenti verso di me.
Ad
un tratto mia madre fece capolino nella mia
stanza.
-Vale
c’è una tua amica alla porta.-
Rimasi
un attimo interdetta. Una mia amica?
Chi?
-Arrivo-,
dissi sempre più sorpresa. –Amy,
devo andare. Ci sentiamo in questi giorni.-
-Va
bene, fai gli auguri alla tua famiglia da
parte mia.-
-Certo.-
Riattaccai
il telefono e scesi giù con il
cervello che lavorava febbrilmente.
Una
volta nell’ingresso mi ritrovai davanti al
sorriso sgargiante di Sabrina, una delle mie più care
amiche, ma anche la più
recente.
-Ciao-,
disse lei con calma.
-Ciao-,
risposi io sospettosa. –Come mai sei
qui?-
-Sto
andando al cinema con un paio di amiche e
mi stavo chiedendo se volessi venire con noi.-
Okay,
qui c’era qualcosa di strano. Prima di
tutto da quando in qua Sabrina aveva delle amiche che io non conoscevo?
E
seconda cosa: come mai aveva deciso di chiederlo proprio a me di andare
con
lei?
-Vale,
ci sei?- mi chiese lei divertita.
No,
non c’era affatto. Non c’ero perché ero
consapevole che Sabrina mi stava nascondendo qualcosa.
-Fossi
in te accetterei il mio invito-, cercò
di convincermi lei.
Ci
pensai un attimo. Dopotutto non mi costava
niente e comunque non avevo altri impegni per la serata. Annuii con
calma e
corsi di sopra a prendere la borsa e il cappotto.
Avvisai
i miei della mia uscita improvvisa e
seguii Sabrina fuori da casa mia.
Mi
diressi decisa verso la sua Opel Corsa nera
quando lei mi fermò per un polso.
-Credo
che tu debba salire su un altro veicolo-,
era sempre più divertita.
-Ma
di che stai parlando?-
Il
suo sorriso era sempre più sospetto.
-Seguimi
e basta.-
Mi
trascinò in fondo alla strada e quando
svoltammo l’angolo lasciò andare il mio polso ma
ormai non pensavo più a lei o al
fatto che mi avesse quasi staccato un braccio. Non avevo più
motivo di perdermi
in discussioni inutili, perché davanti ai miei occhi in quel
momento c’era
l’unica persona al mondo che avrei voluto vedere.
-Scusa
il ritardo, ma mi ci è voluto un po’ per
trovare il modo di incontrarci.-
-Massi…-,
mormorai incredula.
Era
Massi. Il mio Massi. In piedi, appoggiato
a quello che doveva essere il SUV grigio metallizzato di suo padre.
-Pensavi
che avrei lasciato passare questo
giorno senza vederti-, mi dissi con il suo solito sorriso sghembo,
quello con
il quale si prendeva sempre gioco di me. Il sorriso che in passato
avevo odiato
con tutte le mie forze e che adesso amavo così tanto.
Non
risposi. Non avevo frecciatine da
lanciargli o commenti acidi da spendere. Volevo solo… lui.
Mi
lanciai verso Massi e quando lo raggiunsi
lo strinsi con tutte le forze che avevo, finché non sentii
il suo cuore battere
contro il mio orecchio poggiato sul suo petto.
-Mi
sei mancato-, sussurrai con un filo di
voce. Non ero tipo da smancerie e non avrei mai creduto che un giorno
avrei
pronunciato una frase del genere, ma… Mi era mancato, sul
serio! Come l’aria.
Come l’acqua. Come il sole.
Lui
mi strinse a lui e cominciò a cullarmi.
-Non
ce la facevo più. Avevo bisogno di
vederti.- La sua voce era bassa e dolce, era una voce che non gli
apparteneva o
forse ero io che non l’avevo mai notata. Forse non avevo
notato la dolcezza che
metteva quando parlava con me.
Alzai
lo sguardo ed incontrai finalmente i
suoi luminosi occhi verdi. Vederli di nuovo, finalmente, mi aveva
creato una
specie di scompenso cardiaco. Il mio cuore accelerava e decelerava
senza che io
riuscissi a controllarlo.
-Sabrina
mi ha dato una mano e adesso ci ha
lasciato da soli.-
Sbattei
le palpebre confusa e voltandomi vidi
che Sabrina non c’era più. Quanti monumenti avrei
dovuto far erigere in onore
di quella ragazza? Ormai avevo perso il conto.
-Allora-,
cominciò Massi sorridendo. –Cinema?
Che ne dici?-
Lo
guardai e le parole non arrivavano alla mia
gola. Ero talmente felice di vederlo che non riuscivo neanche a
parlare. Annuii
con un sorriso.
Lui
si allontanò da me e mi guardò ancora una
volta sorridendo.
-Andiamo
allora.-
Si
staccò completamente da me e si voltò per
dirigersi verso il SUV. Fu in quel preciso istante che capii quanto
davvero mi
fosse mancato il calore del suo corpo in quei giorni in cui eravamo
stati
costretti a restare lontani.
Agii
d’impulso.
Allungai
una mano e afferrai il suo braccio
per il cappotto. Massi si bloccò.
-Aspetta
un attimo-, lo supplicai con un filo
di voce.
Lui
si voltò con aria preoccupata ma non gli
lasciai neanche il tempo di pronunciare una sillaba. Portai le mani
sulle sue
spalle e alzandomi sulle mezze punte raggiunsi all’istante le
sue labbra con le
mie. Approfondii subito il bacio, l’urgenza che avevo di
sentire quel contatto
con lui era quasi dolorosa, e la sua bocca era l’unica cura
per quel male che
mi stava divorando.
Dopo
un attimo di smarrimento, Massi mi attirò
ancora più a sé per permettere ai nostri corpi di
aderire perfettamente l’uno
all’altro. Mi strinse con forza e rispose al mio bacio con
talmente tanta foga
che capii perfettamente quanto anch’io gli fossi mancata.
Non
riuscivo a trovare la forza di far
terminare quel bacio. Ogni volta che provavo a staccare le mie labbra
dalle
sue, avvertivo ancora quel doloroso senso di vuoto e ricominciavo quel
bacio da
capo, come se avessimo appena iniziato.
Le
sue mani grandi e forti mi tenevano
ancorata a lui, e le mie mani, dietro al suo collo, avvertivano i suoi
capelli
biondi scivolare delicatamente sulla mia pelle.
Il
bacio giunse lentamente a termine e solo in
quel momento mi resi conto di avere il fiatone. Un fiatone davvero
imbarazzante, come se avessi corso per chilometri, mentre il mio cuore
era in
procinto di esplodere.
Mi
staccai da lui e guardai subito a terra
imbarazzata, mentre le sue mani restavano sui miei fianchi per
impedirmi di
allontanarmi anche solo di un millimetro.
-Scusami
se ti sono saltata addosso in questo
modo ma…-, Oddio, perché stavo parlando? Da dove
stavano uscendo quelle parole?
Non bastava la figura che avevo fatto, dovevo anche peggiorare la mia
precaria
situazione?
Alzai
lo sguardo e sentii gli occhi riempirsi
di lacrime appena incontrarono i suoi, verdi e ancora colmi di
desiderio.
Con
Massi riuscivo sempre ad aprirmi, ad
esternare tutto quello che con gli altri tenevo chiuso nel mio cuore.
Non
sapevo come facesse ma riusciva a farmi essere davvero me stessa.
Ricacciai
indietro le lacrime e continuai.
-In
questi giorni non ci siamo mai visti, e
anche per telefono non è che abbiamo parlato più
di tanto. Questo mi ha fatto
sentire quasi abbandonata. Come se
non ci fosse mai stato nulla tra noi, come se il fatto di restare
separati mi
allontanasse sempre più da te.-
Non
sapevo dove avevo trovato il coraggio per
confessare tutti i miei sentimenti, tutte le sensazioni e i
presentimenti che
in quei giorni mi avevano attanagliato il cuore.
Massi
mi guardò ancora per un secondo e poi
sospirò scuotendo la testa.
-Ah,
Vale. Cosa devo fare con te?-
Sbattei
le palpebre confusa mentre lui
infilava una mano nella tasca del suo cappotto e ne tirava fuori un
pacchetto
con un bellissimo fiocco rosso sopra.
-Volevo
dartelo dopo il cinema e una cena
magari, ma visto che hai ancora certi pensieri meglio chiarire subito
la
situazione. Aprilo.-
Aggrottai
la fronte sempre più confusa e presi
il pacchetto. Lo scartai con mani tremanti mentre Massi non si perdeva
un solo
istante.
Era
un cofanetto, il cofanetto di una gioielleria!
Alzai
lo sguardo e gli occhi di Massi mi
invitarono ad andare avanti.
Presi
un respiro e lo aprii. Rimasi un attimo
attonita dal contenuto del cofanetto: un bracciale. Era un bellissimo
bracciale
in oro bianco con un unico e semplice ciondolo. Il ciondolo era una
“V” con un
piccolo brillantino sulla parte superiore.
Non
avevo parole, non sapevo che dire.
Massi
prese il bracciale e poi con delicatezza
prese la mia mano sinistra. Alzò un po’ la manica
del mio cappotto e agganciò
il braccialetto intorno al mio polso mentre io ancora stentavo a
formulare un
pensiero di senso compiuto.
-Quando
siamo lontani-, cominciò Massi
togliendosi la sciarpa che aveva intorno al collo. –Siamo tu
ed io, separati.
Due persone che neanche si dovrebbero conoscere e che nessuno deve
vedere
insieme…-
Sbottonò
il primo bottone del cappotto e anche
un paio di bottoni della camicia che aveva sotto.
In
quel momento la vidi, una catenina in oro
bianco con un ciondolo: una “M” con un brillantino
sulla parte superiore! Era
identica alla mia “V”.
Prese
di nuovo la mia mano sinistra.
-Quando
siamo insieme però…-
Posò
la mia mano sulla pelle calda del suo
petto, e i due ciondoli si ritrovarono vicini, l’uno accanto
all’altro, in una
perfetta armonia.
-Quando
siamo insieme torniamo ad essere Massi e Vale,
sempre. Qualunque cosa
accada riusciremo sempre a tornare insieme.-
Mi
fissò negli occhi e mi sentii sciogliere
mentre le lacrime cominciavano a rigarmi il viso.
-E’
il nostro destino, Vale-, continuò con un
sorriso meraviglioso, dolce… pieno d’amore.
–Non ti libererai mai di me, non ci
sperare.-
Sbattei
le palpebre mentre un sorriso faceva
capolino sul mio volto.
Lui
mi strinse di nuovo a sé e io mi lasciai
cullare da quell’abbraccio, piena di emozioni e di
felicità.
Avvicinò
la bocca al mio orecchio e con una
voce quasi sovrannaturale bisbigliò: -Ti amo, e questo non
cambierà mai.-
Potevo
desiderare un Natale migliore di
quello?
Sarebbe
stato sicuramente impossibile avere di
meglio.
***L'Autrice***
Salve a tutte e BUON NATALE!!! (Lo so che è ancora la
vigilia ma a me piace fare gli auguri di Natale!)
Allora, spero proprio che questo piccola storiella vi sia piaciuta,
l'idea mi è venuta ascoltando per caso "Segreto" di
Alessandra Amoroso. Stranamente mi sembrava proprio adatta alla
situazione di Massi e Vale.
Comunque era giusto un modo per fare gli auguri e ringraziare
tutte le persone che in questi mesi mi hanno seguito e hanno seguito
soprattutto le vicende di Massi e Vale ne Il Figlio Della Prof.
Auguro a tutti un felice Natale e un fantastico 2010!
Un bacio a tutti, e un bacione enorme alla mia Chiara! XD
Ciao Kiss!
Francesca
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